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Il portone si chiuse. Joav aveva visto Aurunis pieno di frecce, e non riusciva a cancellare quell'immagine dalla sua mente. Correva forte verso la salvezza del bosco fitto fatto di alti alberi e foglie verdi, ma nella sua mente solo quell'immagine. Le frecce sparate dietro di lui con l'intenzione di colpirlo, si scagliavano al suolo come gocce d'acqua in una giornata di pioggia, ma lui sentiva solo il suo cuore battere forte per l'affanno e l'adrenalina. Quando entrò nella boscaglia si aggrappò ad un albero e ci girò intorno mettendosi dietro, usandolo come scudo. Tirò fuori la testa da quella protezione per scorgere la città dei ladri, in caso di avvistamento dei cacciatori che lo inseguivano. Ma niente. Lo avevano lasciato correre, fuggire, salvarsi.
Quando la situazione si era calmata, se così si poteva dire, si sedette a riprendere fiato. Il bruciore alla spalla cominciava a farsi sentire, la freccia cominciava a fare effetto su di lui. Aveva la punta della freccia che aveva oltrepassato la carne della spalla e gli era uscita dal davanti. Fortunatamente dalla ferita non usciva molto sangue, il che era forse l'unica buona notizia. Era il momento di muoversi.
Si alzò in piedi ed appoggiò la schiena all'albero e con essa anche la freccia; poi con forza stringeva e fermava la punta della freccia che usciva dal petto e con altrettanta forza stringeva i denti. "uno-due-tre!" e si sedette a terra facendo strisciare la freccia contro la parete dell'albero ed infine spezzare. Il dolore non era forte quanto la sensazione ruvida del legno della freccia che si muoveva nei suoi muscoli, nella sua carne. Il respiro non diminuiva. Ora toccava all'altra parte.
Prese la metà spezzata della freccia caduta a terra. Era ancora coperta del suo sangue caldo. Aprì la bocca ed appoggiò il legno sopra i denti, e strinse, forte. Afferrò la parte della freccia che usciva ancora dalla spalla, fece tre lunghi respiri e cominciò a tirare. Il legno ruvido che strisciava nella carne, le schegge che si bloccavano nei muscoli. Scivolò con la mano sul legno della freccia ed altre schegge gli si conficcarono nella mano, ma lui non demordeva. Si ritrovò ad afferrare la punta acuminata della freccia, ferendosi il palmo, ma non demordeva. Ancora pochi centimetri. Respirava affannosamente, sputò il legno che aveva in bocca ed urlò forte facendo uscire finalmente la freccia dalla spalla, come un tappo di sughero sparato via da una bottiglia di vino, con tanto di schizzo di sangue. Una goccia di pipì gli stava bagnando i pantaloni. Il respiro aumentava il ritmo. Doveva calmarsi.
Cominciò a controllare i respiri, a farli ritmatici e controllati e lenti. Si girò verso il foro alla spalla e strappò la parte della camicia da cui era uscita la freccia. Aveva la spalla sporca di sangue e terra, ma il foro non era eccessivamente largo e da questo non usciva eccessivamente sangue, la freccia non aveva colpito una vena principale. Aveva però una ferita aperta, schegge nella carne della spalla ed un taglio nella mano, doveva medicarsi o sarebbe morto per l'infezione. Fu questo pensiero a far tornare lucido Joav...doveva tornare da Zeon, al campo. Era il momento. Si rialzò in piedi e lentamente cominciò a muoversi verso il campo.
Il buio stava facendo la sua comparsa, ma non riusciva a disorientare l'esperto cacciatore che viaggiava verso il suo obiettivo. L'unica cosa che distraeva Joav era l'immagine del compagno Aurunis caduto nella città dei ladri. L'unica cosa che distraeva Joav era il pensiero di doverlo dire al ragazzo, a Zeon. L'unica cosa che distraeva Joav era il futuro prossimo che lo attendeva, Isaac.
Mancava ormai poco all'arrivo, ma la sera era arrivata e con lei il fitto buio. La spalla cominciava a dare fastidio, tanto che Joav spostava i rami, che gli si paravano contro, con il braccio "buono" escludendo quello ferito. Cominciava a sudare, vuoi il dolore, vuoi la stanchezza, vuoi i pensieri. I pensieri che avevano libero spazio nella sua mente in quella sera così calma e silenziosa nel buio del bosco.
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La Finestra Sull'Infinito: Isaac
FantasyIsaac è un volume della saga de "La Finestra Sull'Infinito". Questo romanzo è generalmente un fantasy (visto che luoghi, ere e personaggi non sono reali) con contorno Action e drammatico. La scrittura è abbastanza diretta e cruenta (anche con dettag...