Lo chiamano vuoto
eppure pesa lo stesso.Dovrei mettermi in moto,
ma fermo resto.Dovrei attraversare il fiume a nuoto
e ho paura della corrente.Dovrei, dovrei, dovrei.
E sono arrivate le sette
ed io resto a riva.L'acqua non si ferma da prima,
la fisso come le cose non dette.A volte serve il dolore
per sentirmi vivo.Passan le ore
e nel tempo me ne privo.Fisso quel fiume,
sono ancora a riva
e la notte è calata.Sembra una scalata
questa vita,
si sta sempre a cercare La speranza.Metto un piede avanti,
ne assaporo gli istanti.L'acqua mi tocca dei piedi scalzi le dita,
è fresca
piacevole.Il vento fievole
mi accarezza la guancia
e di pancia
faccio un'altro passo.Ho i piedi a mollo
e non sta accadendo nulla.Cammino.
La corrente si fa più forte,
l'acqua alla gola.Ho paura ora.
Mi sono buttato facendomi accecare,
senza pensare che io non so nuotare.-Alessio I. Nicolosi
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Cuore d'inchiostro
PoesiaQuello che dico non sono eresie, ma parole scritte a cuore aperto che senza lei batterebbe a stento. Che senza di lei, sarebbe chiuso in un foglio, come fosse un mostro, che invece vorrebbe solo esprimersi ad inchiostro.