Era buio. Non vedevo ad un palmo dal naso. Quella sera mi si palesarono tre entità.
La prima mi apparve all'improvviso.
Un uomo dalle sembianze spettrali e che contava ben tre teste. Si presentarono: Passato, Presente e Futuro. Il primo mi disse che non dovevo restare ancorato a lui, di prendere solo i miei successi ed andare avanti. Il secondo mi disse semplicemente di vivere come se fosse l'ultima volta che ci vedessimo. L'ultimo, invece, mi disse di non avere paura e gettarmi nel vuoto se lo avessi ritenuto giusto. Non ebbi la facoltà di rispondere, lo spettro svanì. La stanza si illuminò in un angolo. Un bambino a terra piangeva, nascosto tra le ginocchia. Mi avvicinai e mi disse di chiamarsi: Ricordo. Piangeva perché aveva nostalgia dei periodi felici, ma era in conflitto per le persone con il quale non poteva più condividerli. Mi abbassai per rassicurarlo, ma anche esso scomparve. Per l'ultima volta la stanza cambiò. Al centro una panchina ed essa era illuminata. Mi sedetti. Una ragazza dai ricci capelli comparve dal nulla. Mi disse di chiamarsi: Amore. Non parlò molto, mi disse solo di crederci, solo questo.
Poi all'improvviso trasalì e mi svegliai nel cuore della notte.
-Alessio I. Nicolosi
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Cuore d'inchiostro
PoesíaQuello che dico non sono eresie, ma parole scritte a cuore aperto che senza lei batterebbe a stento. Che senza di lei, sarebbe chiuso in un foglio, come fosse un mostro, che invece vorrebbe solo esprimersi ad inchiostro.