Melody guardò il mago negli occhi e sfoderò la bacchetta:
«Se ne vada» gli intimò, la bacchetta puntata contro il suo collo.
Grindelwald non si mosse, piuttosto ghignò:
«Niente magia fuori dalla scuola, signorina. Non vorrai rischiare l'espulsione. Io sono stato espulso, e non è stata una bella sensazione» raccontò, con voce suadente.
«Si può usare, la magia, se si è in pericolo di vita» ribatté lei.
«Ma tu non lo sei» disse «Sono qui per chiederti un favore».
Melody fece per ribattere, ma poi si fermò: avrebbe potuto usare l'astuzia.
«Facciamo così. Se dovessi decidere di farle questo favore, lei giurerà di lasciare in pace il Mondo Magico per sempre» disse, con la bacchetta ancora puntata verso il Mago Oscuro.
Lui rise amaramente:
«Temo che ciò non sia possibile, signorina Lestrange. Ti stavo, infatti, per chiedere di far parte della mia Armata» spiegò.
«Che cosa?! Se lo può scordare!» esclamò lei, ferma.
Un sonoro pop e Grindelwald si trovò alle spalle della ragazza, guardando fuori dalla finestra. Lei gli si avvicinò:
«Mi lasci in pace» mormorò.
«È un piccolo villaggio, signorina Lestrange. Cosa vorresti fare, qui?»
Melody si guardò intorno:
«Questa casa è enorme. Troppo, per me. Potrebbe diventare molte cose. Una sala per i ricevimenti, o le riunioni. Un albergo. Una casa per feste» disse lei.
Grindelwald schioccò le labbra:
«Hai una mentalità da Ministro della Magia. Proprio per questo voglio che tu faccia parte della mia Armata. Potresti aiutarmi a governare» spiegò.
«Mai!» gridò Melody «Mai farei strage di Babbani!»
«Consideralo un modo per farla pagare al paparino del tuo amichetto» continuò Grindelwald.
«Io non voglio farla pagare a Travis! Non voglio avere vendetta! Se c'è una cosa che voglio fare è proprio combattere contro di lei!» esclamò la ragazza, puntandogli di nuovo la bacchetta contro.
«Non voglio farti del male, Lestrange… ma tieni questa» disse, prendendo la mano libera di Melody e appoggiandoci una collana con uno strano simbolo: una linea verticale, un cerchio e un triangolo.
«In caso dovessi cambiare idea, devi solo toccare il simbolo» disse, chiudendo la mano della ragazza «Buona serata, signorina Lestrange» disse, baciando il palmo di Melody con garbo e sparendo con un sonoro pop.Melody rimase con la collana tra le dita, paralizzata.
Perché non lo aveva fermato? Voleva diventare un'Auror e non aveva nemmeno provato a lanciare, che so, un Incarceramus!
Era di nuovo sola, e non capiva più nulla.
Prima la insultavano per essere un'insopportabile so-tutto-io. Poi uno dei bulli fingeva di esserle amico e la umiliava in pubblico. Dopo le strappavano pezzi di grembiule e la cuoca la salutava perché doveva partire. Infine arrivava il più terribile Mago Oscuro della Storia e le chiedeva di fare parte della sua Armata, elogiando la sua intelligenza e coraggio! Il mondo stava impazzendo!
Aprì finalmente la porta della biblioteca e si sedette sulla poltroncina color crema al centro della stanza.
Non aveva nemmeno voglia di leggere. La passata calda di verdura che aveva mangiato minacciava di farla stare male.
Chiuse gli occhi, respirando a pieni polmoni l'aria di libri e cultura che riempiva quella stanza.
Aveva ancora la collana in mano. Toccare il simbolo le avrebbe facilitato la vita, certo. Ma non avrebbe mai compiuto una simile ingiustizia: sterminare i Babbani! Lei! Sarebbe stato crudele. E non era questo che le veniva insegnato a scuola. Non era questo che avrebbero voluto i suoi genitori. Non era questo che era scritto sul retro della fotografia.
Buttò a terra la collana e la calpestò, fino a farla rompere in mille pezzi.
Fu come togliersi un peso. Aveva fatto la cosa giusta, come l'aveva fatta a otto anni, sempre lì in biblioteca, decidendo di tenersi la magia.
Andò in camera sua e si sdraiò sul letto, pensando a come avrebbe affrontato il giorno dopo.In effetti, tornare a Hogwarts non le dispiacque per nulla. Avrebbe visto di nuovo Travis e Adrian, certo, ma sentiva che quell'anno sarebbe successo qualcosa di fantastico, che lei non riusciva nemmeno lontanamente ad immaginare.
Alla fine, in qualche modo, aveva trovato delle soluzioni per ciascun abitante del villaggio e alcuni di loro avevano addirittura iniziato a leggere! La odiavano tutti ancora, certo, ma a lei non importava.
Attraversò il Binario nove e tre quarti con un sorriso stampato in faccia e quando riaprì gli occhi vide l'Hogwarts Express davanti a lei, lucente e impaziente di partire, come al solito.
«Guarda chi si rivede!» esclamò Travis, dietro di lei, accompagnato da Adrian e entrambe le loro famiglie.
«Chi è, Henry?» chiese la madre del ragazzo, mettendogli le mani sulle spalle.
«La Sanguemarcio» disse Travis.
«Melody Lestrange» disse Adrian.
«La sgualdrina!» esclamò la madre di Adrian, carezzandole i capelli con disgusto.
«Non è possibile che a Hogwarts ci sia così tanta spazzatura» commentò il signor Hills.
«Se non vi dispiace, vorrei salire sul treno» disse, liberandosi dalle dita lunghe della signora Hills e dirigendosi sull'Hogwarts Express.
«Melody, mi dispiace» disse Adrian, raggiungendola e prendendola per il braccio.
Lei si girò:
«Hills. Forse tu non hai capito che non mi fido più di te. Cosa mi dice che tu non stia fingendo, come al solito? Ah! E tieni il tuo libro» disse, estraendo con il braccio libero Peter Pan dalla borsa.
«Melody, io non ho mai-»
La ragazza si staccò dalla sua presa, guardandolo negli occhi, e salì sul treno.~My space~
Siamo all'inizio del secondo anno!
Spero che questo capitolo vi piaccia.
A me Grindelwald, rileggendo, sa un po' di pedofilo, ma non è questo l'intento, sia chiaro.
Alla prossima!
Giuseppetritto9 e Camy❤
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Billiant|Melody Lestrange [COMPLETA]
FanfictionCi sono delle notti in cui, guardando fuori dalla finestra, ci si sente le palpebre pesanti e tutto ciò che si desidera è buttarsi sul letto, con o senza lenzuola, a dormire. E poi c'erano le notti stellate. Nel 1917 si pensava a ciò che avrebbe com...