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Dazai
La sala in cui avrebbero cenato era davvero sontuosa, come è giusto che fosse per un locale di quel livello, dopotutto. I due avanzarono verso essa per poi sedersi al tavolo che avevano prenotato, uno davanti all'altro. Non disserò niente per un po', entrambi immerso nei propri pensieri, che riguardassero la missione o meno. La mente  di Dazai cercava di essere vigile e attenta mentre passava, in apparenza con distrazione, lo sguardo sulla sala da pranzo e sui suoi invitati. Tuttavia quando l'occhio si posò per errore sulle mani coperte dai sottili guanti neri del suo partner, che stava stringendo il menù tra le dita alla ricerca del vino più pregiato, nella mente di Dazai scattò un ricordo particolare, un ricordo che nemmeno lui sapeva esattamente identificare: era un male o un bene che gli venisse in mente? No, ciò non importava, importava solo che quel ricordo gli rievocasse alla mente l'odore del vino che entrambi avevano bevuto, le stesse dita che ora stringevano quel menù, battendo distrattamente su esso con il medio, quella sera si erano aggrappate alle sue spalle, l'avevano spogliato e toccato, così ricordava Dazai.
Si portò una mano al viso, mordicchiandosi leggermente l'indice con i denti, sovrappensiero, poi sospirò.
-Mh?- la testa rossa di Chuuya e i suoi occhi azzurri fecerò capolino da dietro il menù -Che hai da sospirare?- lo guardò attentamente. Dazai riconobbe quello sguardo e ne fu vagamente divertito. Era lo sguardo che Chuuya faceva quando cercava di indovinare i suoi pensieri, cosa per lui ancora impossibile.
-Stavo solo pensando...- il ragazzo dai capelli scuri fece un vago gesto con la mano, sospirando -... Che sei proprio brutto ed è a dir poco imbarazzante fingere di essere tuo marito-
-Ma... Brutto stronzo, dopo ti faccio nero- le ultime parole furono sussurrate e nascoste dietro un sorrisetto tirato visto che la cameriera si era appena avvicinata per prendere la loro ordinazione. Aveva un viso molto carino e i capelli biondi raccolti in una coda bassa, il suo sguardo si posò su Chuuya, guardandolo con vivo interesse. Quello sguardo era ben riconoscibile e Dazai, seppur infastidito dal fatto che tale occhiata non fosse rivolta a lui non ne fu sorpreso. Malgrado ciò che aveva detto poco fa era perfettamente conscio del fatto che Chuuya fosse, a tutti gli effetti, un bell'uomo. Curava molto il suo aspetto, i suoi occhi azzurri lasciavano trasparire una certa furbizia e il suo modo di fare poteva essere definito interessante e accattivante, quindi non era strano che qualcuno ne fosse interessato.
Dazai storse le labbra.
_eppure..._
-Allora, emh... Shuji- Chuuya si schiarì la voce, guardando Dazai che si era appena ripreso dai sui pensieri -Cosa ordiniamo, mh?-
Dazai allungò la mano verso quella di Chuuya e gli sfilò delicatamente il guanto nero, senza dire una parola. Appena le dita pallide e sottili di Chuuya gli furono visibili lasciò un bacio veloce su una di esse e, senza staccare ancora le labbra dalla sua pelle, rivolse uno sguardo al suo partner. Fu un breve istante, Dazai posò lo sguardo su quello di Chuuya e per un attimo, solo per un attimo, credette di vedere lo stesso sguardo interessato, _davvero_ interessato, che la cameriera aveva rivolto poco prima proprio a lui.
Fu un breve istante perché il viso di  Chuuya, rosso per l'imbarazzo, si era già andato a nascondere dietro l'inseparabile cappello e Dazai si era già voltato verso la signorina che appariva in parte delusa e in parte imbarazzata.
-Io e mio marito dobbiamo ancora decidere- disse calcando volontariamente le parole "mio" e "marito", con un sorrisetto divertito sulle labbra. -Ripassi più tardi, grazie~-
La cameriera annuì e, senza guardare in faccia nessuno dei due clienti se ne andò in fretta. Chuuya alzò finalmente lo sguardo, prima sulla figura della ragazza che si allontanava e infine, con un po' di esitazione, su Dazai.
-D-dovresti avvertirmi la prossima volta che decidi di fare gest... Ehi!- sbuffò il ragazzo, ringhiando mentre il guanto che Dazai gli aveva tirato in faccia gli scivolava sul viso.
-Sei impossibile, davvero- borbottò il più basso a denti stretti mentre tornava a posare lo sguardo sul menù. Dazai annuì distratto, lo sguardo perso verso un punto imprecisato della stanza.
-Stavo pensando- esordì poco dopo -che dovremmo fare pratica-

Soukoku//Even If I Die For YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora