Capitolo 1

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Fui svegliata dall’aroma di caffè, corsi in cucina e trovai jul alle prese coi fornelli, la tavola piena di cibo all’apparenza delizioso.

“A cosa devo tutto questo ben di dio?” Dissi con l’acquolina, mi sorrise.

“Volevo.. farmi perdonare insomma.. è stata colpa mia ieri se siamo finite in quel pasticcio e se non fosse stato per Neil..” Quasi me ne ero dimenticata, non la feci finire e corsi ad abbracciarla per cercare di tranquillizzarla.

“Si chiama Niall comunque” sdrammatizzai, rise e ci sedemmo a far colazione.

 Il bello del nostro lavoro è che essendo un pub è aperto solo la sera, quindi abbiamo tutto il giorno libero e portiamo a casa uno stipendio sostanzioso, più le mance dei clienti..

“Clo.. non faccio altro che pensare e ripensare al ragazzo di ieri sera.. era così fottutamente sexy e misterioso!” le brillavano gli occhi.

“Jul no, ti prego.. ma l’hai sentito?! Mai vista persona più arrogante, sta lontana da lui!”

“Quante pare che ti fai!”

“Scherzi?! Hai sentito Niall riguardo alle “sue puttanelle”?” Scoppiò a ridere.

“Sarà stata una battuta Clo e poi tranquilla, probabilmente non lo rivedremo più quindi non ti preoccupare..”

“Grazie a dio, povero Niall avere a che fare con uno stronzo tale..”

“Non cambierai mai.. dai preparati, ci aspetta una lunga giornata di shopping, il tuo guardaroba puzza di vecchio ormai, hai bisogno di qualcosa di nuovo e più sexy!”

Mi misi dei jeans lunghi a sigaretta, una camicia semplice e le converse, mi truccai leggermente e raccolsi i capelli in una crocchia, Jul si mise una gonna che mise in evidenza le sue lunghe gambe snelle e pallide, una canotta nera e delle scarpe nere e bozze, circondò gli occhi con una linea nera spessa, come il suo solito e il rossetto rosso sulle labbra carnose e capelli al vento, probabilmente se mi vestissi così sembrerei volgare, mentre lei.. beh sta da dio, con tutto.

Optammo per andare in centro in macchina, entrammo in un negozio e Jul mi costrinse a provarmi un vestitino corto e scollato dicendomi che avrebbe risaltato al meglio le mie forme. Non sono abituata a vestiti di certi tipi, oltre alla divisa da lavoro, la maggior parte dei miei vestiti sono sobri o comunque non svelano troppo.

Quando mi guardai allo specchio fui sbalordita, mi stava davvero bene, nonostante mostrasse un po’ troppa mercanzia, Jul con i vestiti ci sa proprio fare.

Sbirciai fuori per vedere se fosse nei paraggi, ma mi bloccai appena riconobbi il ciuffo moro, era a pochi metri da me e i suoi occhi facevano su e giù sul mio corpo, appena mi accorsi che la tendina non mi copriva più e che indossavo ancora il vestito arrossì e mi rinchiusi velocemente.

“Andiamo fatti vedere, sei così sexy!” Riconobbi la sua voce, saltai in aria quando fiondò in camerino richiudendo la tenda dietro di lui. Rimasi immobile, non sapendo come reagire.

“Secondo me però così staresti ancora meglio..” Mi tolse l’elastico lasciando che i capelli cadessero lungo la mia schiena.

“Perfetta oserei dire”

“C-cosa.. cosa..?” Mi azzittì poggiando il suo dito alle mie labbra “Tranquilla..alle verginelle come te non faccio nulla.. la tua amichetta.. quella si che me la farei e so anche che me la darebbe facilmente..” Rise, un brivido mi percorse la schiena e senza accorgermene la mia mano si alzò per sferrargli uno schiaffo in pieno viso, ma lui mi prese dal polso e lo portò sulla mia testa facendomi appoggiare al muro e sbattendo la mano libera a due centimetri dal mio capo, avvicinò le sue labbra alla mia clavicola, gemetti quando morse leggermente e succhiò divertito, lasciandomi un segno ben visibile. Poi lasciò dei baci sul collo fino a raggiungere l’orecchio sussurrandomi “Sei così bella e innocente.. potrei prenderti in questo camerino.. ma preferisco farmi desiderare, quindi per questa volta ti lascio intatta.. a presto Clodia!” E in un momento sparì lasciandomi sola in quel piccolo camerino. Mi lasciai cadere a terra, iniziai a singhiozzare, cercando di non farmi sentire, quando riconobbi la voce di Jul mi ricomposi e coprì il segno con i capelli. Scostò la tendina e non fece altro che elogiarmi ed elogiarsi per l’ottima scelta, obbligandomi a comprarlo.

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