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Scorpius's Pov:

Mio padre mi guarda in un misto di apprensione compassione.

Mi crede pazzo, ovvio.

–Papà– lo chiamo per smuoverlo, devo fare in fretta.

–Scorpius mi dispiace ma è illegale– dice lui con un' espressione grave.

Sbuffo.

Sono stufo.

L'amore della mia vita rischia la vita non me ne frega nulla se è illegale o no.

–Confundus–

Dovrei sentirmi tremendamente in colpa per quello che sto facendo, ma sinceramente è l'ultimo dei miei pensieri.

–Papà mi stavi per dare la Giratempo–

Lui annuisce come un burattino, e pronuncia qualche incantesimo su degli scaffali.

Dopo poco una scatola di velluto nero cade nelle mani di mio padre e lui la apre passandomi il contenuto.

E' una Giratempo.

Sorrido.

La faccio girare abbastanza per farmi tornare a quella sera.

A quella sera che mi ha portato via la cosa migliore che avessi.

Appena arrivo nel passato controllo subito l'orario, devo fare in fretta considerando che devo uscire dal Ministero, che in questo momento è buio e tecnicamente chiuso considerata la tarda ora, e raggiungere la Londra babbana  dove si trovava Lily quella sera.

Non sono sicuro di fare in tempo, e capisco che devo rischiare.

Non ho preso molti corsi di smaterializzazione ma ora devo provarci, anche a costo di spaccarmi.

Mi concentro sul luogo e spero con tutto me stesso che vada tutto bene mentre giro su me stesso.

Sento uno strappo all'ombelico e apro gli occhi:
sono arrivato nella zona di Londra che avevo pensato.

Sorrido, ma il mio sorriso si rattrista quando mi ritrovo davanti a quell'edificio, quel luogo, il segreto che avevo promesso a Lily di mantenere.

Il segreto che in realtà avevo scoperto da solo, mi correggo.

Era l'inizio delle vacanze di Natale e come sempre lo passavo dai Potter, un po' perché mi piaceva quell'atmosfera piena di parenti che emanava quella famiglia, un po' perché non sarei riuscito a stare a casa un mese solo vedendo i miei genitori, così rimanevo con Albus, e i suoi cugini, anche se entrambi ci isolavamo sempre da tutti se non per stare con quei paia di cugini o amici stretti.
Ma la realtà era che lo facevo anche per stare con Lily, con la quale ogni anno passavo le vacanze di Natale e estate.
Durante il periodo ad Hogwarts non stavamo mai insieme e se lo facevamo non era che per litigare e stuzzicarci, cose che accadeva invece frequentemente, ma durante le vacanze era diverso.
Io e lei, d'altronde anche Albus, non eravamo mai stati super legati con il resto della famiglia Weasley e quindi stavamo sempre per le nostre e con le amiche di Lily, le quali trovavo piuttosto simpatiche.
Spesso ci raggiungevano alcuni compagni miei e di Albus, come Adam Nott e Edward Zabini e stavamo tutti insieme.
D'altronde eravamo tutti Serpeverde e tutti ci vedevamo qua o là nella Sala Comune.
Una sera dei primi giorni in cui alloggiavo dai Potter non riuscivo a dormire e così, vedendo Albus e gli altri, che si erano fermati solo per quella sera, appisolati non mi azzardai a svegliarli.
L'orologio segnava le 3 e mi alzai per andare a prendere un bicchiere d'acqua, nella speranza che in un qualche modo riuscissi a prendere sonno.
Quando passai davanti alla camera di Lily però mi bloccai.
Affiancai l'orecchio alla porta per sentire se era sveglia, poi, ricordandomi che le sue amiche l'avrebbero raggiunta solo il giorno successivo, immaginai che con ogni probabilità lei stesse dormendo.
Aprii leggermente la porta senza rischiare di svegliarla, con l'intenzione di bearmi nel vederla appisolata, cosa che era già successo, essendo che a volte ci addormentavamo tutti nel soggiorno chiacchierando.
Quando però aprii la porta quello che mi si parò davanti era una scena del tutto inaspettata: il suo letto era perfettamente fatto e di lei non c'era nemmeno una traccia.
Pensai che forse era andata a dormire da una amica ma ricordo che quella sera si era congedata da noi e i ragazzi piuttosto presto dicendo che era stanca.
Avevo subito pensato che si sentisse in imbarazzo sola tra il fratello e i suoi amici ma a quanto pare mi ero sbagliato.
E se fosse andata da un ragazzo?
Forse era per questo che durante la cena era stata così silenziosa, forse per questo si era dileguata subito dopo aver mangiato...
La mia mente aveva proiettato immagini di lei tra le braccia di un altro ragazzo e sentii i miei pugni fremere.
Non volevo stesse con un altro ragazzo, poteva essere pericoloso o poteva obbligarla a fare cose che non voleva...
Ma la verità era che Lily era una strega con i contro fiocchi e anche se era vietato fare magie all'esterno di Hogwarts lei l'avrebbe usata se era veramente in pericolo.
Quello che in realtà non riuscivo a mettere in pace era la mia gelosia, il mio non accettare che lei potesse fare con qualsiasi ragazzo quello che io volevo fare con lei.
C'eravamo baciati, era vero, ma in realtà poi da lì non avevamo mai veramente avuto modo di chiarire che cosa fossimo, quindi non potevo nemmeno pretendere niente da lei, sopratutto per la mia fama da sciupa ragazze a Hogwarts.
Ma ora volevo assolutamente trovarla, anche se rischiavo di ritrovarla nel bel mezzo di...
Dovetti cambiare pensieri perché la mia rabbia e gelosia stavano prendendo il sopravvento di nuovo.
Andai di soppiatto in camera di Rose, con la quale non nutrivo nessun particolare sentimento di amicizia anzi, forse era la Weasley che meno sopportavo, o forse lo era solo perché era quella che meno sopportava Lily.
Sussurrai «Accio Deluminatore» ed esso arrivò direttamente nelle mie mani.
Conoscevo quello strano oggetto, ne avevo sentito parlare da Albus nei suoi racconti delle avventure del padre, e di come suo zio Ron fosse stato in grado di ritrovare Hermione e Harry solo grazie a quell'oggetto.
Uscii subito dalla camera per tornare in quella di Lily e accesi l'oggetto.
Sentii Lily che... ansimava.
Stava ansimando e quasi ebbi l'istinto di spegnere quell'odioso oggetto che mi stava praticamente facendo assistere a lei che...
Poi mi accorsi che gli ansimi non sembravano di piacere ma piuttosto sembravano... di fatica? Come se stesse correndo una maratona o fosse sotto uno sforzo fisico.
Ma per quale motivo doveva fare attività fisica alle 3 del mattino?
Sicuramente quelli che stavo scambiando per ansimi da sforzo fisico erano veramente ansimi di piacere.
Meno assonnato che mai mi dicesi a sedermi sul suo letto per aspettarla, e non sapevo neanche che cosa le avrei detto se l'avessi vista tornare.
Cosa potevo dirle «Ti pare l'ora di tornare?» ero a malapena suo amico e non potevo pretendere di aver un qualche tipo di giudizio sulla sua vita e soprattutto anche se fossi stato suo fratello o il suo migliore amico non potevo certo chiuderla in camera sua per non farle rivedere quel ragazzo.
Era la sua vita ed aveva il diritto di scegliere cosa fare o meno, anche se quello che sceglieva mi faceva ingelosire.
Passò un tempo che guardando l'ora mi accorsi fosse un'ora ma lei ancora non era tornata.
I miei occhi si stavano iniziando a chiudere e decisi che era meglio se andavo nella mia stanza altrimenti chissà cosa avrebbero pensato se mi avessero ritrovato fuori dalla mia stanza il mattino seguente e per giunta nella stanza di Lily Potter.
Mi addormentai sognando il sorriso malandrino di Lily che però si allontanava da me per andare da un altro ragazzo e io che la inseguivo ma lei che si allontanava sempre di più da esso.
Il mattino seguente quando mi risvegliai la prima cosa che feci fu rimettere a posto il Deluminatore.
Mi vestii e scesi con Albus e i miei amici a colazione dove però non incontrai la persona che più volevo vedere.
Una fitta di preoccupazione mi avvolse lo stomaco, che le fosse successo qualcosa?
O forse era ancora a casa del ragazzo?
O semplicemente stava dormendo perché la sera prima era tornata a casa più tardi delle 4, mi ricordò la mia parte razionale.
Dopo colazione decisi comunque di andare a controllare se Lily fosse in camera, così dissi ai miei amici che avrei avvisato Lily se lei e le sue amiche si sarebbero unite a noi nel pomeriggio.
Bussai alla porta ma non mi rispose nessuno così bussai una seconda volta un po' più forte, ma, avendo la mia ansia alle stelle a quel punto preparai già la bacchetta tra le mani e stavo per pronunciare Alohomora, quando una Lily in accappatoio mi aprí la porta.
«Cosa volevi fare con quella?» mi chiese subito riferendosi alla bacchetta che avevo in mano.
«Tu non mi aprivi» mi giustificai.
«E avresti forzato la serratura?» chiese al limite dell'indignazione.
Vedendo il suo viso arrabbiato mi ricordai la mia rabbia del giorno prima e le parole mi uscirono senza controllarle.
«Se tu non scappassi durante la notte forse non ci sarebbe motivo di forzarla»
La sua espressione era come quella di un bambino beccato con le mani nella marmellata.
«Si è accorto qualcuno?»
«No Lily lo so solo io ma non credo che manterrò il segreto se tu non mi dirai dove eri andata»
Era una mezza bugia in realtà, perché, da Serpeverde quale ero volevo sapere dove era andata e inoltre ero sempre stato bravo a farmi i fatti miei.
«Malfoy non provare a ricattarmi»
Non era una novità sentire il suo tono freddo, lo aveva usato con me già un sacco di volte, quindi non ero particolarmente stupito o offeso.
Capii che insistere oltre non sarebbe servito a niente se non a scoprire quella che era la mia gelosia così decisi di cambiare argomento.
«Va bene, in ogni caso ero venuto per dirti se tu e le tue amiche volevate unirvi a me e agli altri nel pomeriggio»
«Devo parlare con le altre vi dico dopo» e, senza darmi il tempo di dire altro chiuse la porta.
Mi andai a prepare e nel pomeriggio uscii con i miei amici.
Le ragazze ci raggiunsero poco dopo, e il mio sguardo si posò subito su Lily.
Aveva delle leggere occhiaie e sembrava quasi malata.
La sua carnagione diafana era più pallida del solito e le sue guance però, al contrario, sembravano bruciare.
La vidi guardare persa nel vuoto e non riuscii a trattenermi dal chiedere «Lily stai bene?» il mio tono non nascondeva la preoccupazione e lei mi lanciò un' occhiata arrabbiata perché in questo modo avevo attirato tutta l'attenzione su di lei.
Albus si affrettò ad arrivarle accanto e le poggiò delicatamente una mano sulla fronte.
«Lily scotti!» esclamò preoccupato.
«Sarà solo un po' di stanchezza» cercò di fingere Lily ma nessuno le credette.
«Ti accompagno a casa» mi offrii e senza neanche protestare annuì salutando tutti.
Appena arrivammo a casa mi azzardai a fare quella domanda che mi tormentava.
«Ti sei ammalata perché ieri sera eri fuori?»
«Potrebbe essere» fu la risposta secca di lei che si precipitò di sopra, ma prima che potesse essere troppo lontana la bloccai per un polso.
«Eri con qualcuno ieri sera?»
L'avevo fatto.
Glielo avevo chiesto.
«No» fu la risposta semplice di lei che senza aggiungere altro scappò di sopra in camera.
Dopo poco tornarono anche Albus e gli altri, e il primo si affrettò a controllare come stesse la sorella.
Quando tornò di sotto disse che aveva la febbre ma che non era troppo alta.
Quella sera però avevo il sospetto che Lily sarebbe scappata lo stesso nonostante la febbre così, con una scusa qualunque andai in camera sua e, trovandola vuota, mi affrettai a scendere in salotto, sperando di trovarla a preparasi qualcosa di caldo.
Non la vidi ma fortunatamente sentii il suo sussurro chiaro che diceva «Ice stadium London» nel camino, prima di gettare quella che riconobbi dal rumore essere polvere volante.
Mi affrettai a prendere una manciata di polvere volante e ripetere le stesse parole che aveva detto lei.
Mi ritrovai in un camino di uno studio buio e controllai se Lily era lì dentro ma non la vidi.
Notai la porta aperta così uscii di corsa e mi ritrovai davanti a me una grossa pista di ghiaccio, dove Lily stava appena entrando da sola mettendo i suoi pattini.
Allora gli ansimi che avevo sentito la sera prima erano veramente ansimi da sforzo.
E non aveva nemmeno mentito quando aveva detto se era con qualcuno, ovviamente, conoscevo Lily abbastanza da sapere quanto odiasse le bugie.
Se doveva mentire preferiva dire una verità nascosta ma odiava le menzogne, proprio come, forse era questo che quel giorno non avevo insistito troppo quando mi aveva detto che non era stata con nessuno, sentivo che era sincera.
Come era sincera quando diceva che probabilmente si era ammalata in quella pista, faceva un freddo cane.
Mi chiesi perché diavolo di motivo dovesse venire alla pista di pattinaggio babbana di notte quando sarebbe potuta venirci perfettamente di giorno, poi ricordai: la caduta.
Erano passati 3 anni da quando era successo ma la mia mente ricollegò tutto alla perfezione, e mi diedi dello stupido per non averci pensato prima.
Lily pattinava sin da quando era una bambina, ricordavo che Albus mi diceva che doveva andarla a vedere a qualche gara o a qualche spettacolo.
Ed era bravissima.
Lily amava pattinare, e il pattinaggio amava lei, fino a quando non fece quella tremenda caduta durante una gara molto importante quando aveva dodici anni.
Aveva fatto un salto particolarmente difficile, ma che era da sempre stato il suo cavallo di battaglia.
Ma qualcosa quel giorno andò storto.
Perse l'equilibrio o le sguillò il pattino, non si capì bene cosa fosse successo, ma Lily cadde.
E non fu una semplice caduta, aveva rotto non so quante ossa e l'avevano dovuta trasportare d'urgenza in ospedale per operarla.
Ricordo che mia mamma aveva mandato dei fiori a Lily di buona guarigione e che il suo incidente era finito su tutti i Giornali Magici.
Ricordo che Albus mi aveva raccontato che le avevano impedito di continuare il pattinaggio, perché se fosse ricaduta un'altra volta avrebbe potuto veramente riscontrare seri danni, e ricordo come Lily era triste in quel periodo, come se le avessero strappato l'unica fonte di felicità.
Ma ora era lì, da sola in quella pista, che pattinava, e la mia preoccupazione iniziò a crescere.
Era sola, e se fosse caduta chi l'avrebbe soccorsa?
Non poteva lasciarla sola, non le avrei permesso di farsi del male.
Per giunta era ammalata e non era nel pieno delle sue capacità fisiche, e sarebbe stato ancora più rischioso.
Corsi fino all'ingresso della pista e la chiamai:
«Lily!»
Lei si bloccò mentre stava facendo una pirouette e ci mancò poco che non cadesse per lo spavento.
Mi pentii subito di averla chiamata in quel modo, poteva cadere e farsi male sul serio.
«Scorpius!» esclamò lei spaventata.
«Che cosa ci fai qui?» il suo tono era pieno di stupore.
«Lily non puoi stare qua» le dissi in tono di rimprovero piuttosto che rispondere alla sua domanda.
Lei si avvicinò pattinando all'ingresso per potermi parlare.
«Non si accorgerà nessuno Scorpius»
«Sai che non parlo di quello Lily» la ripresi ancora.
Non si aspettava che io sapessi evidentemente perché vidi balenare lo stupore attraverso i suoi occhi.
«È pericoloso per te Lily, soprattutto farlo di notte e da sola! E se fossi caduta? Se avessi sbattuto la testa? Non ci sarebbe stato nessuno che ti avrebbe soccorso Lily! Possibile che non ci pensi?»
«Sto attenta Scorpius, non sto facendo nessun salto difficile o pericoloso» mi rispose lei.
«Lily te lo hanno vietato, non puoi pattinare»
La vidi mordersi il labbro e poi la vidi per quello che era in quel momento: triste.
Amava quello sport con tutta se stessa che il fatto che non potesse continuarlo le spezzava il cuore.
«Non posso smetterlo, possibile che nessuno capisca? Il pattinaggio è sempre stato tutto per me, smetterlo è stata una delle cose più dolorose che io abbia mai fatto, ma da quando sono tornata qua, da quando sono tornata a pattinare non mi sono mai sentita così viva»
Ero combattuto, volevo dirlo ad Albus, volevo che lei smettesse, perché il pensiero di lei in pericolo mi divorava da dentro e mi faceva soffrire, ma lo sentivo e lo vedevo dai suoi occhi che farla smettere l'avrebbe uccisa moralmente.
Qualsiasi cosa avessi fatto avrei sbagliato.
«Ma tu lo dirai ad Albus non è vero?» chiese lei nel tono più addolorato che le avessi mai sentito.
«Lily...» provai a dirle.
«Ovviamente, è stato bello finché è durato»
E fece per uscire dalla pista ma la bloccai.
«Non lo dirò» le dissi determinato.
«Che cosa?»
«Non lo dirò, a patto che tu non venga qua da sola»
«E chi farei venire scusa? Nessuno approverebbe»
«Verrò io»
Gli occhi di Lily si aprirono talmente tanto che pensai che le potessero uscire dalle orbite.
«Scorpius io vengo qua all'una di notte» disse lei logica.
«Quante volte vieni?»
«Non lo so, 3 volte a settimana?»
«Okay, allora fammi sapere i giorni e verremo insieme»
Lily mi guardò scettica.
«Non posso farti venire a vedermi pattinare tre volte a settimana nel bel mezzo della notte!»
«Fammi venire Lily» la supplicai «Voglio essere sicuro che tu non ti faccia male, non ti lascerei mai venire da sola»
«E non lo dirai a mio fratello?» chiese guardandomi con occhio critico.
«Fammi venire e non lo dirò» confermai.
«Va bene» acconsentì lei.
«Però ora torniamo a casa, non ti lascerò ammalare ancora di più » le dissi aiutandola ad uscire dalla pista.
Da quel giorno ci incontrammo tre sere a settimana nel salotto di casa sua, per poi prendere e andare nello stadio.
E io la guardavo ammaliato quando pattinava ed era la cosa più bella del mondo.
A volte la riprendevo apprensivo quando vedevo che faceva qualche passo un po' troppo complicato, ed ogni volta che la riprendevo lei rideva divertita prendendomi in giro.
A volte mi aveva persino obbligato a pattinare con lei, per concludere dicendomi che ero una vera frana.
Quella sera però lei aveva deciso di andare da sola senza avvisarmi, e quella sera era stata investita.
Non so neanche perché sarebbe dovuta uscire dallo Stadio quando passavamo sempre dall'ufficio dell'insegnante.

Ad un tratto la vedo uscire dalla porta principale e urlo il suo nome ma qualcosa va storto.
La Giratempo inizia a tremare e prima che io me ne accorga essa mi catapulta nel presente di nuovo.
Appena vedo che sono tornato nell'ufficio di mio padre impreco cercando di farla rigirare abbastanza per tornare indietro, per salvarla, ma qualcuno mi strappa la Giratempo dal collo.
«Scorpius Hyperion Malfoy!» la voce arrabbiata di mio padre mi ferma.
Non credo di averlo mai sentito tanto arrabbiato ma ora non è questo il problema, il problema è che devo tornare da Lily, devo tornare indietro a salvarla.
«Papà lasciami riprovare» cerco di dire riprendendo la Giratempo ma lui me la strappa dalle mani.
«Scorpius ti rendi conto quanto sia stato pericoloso e sventato ciò che hai fatto?»
«Papà Lily sta morendo se non è già morta»
Sento le lacrime scorrermi lungo le guance e il mio tono disperato fa calmare mio padre.
«Scorpius mi dispiace ma non puoi cambiare il passato»
Punta la bacchetta contro la Giratempo e dice «Avrei dovuto farlo molto tempo fa»
Capendo cosa vuole fare cerco di spostarlo ma lui urla «Reducto!»
E la Giratempo esplode, e così anche tutte le mie speranze per salvare Lily.

Spazio autrice:
Lo so, sono imperdonabile, non aggiorno questa storia da due anni, ma l'altro giorno rileggendola mi è venuta una voglia matta di continuarla.
Non volevo fare finire così il capitolo senza il Pov di Lily ma se avessi messo anche il suo sarebbe diventato veramente troppo lungo, e così ho deciso di metterla nel prossimo capitolo.
Spero ci sia ancora qualcuno disposto a leggerla e a farmi sapere cosa ne pensa, un bacio

L'autrice.

Please don't leave me    (Scorily)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora