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Si guarda distrattamente attorno, quel venerdì sera era particolarmente buio e umido, da far tremare la pelle e rizzare i peli. Aspira quel che rimane della nicotina e getta la sigaretta per terra spegnendola con la suola delle sue vans malandate. Le ha usate per troppo tempo e pensa che deve comprare un altro palio di scarpe al più presto.
"Eccoti."
Si volta verso la voce bassa e nasale e nota un signore sulla quarantina camminare verso di lui. Rimane impassibile mentre si stringono le mani e sospira leggermente appena Joseph, se non sbaglia, gli passa la sua dose racchiusa dentro una bustina trasparente. Si sorridono, un sorriso freddo giusto per cordialità verso l'altro.
Non spreca parole inutili perciò si volta e cammina verso la sua moto parcheggiata esattamente di fronte al marciapiede opposto.
È davvero stufo della sua vita, stufo di fare cose illegali e stufo di essere troppo vuoto e decisamente troppo complicato con le persone. Stufo di dover combattere contro qualcosa molto più grande di lui.
Cammina a passo spedito e tiene la testa bassa. Pur essendo quasi le due di notte ha paura che qualcuno lo possa scoprire o seguire. Tira su con il naso e prende il casco della moto per poi infilarlo frettolosamente, senza nemmeno allacciarlo correttamente. A Michael non interessano certe accortezze, vuole semplicemente arrivare il prima possibile al Gumps e risarcire il suo debito.
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Sabato, il giorno preferito da tutti gli studenti. Il tipico giorno che ti annuncia l'inizio del weekend e la fine di un noioso susseguirsi di giorni lavorativi.
"Ehi!"
Continua a camminare per i corridoi, sicura che quel reclamo non è indirizzato a lei. Sospira e vorrebbe uccidere Egle in qualche modo, l'ha lasciata sola siccome quella mattina aveva da studiare.
Ottimo.
Pensa e continua a camminare verso la classe 12, quella di biologia.
"Ehi! Dico a te!"
Si volta e di certo non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi davanti un ragazzo. Si ferma e si gira completamente verso il biondo che continua a respirare velocemente a causa della corsa per raggiungerla. Piega leggermente la testa di lato ed alza un sopracciglio in attesa di sentire cosa vuole.
"Sei Rebecca, giusto?"
Annuisce e con l'indice si sistema gli occhiali da vista, crede di aver visto quel ragazzo da qualche altra parte, ma non ricorda con esattezza dove.
"Frequentiamo lo stesso club d'arte."
Le sorride cordialmente e le porge la sua agenda. Sgrana gli occhi.
Possibile che non me ne sia accorta?
"Ti è caduta.."
Il ragazzo continua a sorridere e Rebecca si affretta a prendere ciò che le appartiene. Sospira leggermente e rimette la sua agenda tra le sue braccia. Si da mentalmente della scema e crede che deve smetterla di pensare costantemente a stasera.
"Grazie per avermela ridata..."
Finisce la frase con tono vago in attesa che il ragazzo si presenti e così accade.
"Niall, mi chiamo Niall Horan. Stai andando nella classe di biologia?"
Socchiude gli occhi smeraldini e si sofferma ad osservare il ragazzo di fronte a lei. Si morde il labbro inferiore e gli sorride.
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Lifeline
FanfictionSente freddo, ma il suo non è un freddo corporeo, no..Lei ha freddo dentro. Sta gelando e l'unico che può riscaldarla è lui. Lui è anche l'unico che la fa sentire male, lui è l'unico che l'ha abbandonata, lui è l'unico che tuttora la ama ed è stato...