[忘れ物] : seconda parte

78 24 1
                                    

perché ero l'unico che chiamavi per nome? non lo capivo, ma mi faceva sentire importante.

fu solo dopo aver ripetuto dentro la mia mente come un disco rotto le ultime parole che mi rivolgesti prima di andartene, che tutto mi fu più chiaro. non ero speciale, tu mi stavi usando come un oggetto per poi abbandonarmi e dimenticarmi su un vecchio treno arrugginito e sporco.

"il mio nome è lee felix, seo changbin. sai che vuol dire? vuol dire felice, allegro, fortunato, baciato dagli dei. tutte cazzate. sai, quando ero piccolo avevo un animale di pezza, una sorta di coniglio antropomorfo del colore del miele. aveva dei bottoni enormi che fungevano da occhi ed un muso triste ricamato di nero. era talmente triste che le prime volte, a guardarlo mi mettevo a piangere. lo chiamai felix, non chiedermi come mi venne in mente l'idea di dargli il mio nome perché non saprei dirlo neanche io. lo portavo sempre con me, in fondo tutti abbiamo avuto un giocattolo a cui siamo stati legati da piccoli, no? il mio era quel coniglio. ovunque andassi, con il freddo o con il caldo, felix mi seguiva ed io seguivo lui. io però, disprezzavo quel giocattolo con tutto me stesso. lo guardavo, gli fissavo il muso triste e soffrivo. lo strattonavo a destra e a manca urlandogli 'sei orribile, felix. non sorridi mai. sei brutto. se sorridessi, saresti più felice.' lo trattavo veramente da schifo, changbin. dopo che facevo quelle scenate, avevo l'abitudine di guardarmi allo specchio e scoppiare a piangere, che patetico. come se potendo trasformare quel coniglio, avrei cambiato me stesso."

"perché mi stai dicendo tutto ciò felix?" "io sono imperfetto, incoerente e insensato, changbin. sono solo un ragazzo incasinato che cerca la propria pace mentale." "puoi trovarla con me, felix." "non chiamarmi in quel modo, io non ti appartengo. non darmi un'etichetta, non sono un barattolo di marmellata che puoi aprire e assaggiare quando vuoi. ho sbagliato tremendamente con te. ho sbagliato tutto, changbin. ho creduto che mi appartenessi e tu hai lasciato che ti chiamassi con il tuo nome. tu non mi appartieni, non lo farai mai. io non merito te, l'amore che tu vuoi darmi. io non merito niente di tutto questo. non dovresti neanche essere qui con me in questo momento. va e fatti un'altra vita, una in cui io non ci sono. cielo, sono tremendamente incasinato tanto da credere che il caos sia la mia versione personale dell'ordine; e quindi vado in giro a distruggere tutto. sono grigio, changbin. non sono verde come la prima volta che mi hai visto, né arancione come due mesi fa, non sono neanche più blu. sono bianco come la luce che ti acceca facendoti male agli occhi, e nero come il vuoto che ti assorbe divorandoti cuore e mente. nient'altro."

finimmo quella conversazione tra le tue lacrime che si mischiavano alle mie, altre parole biascicate nel pianto, e qualche bacio affannato. in un vecchio parco circondato da fili d'erba troppo cresciuti, mi amasti per l'ultima volta.

parte due 

[忘れ物]

[wasuremono]

[oggetto perduto / dimenticato]

eternal sunshine of the spotless mind • changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora