4 marzo 2014

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"Sam." Calum sussurrò tracciando delle linee immaginarie sulla sua schiena.

Stavano dormendo, o almeno Sam. Calum era sveglio, ancora esaltato da quello che avevano fatto un’ora prima. Sembrava che ultimamente tutto quello che Calum e Sam volevano fare era mangiare, parlare, e fare sesso. A volte non facevano sesso, a volte si baciavano fino a quando uno dei due si stancava o gli veniva fame.

Ma a Calum non importava, anche se avrebbe dovuto. Avrebbe visto che Sam stava diventando noiosa e disinteressata. Calum amava Sam così tanto, era ignaro di quanto lei fosse infelice.

"Sto dormendo." Sam borbottò, rabbrividendo al tocco improvviso di Calum.

"Se davvero dormivi, non mi avresti risposto." Calum ridacchiò. Si sporse avvicinandosi e lasciò un piccolo bacio sulla schiena di Sam. Poi un altro. E un altro. E un altro.

"Stavo dormendo." Sam sussurrò. Si girò, trovandosi faccia a faccia con Calum.

"Samantha." Calum ripeté, avvolgendo un braccio intorno alla vita di Sam e tirandola più vicina.

"Cal." Sam si morse il labbro inferiore. Passò le mani sul petto abbronzato di Calum fino ad arrivare alla nuca, e annulò la distanza fra i loro corpi.

"Ti amo tanto, così tanto." Calum disse a bassa voce, quasi in un sussurro. Non era la prima volta che lui glielo diceva, a Sam non interessava più di tanto ma a Calum si. A lui importava sempre.

"Calum..." Sam chiuse gli occhi e appoggiò la testa contro il suo petto, in modo tale che Calum non la vedesse.

"So che ancora non ti piace quanto te lo dico, ma mi dispiace, non posso farci niente." Calum sussurrò. "Sei la miglior ragazza che io abbia mai avuto e sento il bisogno di dirti quanto ti amo ogni giorno."

"Sei il miglior fidanzato di sempre." Sam sorrise, alzando lo sguardo giusto in tempo per baciare Calum dolcemente sulle labbra.

"Lo so." Calum si vantò sfoggiando un sorriso.

"Hai intenzione di coprirlo?" Chiese Sam, gli occhi erano fissi un grande succhiotto che gli aveva fatto sul collo. Ne aveva molti di più; sul petto, vicino al suo orecchio, sulla spalla. Calum non aveva mai cercato di nasconderli però, a differenza di Luke, che era tornato a casa con un segno sulla sua gola fatto da una ragazza (Ronnie), e subito aveva cercato di nasconderlo da tutti.

"Non coprirei mai i tuoi succhiotti." Calum sorrise.

"Ma copriresti tutti gli altri succhiotti che ti hanno fatto le altre ragazze con cui hai fatto sesso, giusto?" Sam domandò scherzosamente. Ma lei sapeva che Calum non lo avrebbe mai fatto, e anche Calum lo sapeva. Amava Sam così tanto che era difficile per lui guardare una ragazza senza pensare a lei. Calum non sarebbe mai stato grado di fare sesso con qualcun altro.

"Giusto," Calum concordò. "Non posso farteli vedere."

"Dovremmo andare da Michael domani a vedere il nostro bambino." Sam disse, continuando a far scorrere le dita lungo i segni che aveva lasciato sulla pelle di Calum. Anche mentre lo diceva, sembrava annoiata, ma Calum non se ne accorse. Non si accorse neanche del lungo sosprio che si lasciò sfuggire un paio di secondi più tardi, i suoi occhi non incontrarono ancora quelli di Calum.

"Mhm." Calum annuì. Avevano un cane, un cucciolo, si chiamava Rasta. (Il nome era stata un’idea di Calum, Sam voleva chiamarlo Ketchup, ma lui non gliel’avrebbe permesso). Nel palazzo di Calum non erano consentito tenere animali domestici e Sam in quel momento non aveva una dimora fissa, avevano lasciato Rasta a casa di Michael perché lui (in realtà Rachel) si offrì di prendersi cura del cucciolo per un po’. Era una situazione temporanea (almeno questo è quello che sostenevano Calum e Sam), e Calum stava progettando di trasferirsi in un posto dove il cane potesse vivere con lui.

Amnesia, Calum Hood [Italiano]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora