fatti bella.

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Una voce mi sveglia dal mio sonno.
È Nicolò.

Sta parlando al telefono e sembra abbastanza scocciato.

Mi alzo dal letto e noto con piacere che mi ha preparato la colazione.
Lo saluto con un bacio sulla guancia e mi siedo a tavola.

Prendo il telefono e riapro Instagram.

Nessun messaggio, se non quelli dei fan di Nicolò.

Cosa mi aspettavo, che Gionata mi scrivesse?
Non lo so neanche io cosa volevo, ma avevo Nicolò che mi faceva stare bene.

Finalmente Nicolò chiude la chiamata e si avvicina a me.

"Scusa piccola, era Luke..." mi abbraccia da dietro.

"Che voleva?" gli domando.

"Mi ha detto che devo andare di nuovo a Roma, oggi stesso devo partire... mi dispiace tanto."

"Non importa, avremo occasione di passare del tempo insieme, scenderò io a Roma qualche volta." mi alzo dalla sedia e gli do un bacio casto sulle labbra.

Mi guarda, sembra essere davvero dispiaciuto.

Raggiunge la soglia della porta dopo aver preso tutte le sue cose.

Mi guarda, così mi avvicino a lui e lo saluto con un bacio.

"Questo fine settimana se posso verrò di nuovo da te." mi dice prima di andare.

Dopodiché si gira e va via.

"Chiamami appena arrivi!" gli urlo.

Mi risponde un 'okay' di rimando.

Prendo il telefono, apro Instagram e la prima cosa che mi viene in mente è di scrivere a Gionata.

sferaebbasta

hey Gionata, ci sei?

Non risponde, evidentemente ha qualcosa da fare.

Mentre aspetto la sua risposta mi metto a sistemare la casa.
Noto che Nicolò aveva dimenticato una sua felpa qui.
Decido di metterla, con sotto dei leggins grigi e le mie Balenciaga nere che Nico mi aveva regalato per il mio compleanno.
Quella felpa aveva il suo profumo.

Sento il telefono vibrare.
Una notifica di Instagram.

@sferaebbasta: si ci sono, ma non sei con Tony?

Gli rispondo con: si ero con lui ma è partito poco fa per Roma.

Poso il telefono e continuo a sistemare in giro.

Vibra ancora.
Altra notifica di Instagram.

@sferaebbasta: oggi pomeriggio ti passo a prendere, fatti bella.

Era già ora di pranzo, così preparo qualcosa da mangiare.

Dopo aver finito mi dirigo in camera per scegliere cosa mettermi.

Alla fine optai per il mio top Calvin Klein nero, dei pantaloni eleganti neri il tutto accompagnato da delle scarpe con il tacco nere.

Mi dirigo poi in bagno a truccarmi.

Nulla di troppo elaborato ma che risalta i miei occhi verdi

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Nulla di troppo elaborato ma che risalta i miei occhi verdi.

Nel frattempo si fanno le quattro e sento qualcuno suonare al campanello.
Afferro la una pelliccia nera e la mia borsa Luis Vuitton, sempre regalatami da Nicolò.
Era davvero pazzo a regalarmi cose così costose, ma non c'era verso di fargli cambiare idea. Era molto testardo.

Vado ad aprire la porta ed era Gionata.
Era davvero elegante.

"Ti avevo detto di farti bella, ma non così tanto." dice guardandomi.

"Smettila, non è così" rido "Dove mi porti?"

"A casa di un amico, da lì andremo al ristorante stasera." risponde.

Saliamo sulla sua auto.

Durante il tragitto abbiamo parlato abbastanza e ci siamo conosciuti meglio.
Lui fa musica ed è molto conosciuto, ha vissuto a Cinisello Balsamo e ha 25 anni.
Io gli ho parlato un po' della mia vita, che vengo da Roma e che lì ho conosciuto Nicolò.

"Tu lo conosci?" chiedo a Gionata.

"Sì, lo conosco... abbiamo fatto qualche canzone insieme." risponde freddo.

"Capito." rispondo a mia volta.

Arriviamo di fronte un cancello enorme.

Gionata prende il telefono e scrive un messaggio a qualcuno e poco dopo il cancello si apre.

Parcheggia l'auto in un enorme spiazzo.
C'erano altre due macchine.

La casa era enorme vista da fuori.

Gionata suona il campanello e ci viene ad aprire un ragazzo moro.

"Entrate pure." ci dice.

Dal suo accento sembra del sud.

Dentro c'era un altro ragazzo moro e una ragazza bionda, forse la sua fidanzata.
Da un lato un'altra ragazza, ma sembrava una di facili costumi.

Il ragazzo si alza dalla poltrona su cui era seduto e, seguito dalla ragazza, si avvicina verso di noi.

"Piacere io sono Mario e lei è la mia ragazza Cecilia." mi stringe la mano, lo stesso lei.

"Il piacere è mio, io sono Loren."

"Gionata lo conosciamo già" dice Mario e ridiamo tutti insieme.

Si presenta anche il ragazzo che ci ha aperto la porta e scopro che si chiama Luca.

"Quella ragazza?" chiedo io.

"Nah, non farci caso, è con me solo per oggi." risponde Luca.

Sapevo che era una poco di buono.

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