Dopo cena uscimmo a piedi ed, io odio camminare.
"È lontano?" chiesi due minuti dopo essere usciti di casa.
"Ci vogliono dieci minuti" rispose tranquillamente lui
"Cosa? Ma sei pazzo? Io torno indietro" mi girai e camminai al lato opposto al suo.
"Perché?"
"Fa freddo ed è troppo lontano"
"Dai Alice, sono solo dieci minuti"
Vide che non rispondevo e allora disse
"Ti porto sulle spalle, ma vieni"
Corsi subito vicino a lui e salì sulle sue spalle.
"Perché vuoi così tanto che io esca con te?"
"Perché mi incuriosisci"
"In senso buono o cattivo?"
"Diciamo buono dai" rise ed io non risposi più.
Alla fine i suoi amici sono tutti simpatici, ho chiacchierato molto con Noemi e mi sembra essere una buona amica.
Scoprii che lui parlò molto di me, della mia città e delle mie lentiggini che lui adora.
"Dai Matteo, riportami sulle spalle" ero stanca, erano le tre di notte e lui voleva farmi camminare.
"No, cammina che ti fa bene"
"Stai dicendo che sono grassa?"
"No, non ho detto questo" disse abbassandosi permettendomi di salire sulle sue spalle.
"Grazie" dissi lasciandoli un bacio sulla guancia.
Mi accompagnò a casa di mia zia anche se casa sua era prima della mia, ma diceva che non se la sentiva di farmi tornare da sola a piedi e lo trovai un gesto terribilmente carino.
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Amore a distanza
Short StoryAlice ha 18 anni, capelli lunghi e rossi, ha delle piccole lentiggini sul volto che lei tanto odia. È sempre stata una figlia perfetta. Matteo ha 17 anni. Vivo distanti 360km, ma sono costretti a vedersi perché lui è il figlio della fidanzata di Luc...