Capitolo 7

257 14 2
                                    

Dopo aver finito il balletto mi sedetti in un angolo della sala ad osservare gli altri, ognuno con il proprio modo e stile. Amavo apprendere anche solo osservando.

-Grazie ragazzi ci vediamo domani, mi raccomando puntuali e riposati! Portate i costumi anche alle prove!- gridò Margaret prima che molti alunni uscissero dall'aula.

L'indomani mattina avremo avuto le prove generali a teatro.
Adoravo il nostro teatro, ci restavamo dalla mattina alla sera e durante la pausa io e Teresa esaminavamo ogni angolo della struttura.
Ci fu un anno in cui trovammo in una sala piena di specchi tantissimi scatoloni con parrucche e costumi di scena. Inutile dire che, a forza di curiosare e provare qualsiasi cosa ci capitasse sotto gli occhi, facemmo tardi ad alcune prove.

Mi diressi verso Teresa e mi complimentai con lei come sempre. Era un modo per stimolarci l'un l'altra.
Era davvero impeccabile, amavo la passione che metteva in tutti i movimenti, ogni particolare super studiato.

-Elizabeth, hai da fare adesso? Andiamo a bere un bel caffè? Dopo tutte queste ore ho bisogno di rilassarmi- chiese togliendosi le scarpette.
-In realtà.. Thomas dovrebbe essere qui a momenti- dissi distrattamente cercando di non incontrare il suo sguardo, poiché sicuramente comincerebbe nuovamente a ripetermi di quanto siamo carini insieme ed a raccontarmi delle sue storie romantiche di cui avrà letto in qualche libro.
-Mh.. e cosa farete?- disse con una faccia pervertita.
-Teresa!- urlai lanciandole le forcine del mio chignon, che stavo lentamente distruggendo.
-Che c'è?!- rise provocando anche a me una risata.
-Sei davvero impossibile!- risi ancora sistemando le ultime cose nella grande borsa.

Ci alzammo e ci dirigemmo verso l'uscita della scuola, mentre Teresa salutava ogni persona che incontrava.
Era sempre stata la ragazza super dolce e amata da tutti, la invidiavo molto per questo suo lato aperto e socievole.
Io ero totalmente il contrario.

Appena aprii il grande portone della scuola l'aria fresca mi invase le narici e feci un gran sospiro.
-Elizabeth!-
Mi girai e vidi la sagoma di Thomas di fianco alla sua macchina nera.
Gli sorrisi e lo salutai e gli feci un cenno con la mano invitandolo ad avvicinarsi.
Il biondo chiuse la macchina e camminò nella nostra direzione con un grande sorriso.

-Thomas! Da quanto che non ti vedo!- disse Teresa sorpresa, baciando Thomas su entrambe le guance.
-Già Teresa! Ora faccio pure fatica a vedere Elizabeth- disse scambiandomi un'occhiata.
-Se vuoi la copro a qualche lezione- fece l'occhiolino Teresa.
-Non sarà così facile, dovresti murare la scuola pur di non farla entrare- esordì Thomas guardandomi e dandomi un colpetto sul braccio divertito.
-Sapete che sono qui? Vero?- chiesi divertita.
-Certo che sì.. bene vi lascio ragazzi devo proprio scappare sennò perdo il bus- disse estraendo il telefono e dando una veloce occhiata al display.
-Se vuoi posso accompagnarti Teresa- si offrì Thomas.
Teresa mi lanciò un'occhiata nervosa.
Sapevo dove voleva arrivare la maledetta.
-Oh no, non disturbarti grazie mille ma no..ora vado sennò lo perdo davvero! È stato un piacere rivederti Thomas- disse guardandomi velocemente ed avvicinandosi per abbracciarmi.
-Non fartelo rubare, è un ragazzo d'oro- sussurrò al mio orecchio.
Quella frase mi fece sorridere. 
Anche se più tardi l'avrei insultata al telefono per le sue continue fantasie.

Si staccò e salutò anche il ragazzo accanto a me con un cenno veloce per poi incamminarsi verso la  lunga strada stringendo a sé il grande borsone verde scuro.

Continuai ad osservare la figura di Teresa allontanarsi quando Thomas mi richiamò.

-Hey Elizabeth, scommetto che sei affamata e potresti mangiarti qualsiasi cosa in questo momento, quindi che dici se andiamo a casa mia e ti preparo qualcosa?-
-Va bene Chef- risi facendogli l'occhiolino.
-Oh ti prego non chiamarmi così- disse divertito
-Dammi pure il borsone- continuò avvicinandosi e prendendo la grande borsa che avevo a tracolla.
Successivamente lo ripose nel bagagliaio dopo aver riaperto la macchina.
Lo ringraziai e salimmo in macchina.

Amavo stare nella sua auto. Aveva il suo stesso profumo e adoravo la musica che passava per le radio. Non ho mai capito come facesse a trovare stazioni radio che trasmettevano un certo tipo di musica.
La musica vecchia che adoravamo entrambi.

Dance for me -Thomas Sangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora