Capitolo 9

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C'è chi vince del sesso e c'è chi vince un gioco

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Si guarda distrattamente allo specchio mentre si pettina i capelli. Deve fare qualcosa per quella matassa informe e decide di raccoglierli in una coda alta.

"Ma non ti trucchi?"

Si volta verso l'amica e la vede con uno strano sorriso sulle labbra e capisce che Egle, sotto sotto, è felice per lei. Sospira e prende il cellulare dal comodino.

"Lo sai che non mi piace mettere cose sulla mia faccia. E comunque non mi importa apparire o cose così."

Sorride ancora di più e si sistema meglio sul letto. Egle è contenta per la sua amica e anche se qualche ora prima hanno litigato alla fine si sono scusate a vicenda, anche se non smette di pensare quelle cose o per meglio dire non ne può fare a meno. Ma Rebecca ancora non sa che anche lei deve uscire quella sera, è stata invitata ad una festa in casa Palvin ed il suo accompagnatore chi poteva essere se non Luke.

"Divertiti Becca!"

La abbraccia appena prima che potesse aprire la porta. Una volta staccate la castana le lascia un sonoro bacio sulla guancia per poi dire con uno sguardo di rimprovero

"Anche tu, stupida."

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Cammina per i corridoi ormai vuoti, ma pur sempre illuminati. Respira con nervosismo e si tortura le mani.

Proprio quando si accorge di essere arrivata all'entrata si pente della sua decisione. Vorrebbe tanto tornare indietro e scappare a gambe levate, magari il ragazzo che la sta aspettando non è Ashton, magari lui si è anche dimenticato dell'appuntamento o magari lei si sente improvvisamente male ed annullano tutto. Ma per sua sfortuna niente di tutto è vero, anche se si sente discretamente male e vorrebbe svenire, lei è quasi arrivata vicino al ragazzo e lo guarda da lontano e vede che tra le mani porta un casco ed il solito sorriso, forse lo usa per conquistare le persone, ma con Rebecca questo non basta, lui non basta.

Respira e si gratta il collo, mentre con l'altra mano aggiusta la borsetta che si porta sulla spalla, ovviamente dentro porta la sua amata agenda.

"Buonasera bellissima."

Sgrana gli occhi ed alza lo sguardo, è arrivata a destinazione.

Ashton Irwin è sempre stato attorniato da ragazze, donne e ragazzine. Per farla breve ha avuto relazioni con tutta la generazione femminile e ne va fiero, ma a nessuno di loro ha fatto un complimento uscito dal cuore o sentito e detto volutamente. Ma con quella ragazza è diverso. Trova che sia davvero bellissima vestita con una semplice camicia rossa aperta, con una canotta nera sotto e dei jeans neri. Nella sua semplicità lei è davvero bella e quando le si avvicina nota anche il suo viso completamente nudo, naturale e ne rimane affascinato. Sinceramente si aspettava qualcosa di diverso, magari la solita finta puttana, ma a quanto pare non è così.

"Buonasera Ashton."

Vorrebbe davvero andare via, magari non incontrarlo mai più o fare finta che lui non esista, ma non può. Semplicemente non può non guardare quel sorriso e quello sguardo luminoso e pieno vita, ma anche dentro ad essi scorge un'ombra grigia e tortuosa.

Sospira e sorride verso il ragazzo che continua a fissarla.

Ho sbagliato vestiti? Dovevo mettere qualcosa di più sobrio?

Pensa e per alcuni momenti ha paura che sia davvero così, lo sguardo del riccio la mette in soggezione.

"Ti posso salutare adeguatamente?"

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