Five.

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Benjamin si dava dello stupido mentalmente, parlava senza pensarci e spesso feriva le persone anche se quello che diceva non lo pensava davvero.
L'idea che il biondo potesse star male per le sue parole lo feriva, lo feriva davvero tanto.
Nonostante tutto era ancora il suo Dede.
Era il bambino che aveva abbracciato nelle notti di tempesta per la paura, con il quale aveva condiviso le sue paure più grandi.
Federico era l'altro capo del filo rosso di Benjamin.
Gliel'aveva raccontato una signora dell'orfanotrofio la sera che andò via il suo amichetto.
"Esistono persone che nascono con un filo rosso intorno al polso e dall'altra estremitá del filo ci sarà sempre l'anima gemella.E nonostante la distanza,il sesso,l'età le estremità del filo sono predestinate a incontrarsi,a stare insieme in qualche tempo e in qualche luogo.
E tu e Federico sono sicura che  possedete uno l'estremità dell'altro e siate destinati a ritrovarvi piccolo Benjamin,non temere"
Gli aveva sussurrato quella notte accompagnandolo nel mondo dei sogni.
solo ora stava credendo a ogni singola parola.

"Federico hai pianto per colpa mia oggi?"
Il biondo sospirò e a passo svelto cercò di sorpassare il corpo del moro.
"Cosa fai biondino?Scappi?Scappi ancora una volta?"
Il moro lo prese per il polso e lo voltò verso di lui.
"Cosa vuoi dire?"
Chiese confuso il biondo.
"Pensaci Federico non sei mai scappato dalla realtà?"
"Sai tutti tentiamo di fuggire dalla realtà.Quasi mai la si accetta volentieri.Anche tu Benjamin lo fai, e sicuramente l'avrai fatto."
Spiegò Federico e iniziò a scendere qualche gradino.
"Andiamo a tavola?"
Il moro stupito dalla risposta annuì semplicemente seguendolo.
"Oh finalmente!"
Esclamò il signor Peter affamato.
I due giovani presero posto e una donna non molto anziana iniziò a servirli con gentilezza.
"Buon appetito e grazie ancora per l'invito."
Sorrise Benjamin cercando di essere il puù raffinato possibile.
"Non dirlo nemmeno Benjamin, é un piacere per noi."
Sorrise cordiale Christine.
"Federico,vedo che sei particolarmente silenzioso.Di solito a pranzo ne approfitti sempre per parlarci dei tuoi piani per la sera o per come procedono gli studi."
Osservò Peter che già prima aveva visto strano il proprio figlio.Alla fine a Federico voleva un mondo di bene,solo che lo dimostrava a modo suo.E spesso era difficile capirlo.
"Uhm...gli studi come sempre.Come giá sai tra due settimane ho un importante esame.
Stasera?I piani per stasera?Non lo so.Non saprei."
"ho un'idea brillante ragazzi miei!"
Cantilenò Christine e poggiò i palmi sulle mani dei due ragazzi.
"Qu-quale?"
Balbettò in preda al panico il moro iniziando a giocare nervosamente con il tovagliolo.
"Dato che Federico non ha particolari programmi e tu come mi hai detto un pò di tempo fa non hai amicizie strette,stasera uscirai con mio figlio e lui ti fará visitare un pò tutta New York e conoscere i suoi amici in quei localini che amate tanto voi ragazzi.Vi va?"
Federico sorrise beffardo,accettava volentieri una serata insieme al moro.
"Volentieri."
Benjamin da canto suo non riusciva a proferire parola,sarebbe resistito una sera solo con Federico?Una sera con Federico senza litigare?
"Moretto?Ci sei?"
"Ehm..oh..sisi."
"Quindi accetti?"
Gli chiese con aria di sfida il biondo guardandolo fisso negli occhi.
"Si Federico accetto."

Dopo pranzo Federico si era chiuso in camera sua per poter finalmente studiare senza battibecchi con il maggiore.
Benjamin invece fremeva all'idea di uscire con il biondo, anche se non erano ripartiti con il piede giusto aveva il cuore sereno per una volta all'idea di riavere Federico.
Il maggiore era appena uscito dall'ufficio e si stava dirigendo all'ingresso per poter tornare a casa.
"Moretto?Dove stai andando?"
Il maggiore senza voltarsi capì chi fosse,solo una persona lo chiamava moretto,Federico.
"A casa.Dove credi io voglia andare."
Scherzò Benjamin che solo ora si voltò dall'altro lato notando quanto bello fosse Federico con un solo pantaloncino della tuta decisamente troppo largo per le sue esili gambe e una canotta anch'essa che non gli rendeva giustizia.
"A casa?Puoi aspettarmi il tempo di mettere un paio di scarpe e prendo le mie cose?"
Benjamin lo guardò confuso?Non dovevano vedersi alle 21 per poi uscire?Federico aveva anticipato il loro appuntamento.
Benjamin scosse la testa,si diede dello stupido.Quello non era un appuntamento.
"Per fare cosa?Perchè dovrei aspettarti?Non dovevamo uscire alle 21?"
"Si,dobbiamo uscire alle 21"
"E perchè dovrei aspettarti?"
"Perchè fuori tira un forte vento,e non mi va che tu ti faccia tutta quella strada a piedi.Arrivo subito moretto."
Sorrise dolcemente e andò via nella sua stanza.
"Grazie.." sussurrò Benjamin, il biondo alla fine non avrebbe mai smesso di preoccuparsi per il suo amico.Nonostante tutto avevano sempre condiviso situazioni più grandi di loro, e forse Benjamin stava iniziando a capire.
"Andiamo?"
Federico risvegliò Benjamin dai suoi pensieri e questo sorrise.
"Ah Benjamin.."
"Dimmi."
"Stasera,per favore, non parliamo di quello che è il passato.Godiamoci il momento, è un argomento troppo pesante per entrambi.
E non mi va di litigare con te, anche stasera."
Il moro sorrise era quello che voleva anche lui.
"Certo Dede, certo che non ne parleremo."

Ciao a tutte, grazie per il supporto!💙
Mi scuso per eventuali errori, prometto di migliorare.

The legend of the red thread. ||FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora