Beatles (One shots)

Stuart Sutcliffe-Harmful conversations

[Break Apart-Bonobo,Rhyne, ]

-Ehi.

-Ehi, Stuie. Ciao.

-Ciao.

Sorridono.

-Senti, io devo dirti una cosa.

Prende una sigaretta e la porge a lei.

-Dimmi tutto.

Aspira un po'.

Il suo alito già odora di fumo.

-Allora, è una cosa importante, dammi attenzione.

Lei lo guarda male.

-Ti presto sempre la mia attenzione, e non te la regalo perché poi la devo riutilizzare con un certo Stuart.

Sorride anche lui per un attimo a quella battuta orrenda, poi si fa cupo. Pensa a qquell che succederà dopo.

-Nono, senti devi essere seria.

-Si, hai ragione, Stuie. Scusa.

Lo prede una morsa al petto che gli stringe i polmoni in una stretta mortale. Digrigna i denti, non ce la fa.

-Non fa niente. Però...

Fa una pausa.

-Però che?

-Però è difficile.

-Se prendessimo tutte le cose difficili e le togliessimo dalla nostra vita...

-Sarebbe più semplice.

-E tutto estremamente breve.

-Cosa?

-Umh, niente. Lascia perdere.

Sospira mentre lei ancora fuma.

-Sì Stu ma fuori il tempo corre. Che mi devi dire?

-In che senso che corre fuori? Qui no?

-Con te il tempo non se ne va mai. Ma che devi dirmi?

S'incazza un po'. Sposta il peso da un piede all'altro.

-Ti devo dire che me ne vado.

Lui stringe le mani in pugni serrati che gli fanno male al palmo.

Lei fa per parlare.

Ma

Ma arriva John, col borsone da viaggio logoro sulla spalla.

-Sutcliffe, è ora. Oh, ciao, ragazza.

-Ciao, Johnnie.

Lo saluta lei con lo sguardo perso. Fissa Stuart.

-Ma glielo avevi detto, amico?

-John, vattene.

-Sei in un mare di merda.

-John.

Sibila. I suoi tratti si induriscono.

E lui se e va biascicando insulti e apprezzamenti alla madre del ragazzo, che se ne sta in piedi nell'angolo del salotto della casa di lei, vicino alla porta, la mano quasi sulla maniglia.

-Che significa che te ne vai?

-Mi trasferisco ad Amburgo, ma solo per un po'. Forse un mese o due. È per i Beatles.

-Ah.

-Mi dispiace.

Lei ingoia il groppo di saliva, magone in gola.