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C'era una bambina, piangeva, ero io. Vedevo tutto. Ero aggrappata al collo di mia madre, urlavo, piangevo... non potevano portarmi via dalla mia famiglia. Avevo solo otto anni... Un uomo mi prese per le spalle e mi staccò con violenza dai miei genitori.

Mia madre lo implorava di lasciarmi. Mio padre stava quasi per prenderlo a pugni, purché mi lasciasse. Ma l'uomo era irremovibile. Mi divincolai da lui con uno scatto e mi rifugiai tra se braccia di mia madre, che continuava ad implorarlo di non portarmi via. Ci concesse due minuti per dirci addio. Continuavo a piangere e urlare, mia mamma che diceva che sarebbe andato tutto bene. Ma niente andava bene. Lei mi ripeteva che quando tutto sarebbe finito ci saremmo ritrovati, ma io non sapevo che intendeva dopo la morte... Io continuavo a non volermi staccare...

- non perdere la speranza Anna, ci ritroveremo, andrà tutto bene promesso...- mia mamma manteneva sempre le promesse... ma quella volta non dipendeva da lei.

Mi strinse forte tra le braccia, anche quando arrivò l'uomo di prima. Infine le puntò la pistola alla tempia e fu costretta a mollarmi. Mi diede un bacio sulla fronte.

- ti vogliamo bene- disse mio padre tra i singhiozzi.

Poi ci fu uno sparo. Non capii più niente. A terra c'erano i corpi di mamma e papà, inerti, con un rivoletto di sangue rosso che colava dalla testa... urlai.

Iniziai a tirare calci e pugni a casaccio, senza sapere esattamente cosa stessi facendo.

Poi arrivò una donna, alta, con i capelli biondi, e come tutti gli altri vestita di bianco.

Mi prese per mano... sembrava gentile, ma io avevo imparato a capire quando qualcuno finge, e lei fingeva. Mi portò in una stanza tutta bianca come i resto dell'edificio. C'erano dei lettini. Solo uno era libero. Tutti gli altri erano occupati da altri bambini, la maggior parte di dieci anni circa. E oltre a me c'era solo un'altra bambina. Era veramente carina, snella, alta, con dei lunghi capelli corvini.

La donna mi fece accomodare sull'unico lettino libero. Io piangevo ancora. Nascosi il volto tra le mani, non volevo che gli altri bambini mi vedessero piangere, che vedessero che ero debole. Con la coda nell'occhio notai che mi osservavano con occhi colmi di comprensività, come se sapessero cosa avevo passato...credo che fosse proprio così.

Poi le immagini iniziarono a scorrere più velocemente, noi crescevamo, e aumentava il dolore che provavamo con le iniezioni.

Poi arrivò il momento. Io avevo dodici anni. Gli altri all'incirca quattordici.

Premetti quel pulsante. E vidi i miei amici uccisi dalla W.I.C.K.E.D.

- Anna! W.I.C.K.E.D. è buona -

"no, non lo è." pensai. Poi si fece buio.

Mi svegliai ansimando. Sam era accanto a me e mi guardava preoccupato.

- co...cosa è successo An?- mi fece uno strano effetto avere quel soprannome..

- solo...solo un incubo... è tutto apposto Sam. Torna a dormire. -ero proprio brava a mentire. Non andava tutto bene. Quello non era "solo un incubo", erano ricordi. Ricordi che avevo deciso di cancellare, ma sapevo che non era possibile e allora cercavo di non tirarli mai fuori, ma la verità viene sempre a galla. E quella era la verità sul mio passato.

- fammi spazio...hai bisogno di compagnia An.- disse lui.

Mi accostai al muro. Lui si mise sotto le coperte e mi strinse una mano. A quel contatto rabbrividii. Poi appoggiai la testa sul suo petto.

Ero sudata, spaventata... soprattutto perché sapevo che non appena fosse sorto il sole gli avrei detto la verità, o almeno in parte.

Sentivo il fiato caldo di Sam tra i capelli, mi rincuorava sapere che qualcuno teneva a me, almeno un pochino...

Chiusi gli occhi e tentai di riaddormentarmi. L'arrivo di Sam mi aveva risollevato il morale... un mese, da sola, in quel posto, era la cosa più brutta che mi fosse mai capitata... quasi la più brutta... c'era l'imbarazzo della scelta.

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ANGOLO SCITTRICE

Oddio, ho davvero pianto mentre scrivevo del sogno di An...

Voi che ne pensate?

Io mi spavento delle mie capacità nello scrivere scene tristi... saranno tutti i film che fanno piangere che ho visto negli ultimi tempi...

Io vi saluto muchacos

Etciù! *starnutisce*

Baci Aury...

The First, The Maze RunnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora