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Furono in molti nella reception a voltarsi e a lanciare sguardi allibiti e confusi a Chuuya che aveva appena sbattuto violentemente il palmo della mano sul bancone, facendo sussultare la povera donna che aveva appena comunicato loro quella insolita informazione.
-Ehi, Dazai...- la calma glaciale con cui il ragazzo dai capelli rossi stava pronunciando il nome del compagno avrebbe fatto probabilmente accapponare la pelle a chiunque ma certamente non a Dazai, troppo abituato alle sfuriate del compagno. In più l'aveva visto troppe volte ubriaco perché potesse prenderlo ancora sul serio.
-Che cos'è questa...-
Per questo motivo, prima che il ragazzo iniziasse a scatenare la sua furia su tutti gli esseri presenti nella sala, Dazai intervenne con la prontezza di Spirito che lo caratterizzava mettendosi davanti al compagno e chinandosi verso la donna.
-Esattamente, siamo proprio noi, il signor Shuji Okada...- sorrise, appoggiando la mano sul bancone, esattamente sopra quella di Chuuya
-...E il mio avvenente compagno, nonché anima gemella, il signor Kansuke Okada-. Dazai schioccò un sonoro bacio sulla guancia di Chuuya, troppo sconvolto dall evolversi della situazione per reagire, limitandosi a guardare l'altro come se volesse picchiarlo, sguardo a cui Dazai era fin troppo abituato.
-Devi scusarlo, mio marito è un po' irrascibile a volte- annuì con aria grave, poggiando una mano sulla testa di Chuuya, sopra il cappello, sorridendo, fingendosi imbarazzato per il comportamento del ragazzo.
-E non ascolta mai ciò che gli viene detto, questo sciocchino-.
Continuò, calcando volontariamente l'ultima parola e stringendo Chuuya a sé mentre si mordeva le labbra per trattenere le risate, la situazione era decisamente troppo divertente.
In tutta risposta il diretto interessato, finalmente conscio della situazione e furente di rabbia pestò il piede di Dazai, premendo con forza il tacco della scarpa su esso.
-Si, vogliate scusarmi- borbottò a denti stretti con il cappello che gli copriva il viso sicuramente rosso dall'imbarazzo e dalla rabbia.
Nonostante il dolore al piede Dazai volle comunque rincarare la dose, se vedere Chuuya in quello stato era il prezzo da pagare per fingersi suo marito allora avrebbe interpretato il ruolo della coppietta innamorata in modo assolutamente perfetto.
Nascondendo un sorrisetto divertito mise una mano sulla parte bassa della schiena di Chuuya e lo tirò verso di sé, facendo aderire il petto del ragazzo al proprio. Prima che Chuuya potesse replicare in alcun modo la mano di Dazai stringeva saldamente il mento del compagno, costringendolo ad alzare il viso verso il proprio. La posa in cui Dazai li aveva costretti li rendeva molto vicini, non solo i loro corpi ma anche i loro visi, visto che il ragazzo dai capelli scuri si era chinato sul ragazzo decisamente più basso di lui, come gli faceva spesso notare. Il respiro caldo di Chuuya si infranse contro le labbra di Dazai, contratte un in sorriso gentile e affabile.
-Non devi scusarti affatto, Kansuke, è colpa mia, non ti avevo detto di aver dato tante informazioni all'hotel- fece una pausa drammatica, lanciando uno sguardo alla donna alla reception che li sta guardando incantata.
-Volevo solo che tutti iniziassero fin da subito a prenderci come coppia, ecco- finse un tono imbarazzato e distolse lo sguardo.
-Puoi...perdonarmi?-
Lo sguardo di Chuuya era a dir poco allibito e sta volta fu Dazai a pestargli il piede per fargli capire che doveva partecipare anche lui a quella messa in scena.
-Ah, emh... Si, per questa volta si, ti perdono- borbottò, guardandolo storto, per fortuna il cappello si era leggermente spostato così da impedire alla donna della reception di vedere lo sguardo omicida del ragazzo dai capelli rossi. Dazai prese nota del fatto che avrebbe dovuto affinare le già scarse doti recitative di Chuuya. 
E infine volle dargli il colpo di grazia alla pazienza del partner.
-Quindi...me lo daresti un bacino?- tanto per provocarlo Dazai mosse scherzosamente le labbra verso di lui con un sorrisetto malizioso.
Per Chuuya fu uno sforzo notevole quello di non pestarlo a sangue in quel preciso istante, voltarsi verso la donna e chiedere, con voce atona e un leggero tic all'occhio, la chiave della loro stanza.
Un attimo dopo, finalmente soli nella loro lussuosa stanza D'hotel, Dazai si lasciò andare ad una sonora risata, mentre Chuuya, tutt'altro che contento, iniziò ad aggredire l'arredamento, tirando e ribaltando tutto ciò che gli capitava sotto mano.
-Appena trovo il bastardo che ci ha messo in questa situazione del cazzo...-
Prese in mano un abat-jour e la scagliò con violenza contro il muro, ad un soffio dalla testa di Dazai che è fu costretto a spostarsi per evitare di riceverla in faccia.
Il ragazzo dai capelli scuri sorrise scuotendo la testa mentre si avvicinava all'altro tenendo le mani infilate nelle tasche della giacca. 
-Lo prendo e gli infilo questo..!-
Disse brandendo un appendiabiti accanto all'entrata -Sù per il...- 
-Quanto chiasso che fai.- lo interruppe Dazai, togliendogli dalle mani l'oggetto e riponendolo a posto.
-Vedi di concentrarti sulla missione mio caro, da oggi in poi...- rivolse uno sguardo divertito a Chuuya, mostrandogli una linguaccia scherzosa prima di buttarsi tranquillamente sul letto.
-Usciremo da qui mostrandoci come la coppia innamorata che siamo~-

Soukoku//Even If I Die For YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora