Two.

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Benjamin dalla vita non aveva mai avuto niente, se l'era sempre cavata da solo.
L'unico raggio di sole nel buio che lo assaliva era sempre stato Federico.
E da quando lui andò via, Benjamin non aveva mai più avuto la felicità.
E tante,tantissime notti era finito per rannicchiarsi nel letto del suo amico, che era diventato il suo, e piangeva.Piangeva fino a non avere nemmeno più le forze di farlo e urlava,urlava con tutta la voce il nome del suo amico e spesso sussurrava un "ti odio".Quello però non l'aveva mai urlato,forse perchè non ne aveva il coraggio o forse perchè non riusciva ad odiarlo.

"Si mi ricordo,e mi ricordo anche quello che mi hai fatto."
Sputò acido il più grande.
Federico non capiva,lo guardava negli occhi in cerca di risposte,o forse in cerca di qualcosa da dire.
A interrompere quel loro gioco di sguardi fu la vicemadre,il maggiore decise che quello era il suo nome,del biondo.
"Oh ma che piacere!Tu devi essere Benjamin no?L'assistente di mio marito."
Il moro non potè non notare quanto poco somigliasse a Federico.Lei era alta,molto più di lui stesso,aveva i capelli neri come la pece.Era stato però il colore dei suoi occhi a colpire il moro, di un azzurro freddo,quasi un turchese così dolci e simili ai suoi. La pelle era candida e non come Federico che aveva un colore più abbronzato.
"Si signora,sono io.Piacere tutto mio."
Sorrise.
"Dai entra in casa ti offro qualcosa.Mio marito è uscito questa mattina presto per delle commissioni ma sarà di ritorno tra poco."
Il moro annui e sorridendo seguì la donna oltre il cancello.
"Federico entra anche tu e fila a metterti qualcosa di decente.Ti sembra educato presentarti a qualcuno in pigiama?"
Lo rimproverò,ma sempre con dolcezza la donna.
"Scusalo Benjamin."
"Oh,nessun problema."
Federico salì lentamente le scale che andavano al piano superiore.
Era felice di rivedere Benjamin,il suo più caro amico d'infanzia.Ma non capiva il perchè lui l'avesse risposto in quel modo.
Cosa gli aveva mai potuto fare di tanto grave?

"Vuoi altra torta?"
Aveva domandato Christina,era questo il nome della dolce donna,a Benjamin che rifiutò anche se quella era una delle torte migliori che avesse mai mangiato.
"Parlami un pò di te."
"Oh non c'è molto da sapere."
"Da quanto sei qui a New York?"
Aveva domandato all'improvviso Federico che non aveva aperto bocca.
"Tre mesi."
"Beh pochissimo.Dove vivevi prima di venire qui?"
Domandó curiosa Christina.
"In Australia."
"I tuoi genitori sono australiani?"
"Io non ho genitori.E se per favore non mi fa domande su questo le sarei veramente grato."
Le rivolse un sorriso,a Benjamin non era mai piaciuto parlare della sua vecchia vita.
"Oh nono!Tranquillo."
"Studi?"
Si intromise nuovamente Federico.
"Attualmente no.Mi sono diplomato con il massimo dei voti,ma non ho possibilità economiche per andare all'università.E tu?Tu studi?"
"Si,sono al terzo anno di università."
"Interessante.Cosa studi?"
"Economia."
"Figo."
"Diciamo."
Sospirò Federico.
"Non gli è mai piaciuta come facoltà."
"In realtá mi fa schifo."
Puntualizzò il biondo.
"Però il padre ha insistito tanto per l'azienda di famiglia."
Il moro annuì e ci furono minuti di silenzio che vennero interrotti dal forte suono del campanello.
"Deve essere mio marito.Arrivo subito.Federico resti tu con Benjamin?"
Il biondo annuì.
"Non ti hanno mai adottato Ben?"
Il moro lo fissó negli occhi e cercó di non crollare come un bambino.
Quell'argomento e tutto ciò che lo riguardava era il suo punto debole.
"No Federico.Mai nessuno.Ma a te cosa importa?tu hai avuto una vita felice."
Sputò ancora una volta acido e strinse le maniche della sua felpa per non urlare.
"Benjamin?"
Una voce a lui sconosciuta lo chiamò,era quella di Claudius Rossi,il suo nuovo capo.
"Sei pronto per iniziare a lavorare?"
Il moro annuì e si alzó.
"Ciao Benjamin,è stato un vero piacere."

The legend of the red thread. ||FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora