Spostiamoci e concentriamoci ora su Ingrid Nielsen. La gelida ragazza era stata la prima a dividersi dai dodici rimasti a Kingston. Da scuola era tornata a casa,non voleva mostrare la paura che aveva dopo questa situazione,e vi rimase fino alla mattina seguente. Al vedere i primi raggi di sole,raccolse i suoi pattini e si avviò verso la pista di ghiaccio. Amava pattinare,era forse l'unico luogo dove non si sentiva attaccata da tutti e non aveva l'impulso omicida verso mezza Kingston. Non c'era elettricità,ma fortunatamente il ghiaccio era ancora solido. Si sedette sugli spalti e si infilò i suoi pattini. Scese sulla pista e iniziò a sfrecciare e volteggiare. Rimase lì per ore,le ricordava il freddo che c'era in Norvegia. Una volta finito,si risedette sugli spalti per togliere i pattini. Vide sua madre adottiva arrivarle davanti e prenderla per un braccio e iniziò a tirarla via da lì.
-Dobbiamo fare tante cose,Ingrid-disse con voce quasi robotica sua madre
-Ma mamma! Io ho le mie cose da fare!-si ribellò Ingrid. Rischiava di avere seri attacchi di panico se usciva dai suoi schemi
-Non importa. Dobbiamo prendere dei vestiti per un matrimonio,andare a prendere la macchina nuova...-
E andò avanti per molto. Tutte cose non previste e che si allontanavano miglia e miglia da ciò che erano gli interessi della ragazza. Ingrid la seguiva solo perché veniva tirata. Iniziò ad avvertire il suo respiro pesante. Stava avendo un attacco di panico
-Mam..ma-mormorò-lasciami stare ti prego...-
-Ma no tesoro,devi venire a fare queste cose con me-continuava a tirarla
Ingrid tentò di liberarsi dalla presa della madre poggiando una mano su quella che stringeva il suo braccio. Non appena la toccò,questa divenne un pezzo di ghiaccio,come il resto del corpo della donna.
Ingrid sbarrò gli occhi e la guardò sgretolarsi,proprio sulla pista di ghiaccio. Si guardò attorno,era ancora sugli spalti. Abbassò lo sguardo sulle sue mani. Fuoriusciva un po' di fumo. Aveva prodotto ghiaccio con le sue stesse mani.
Prese la sua sacca con i pattini e corse a casa
A vivere qualcosa di altrettanto strano fu Page Fitzgerald. La ragazza stava guardando le foto del ballo in cui era stata incoronata reginetta,nostalgica. Era seduta sul divano a sfogliare i vari album di foto quando trovò una foto di lei e sua cugina Evelyn da piccole. Da quando era diventata popolare,il loro rapporto si era perso,ma le voleva ugualmente bene. Tutto d'un tratto,si sentì i polsi legati. Così fu. Alzò lo sguardo dalle sue mani e si guardò attorno. Era in una stanza buia,con solo una lampadina sopra la sua testa. Era sdraiata su un lettino ospedaliero. Iniziò a dimenarsi,avvertendo dolore ai polsi e alle caviglie,anch'esse legate.
-Aiuto!-incominciò ad urlare. Vide ben presto avvicinarsi un dottore con una siringa enorme e un ago altrettanto grande. Erano la sua più grande paura.
-no. Nono. Non si avvicini! Non mi tocchi!-si spinse all'indietro nel lettino,ma il dottore sembrava non ascoltare.
Era ormai davanti a lei,pronto a pungerla con quel grande ago. Page aveva iniziato a vedere tutto sbiadito. Strinse i pugni con tutta la forza che aveva in corpo e la lampadina esplose,producendo una scarica elettrica che colpì l'uomo. Riaprì gli occhi e si ritrovò di nuovo sul divano. Si massaggiò immediatamente i polsi,notando l'abat-jour accendersi e spegnersi per un nano secondo. Si avvicinò e appena toccò la lampadina,si accese. Sbalordita,sorrise soddisfatta
ANGOLO AUTORE
Page è quella che ha reagito meglio lol e Ingrid è,in poche parole,Elsa di Frozen
Let it goo!
Alla prossima!
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Elements that we all share
FantasyKingston,Inghilterra. Stephen Hopper,il pazzo della città,annuncia una tempesta disastrosa,ma la notizia non tocca nessuno degli abitanti. Era un giorno normale alla Kingston High School e i ragazzi stavano svolgendo le loro solite attività quando s...