#Capitolo 5

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Quelle parole mi uccisero. Risuonarono nella mia testa, il mio cuore iniziò a battere più forte.
Come poteva dirmelo? Perché adesso?
È scomparso dalla mia vita per cinque fottutissimi anni, poi mi rivede e improvvisamente "non mi hai mai dimenticata"?
Lo guardai e ignorai il tutto, pensavo al fatto che non avevo più tempo e che dovevo salire sul palco.
Non riuscì a vedere il suo sguardo ma probabilmente non scoppiava di felicità. Sfogai tutta la mia rabbia in quelle parole che avevo scritto e cantato, che parlavano di lui.
Hélène e Kevin sono stati fantastici, nemmeno un minimo errore. Infondo eravamo dei pignoli e perfezionisti, se dovessero sbagliare anche una cosa piccolissima e impercettibile non se lo sarebbero mai perdonati.
Sentivo di averlo buttato davvero giù quel palco con le mie parole e con la mia voce.
«Grandi ragazzi, siete stati impeccabili!» ci elogiò Adrian.
«È stata una tra le esperienze più belle della mia vita!» disse entusiasta Hélène.
«Io non riesco a smettere di tremare dall'eccitazione» aggiunse Kevin.
Ero felice di averli resi così felici, di aver accettato di rivedere Jared per guardare quei sorrisi pieni di gioia che mi riempivano il cuore.
Infondo i buoni amici servono a questo, servono a far realizzare i sogni di coloro a cui vuoi bene, anche se a volte richiede dei sacrifici.
«Tu Lilith.. Tu sei stata formidabile. Non ti avevo mai vista così piena di energie per un live, oggi hai superato te stessa».
Non lo avevo mai visto coì orgoglioso di me. Io e Adrian abbiamo un rapporto un po' strano, siamo due menti che si scontrano ogni giorno. Per il gruppo abbiamo sempre idee totalmente differenti, ma poi facciamo aggiustare il tutto facendo decidere ai ragazzi.
«Grazie Adrian, questa volta è stato diverso..» ammisi.

Ma poi eccola lì, la sua voce.
Non avevo visto la loro scaletta, il mio piano era sparire prima che lui potesse cantare.
Perché? Perché qualsiasi nota mi riapriva ogni tipo di ferita, ogni ricordo, tutto. Dal mio essere una Echelon e l'idealizzazione di Jared, alla delusione più totale nel scoprire che non era per niente come avevo pensato per tutto questo tempo.
Ma poi decisi di uscire, di vederli sul palco.
Infondo non ero mai stata ad un loro concerto e sembra quasi una contraddizione, considerando il fatto che ho passato troppo tempo con loro.
Sentì quelle note, sentì quella voce rauca...

«No matter how many times that you told me you wanted to leave...»

Hurricane.
Io, lui e l'uragano che ha sconvolto la mia vita.

«No matter how many breaths that you took you still couldn't breathe»

Restai ferma, immobile, come se tutto il mio corpo fosse indirizzato il più possibile verso il centro della terra.
La mia testa pensava che dovevo andarmene, ma una voce mi diceva di rimanere.
Che sorta di autolesionismo contorto che è la vita... Mi piaceva guardare tutto ciò che mi aveva fatto del male.
Ogni nota era un graffio al mio cuore che solo adesso era riuscito a guarire.

No Lilith, devi andartene. Non puoi restare qui, sappiamo tutti come andrebbe a finire.
Devo pensare a Brian che mi aspetta a casa, in uno dei giorni peggiori dlla sua vita da sopportare. Lui mi ama, Jared è solo un capitolo chiuso... Ma dico tutto ciò come se dovessi convincere me stessa.
Finalmente riesco a fare un respiro profondo, quei respiri di cui parla proprio la canzone. Entro sotto il palco per rientrare nel camerino, prendere la borsa delle chitarre e andarmene. Faccio il tutto quasi correndo, come se il tempo mi stesse perseguitando, come se avessi paura di qualcosa.

«Lilith, dove stai andando?»
«Lontano da qui Kev, non posso più stare qui a sentirlo» risposi.
«Non verrai dopo alla festa?»

La festa! Me ne ero completamente dimenticata.

«Non credo proprio Kev, preferisco stare finalmente con Brian e goderci insieme un buon bicchiere di vino»

La mia permanenza con i ragazzi era finita lì, in quel momento.
Nel momento in cui oltrepasserò la porta di questo dannato posto, tutto finirà. Di nuovo.

«La prossima canzone che vi canterò è una canzone che per me ha sempre avuto un grande significato, ma da cinque anni ad oggi per me ha assunto un'importanza differente. Vi starete chiedendo cosa sia successo cinque anni fa, giusto?»

Ascoltai il pubblico urlare un grande "si" dopo quella domanda di Jared, e i miei piedi non sapevano se fermarsi lì e costringermi ad ascoltare quello che stava per raccontare, oppure muoversi per evitare che il cuore inciampasse di nuovo in lui.

«Cinque anni fa le parole e le note di questa canzone uscirono dalla bocca di una ragazza, la quale la cantò facendomi capire cosa si provava quando quelle parole ti toccano l'anima. Oggi quella ragazza è qui e vorrei ricambiare il favore dicendole che da quel giorno la canto con un qualcosa in più, con qualcosa che mi ha donato lei»

Tutti applaudirono, ma a me ritornarono le scene di quella giornata in mente. Tra l'altro, se non ricordo male, prima che la cantassi lui aveva appena finito Hurricane.
Era "The Kill", lo sapevo.

«What if I wanted to break, laugh it all off in your face, what would you do?»

Le lacrime rigavano ilmio viso.
Tutto stava ritornando alla mia mente rompendo nuovamente ciò che finalmenteavevo aggiustato.
Sapevo che tutto quello che provavo non se n'era mai andato.
E infine, sapevo che quella non sarebbe stata l'ultima volta che avrei rivistoJared Leto.    

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Hurricane II ~ Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora