CAPITOLO 2 IL REGNO VERDE

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CAPITOLO 2

IL REGNO VERDE


La città di Forember era situata al centro della foresta Feraily, la selva più estesa del continente di Garlfabt. Le case differenzia- vano dalle abitazioni di Goijara solo nel colore infatti, l'azzurro dell'acqua lasciava il posto al verde delle piante. Il templale della città si trovava all'interno di un albero immenso che sovrastava tutti gli altri alberi che lo circondavano. Quel giorno a Forember era la giornata dell'abilyage, momento in cui il Gran Maestro reclutava tra i ragazzi del regno i suoi allievi.

Alle prime luci dell'alba, in una delle casette della città verde, una donna snella con capelli e occhi castani andò a svegliare il figlio

"Orei, non vorrai far tardi proprio oggi" esclamò mamma Sain "No, sono sveglio, ora mi alzo"

"Su, se no arriverai in ritardo dal Gran Maestro".

Orei aveva occhi neri, capelli corti castani e un fisico scolpito dagli anni di caccia e lavori fisici. Il ragazzo, ancora intontito dal sonno, indossò le classiche robe della popolazione del regno ver- de, tradizionalmente verdi e marroni, fece alla svelta una leggera colazione e si diresse al templale dove il rito dell'abilyage stava per avere inizio.

"È una splendida giornata"esclamò rivolto alla folla il Gran Maestro Gard in cima alla gradinata delle scale del templale.

Gard aveva la corporatura media dei cinquantenni e lunghi capelli neri raccolti sotto il cappello della tradizionale tunica verde del Gran Maestro del regno di Forember

"Popolo di Forember, oggi è l'abilyage e sceglierò i miei nuovi allievi a cui insegnerò le tecniche e le abilità del potere della terra"

I ragazzi e le ragazze del regno presentatisi per la selezione erano ventisette, si disposero in tre file e attesero l'arrivo del Gran Maestro tra loro. Gard avanzava poggiando le sue mani sui polsi dei ragazzi e con i suoi poteri sembrava entrare in contatto con la loro anima. Scelse quattro allievi, poi arrivò il turno di una ragazza dal viso dolce con occhi verdi e capelli ondulati, poggiò le mani sul suo polso e gli chiese:

"Come ti chiami?" "Hyperia, Gran Maestro"

"Bene Hyperia, tu sarai una mia allieva".

La ragazza rispose con un timido sorriso mentre Gard si diresse verso Orei.

"Ragazzo e tu come ti chiami?" "Orei"rispose il giovane.

"Orei porgimi la tua mano"

Il Gran Maestro iniziò a leggere lo spirito del giovane ma non vide quello che si aspettava, gli apparvero i segni degli elementi terra, fuoco, aria fulmine e acqua che roteavano attorno a un ba- gliore così luminoso che Gard non riuscì a vedere altro. Il Gran Maestro intuì che c'era qualcosa di particolare nel ragazzo ma non capì cosa

"Orei tu... tu sarai mio allievo, ma non esaltarti troppo, dovrai dimostrarmi di esserne all'altezza"

"Non la deluderò"rispose il ragazzo che abbassò lo sguardo e aspettò la fine del rituale.

Finita la selezione, gli allievi scelti seguirono il Maestro nel templale dove gli furono mostrati il gran salone, lo scettro della terra, le varie arene e le loro stanze. Mentre camminavano Hyperia si rivolse a Orei

"Wow, non sei incantato? Io sono così emozionata, non sai da quanto aspettavo questo momento"

"Incantato dici, in effetti il templale lascia senza parole ed essere un allievo del Gran Maestro della terra sarà un onore"

Elelya: Il potere della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora