Capitolo 5

93 8 5
                                    

Sotto la quercia con il cuore che freme e la voglia di fumare.

-

-

-

Brucia.

Come ogni ferita, quella al ginocchio brucia, fa male e Rebecca pensa che sia davvero una vera e propria disgrazia la sua goffa camminata. Ha quasi le lacrime agli occhi mentre l'infermiera Karen le medica la ferita con l'acqua ossigenata.

"Ho finito, puoi andare e mi raccomando.."

La ragazza annuisce. Scende dal lettino e con passo incerto raggiunge la porta dell'infermeria  per poi uscire da quel luogo troppo bianco.

Appena esce incomincia a respirare regolarmente, l'odore di medicina non le è mai piaciuto. Non le piacciono i dottori, gli ospedali o tutte le cose che riguardano questo ambito. L'ultima volta che è stata in ospedale è successo quando aveva sei anni, suo padre sul lettino appeso ad un filo tra la vita e la morte e quest'ultima se l'è portato via.

"Tutto apposto Becca?"

Egle le si avvicina accarezzando piano un suo braccio. L'amica le sorride per rassicurarla e la mora rilascia un sospiro di sollievo.

Con la coda dell'occhio guarda il ragazzo alle sue spalle e ancora non riesce a capire cosa vuole da Rebecca e perché le ha accompagnate fin dentro al college.

"Senti tu!"

Ashton sussulta e si volta verso la ragazza mora, la guarda attentamente mentre si gratta il mento incuriosito. Non le piace quella ragazza, è fin troppo astuta, furba e rompipalle, tutte cose che a lui non piacciono.

"Cosa vuoi da Rebecca?"

Poteva immaginare quella domanda. Cosa vuole da lei? A dire il vero manco lui lo sa con certezza, solo che li ha suscitato un certo interesse, il suo sguardo è cupo e misterioso. Stranamente li ricorda quello del suo migliore amico e pensa che sia davvero eccitante scoprire quello che passa per la testa alla ragazza. Non vede l'ora.

"Volevo solamente conoscerla, ma non credo che lei ha bisogno di una menager.."

Che stronzo.

Pensa con sarcasmo Egle e lo fissa mentre si avvicina a Rebecca e le prende una mano. Per istinto le stringe una spalla e guarda i suoi occhi. Sono sempre così cupi, un po ci rimane male siccome non riesce mai a capire cosa pensa o almeno intravedere qualche tipo di sentimento dentro di essi.

"Possiamo parlare?"

Una voce davvero leggera, quasi musicale e davvero dolce le entra nelle orecchie. Non riesce ancora a credere che un ragazzo del genere voglia parlare con una come lei. Sono praticamente due persone opposte da come può capire. Fin da subito ha notato qualcosa di completamente differente da lei negli occhi di Ashton. Una luce quasi accecante di vita, menefreghismo e divertimento. Tutto l'opposto di lei, del suo sguardo e del suo stile di vita. Rebecca è monotona, sola e raramente simpatica. Non le piace parlare molto con le persone, ma in qualche oscuro motivo Egle continua ad esserle amica. Rebecca Thompson non ha mai parlato con un ragazzo, fin dove riesce a ricordare. Il suo passato è come cancellato, come se una perenne nebbia coprisse i suoi ricordi. Per quanto si sforzi ricorda solamente il grigio totale. Solo alcune cose sono fin troppo limpide nella sua mente, ma per il resto ha impresso solamente il rombo assordante di una macchina e come prova del suo passato ha la sua collana.

Involontariamente la stringe mentre guarda il sorriso del ricciolino che continua a stare davanti a lei.

Questa è la prima volta che un ragazzo le chiede di parlare o che addirittura le rivolge la parola. Non sa se esserne lusingata o spaventata da quello che sta per accadere. Quel 'possiamo parlare' l'ha destabilizzata completamente e senza pensarci risponde

LifelineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora