14. Your light

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"NOOO!" Il grido disperato di Liam riecheggiò nell'aria, l'ultimo suono che Theo sentì prima che tutto attorno a lui sprofondasse nelle tenebre. Improvvisamente, si ritrovò solo, con l'oscurità opprimente che sembrava comprimergli il torace, mozzandogli il respiro. Boccheggiò, osservando il suo alito formare aloni di condensa nell'aria gelida.

Si guardò intorno, cercando Tara, ma sapeva che lei non poteva essere lì. Laggiù, tutti erano soli. Soli, con la sola compagnia dei propri rimorsi e dei propri fantasmi, pronti a perseguitarti per gli errori commessi.

Quando lo scenario cominciò a mutare, disegnando il familiare corridoio d'ospedale che Theo conosceva fin troppo bene, il ragazzo capì cosa stava per accadere. E sapeva anche che quella Tara non era la stessa che avevano appena affrontato. Era il riflesso del suo dolore, il riflesso del suo senso di colpa.

Avanzava verso di lui, pallida, i capelli che le coprivano il viso. Un profondo squarcio nel petto e il sangue che le bagnava la tunica bianca. Avanzava, e Theo non poteva far altro che rimanere immobile, aspettando la sua punizione.

*

"THEOO!!" La disperazione scosse il corpo di Liam, che si trascinò, lottando contro il veleno di Kanima, verso il bordo del baratro. Si affacciò nel vuoto. "NOO!" urlò, le lacrime che cominciarono a bagnargli il viso. Stavolta non avrebbe fermato il pianto, non avrebbe cercato di nascondere il suo dolore. Che senso aveva? Era già tardi, e lui non poteva negare ciò che stava accadendo, non poteva negarlo agli altri, quando Theo era scomparso, inghiottito da quel baratro senza fine.

"THEOO!"

Sentì dei passi attorno a lui, non che vi prestò molta attenzione, lo sguardo fisso verso le tenebre, nella vana attesa che Theo tornasse indietro, con quel suo solito ghigno soddisfatto sul viso, dicendo qualcosa di arrogante tipo "Sai che non è facile sbarazzarsi di me"

Ma non accadde nulla.

Liam si rese conto che Alec era inginocchiato accanto a lui, ansimando. "Theo..." lo chiamò anche lui, con la voce rotta dall'angoscia.

"Oh dio..." gemette Mason, in piedi dietro di loro, la mano ancora premuta sulla ferita sul braccio.

"Liam..." Una voce femminile sussurrò debolmente dietro di lui.

Liam chiuse gli occhi, singhiozzando. Non voleva guardare, non voleva sentire più niente.

Lisa si puntellò con le braccia per riuscire a tirarsi su, il volto pallido e stravolto dalla fatica, completamente esausta. "Liam" ripetè. "Lui può sentirci. Parlagli..." fece "Quel posto è fatto per trattenere non solo le persone che hanno commesso errori da scontare, ma anche per trattenere chi non sa perdonarsi per quegli errori. Usa il tuo rimorso, il tuo senso di colpa... te lo ritorce contro... attraverso delle allucinazioni... Theo non riesce a perdonarsi per quello che ha fatto.... per questo siete riusciti a imprigionarlo la prima volta, pur essendo ancora vivo... per questo ora non riesce ad uscire da solo..."

Liam riuscì a voltarsi verso di lei, una scintilla di speranza si accese tra le lacrime. Lei si era tirata su, barcollante ma decisa, e avanzava verso di lui. Anche Nolan si era ripreso e stava seduto, appoggiato a un albero, massaggiandosi lo zigomo. Malia e Kira erano accanto a Corey e Peter, privi di sensi. Scott, anche lui, si era alzato, la mano premuta sulla ferita all'addome, visibilmente debole ma già in fase di guarigione. Liam incrociò il suo sguardo e l'alfa annuì.

Kira boccheggiò. "Dobbiamo fare presto. Non possiamo tenere aperto il varco a lungo, o potrebbe uscire... qualcos'altro."

Liam deglutì, tornando a spostare lo sguardo verso il fondo del baratro. Con un gesto veloce della mano, si asciugò le lacrime dal viso, imbrattandosi di terra. Ma in quel momento nulla aveva importanza. Solo Theo, quello stupido, che nonostante tutto, non riusciva a perdonarsi.

Teen Wolf || Next generationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora