CAPITOLO QUINTO-Peter Pan

201 17 30
                                    

Le vacanze di Natale finirono in fretta, probabilmente troppo in fretta. Adrian non aveva la minima voglia di cominciare di nuovo le lezioni, mentre Melody contava i giorni che mancavano alla fine dell'anno scolastico. E ogni giorno che passava si sentiva sempre peggio. Non aveva mai pensato a come sarebbe stata la sua vita al villaggio, ora che i suoi genitori erano morti. Erano sempre stati due brave persone, anche se l'avevano abbandonata psicologicamente, lasciandola totalmente nelle sue stesse mani. In fondo, dovevano averle voluto bene. Non erano di certo due matti!
Comunque, avrebbe dovuto prendersi cura degli abitanti, quell'estate, dato che non poteva assolutamente contare sull'aiuto di Leta. Anzi, avrebbe dovuto mantenere anche lei. Dopo la morte dei due coniugi, infatti, tutti i numerosi servitori che lavoravano a casa Lestrange avevano abbandonato il posto, andando a vivere nel villaggio. Ma con quali soldi ce l'avrebbe fatta? Ne aveva veramente pochi, e comunque avrebbe dovuto cambiarli di nuovo in sterline.

«Sei pensierosa, oggi, Lestrange. A chi stai pensando? A noi puoi dirlo!» la schernì Travis, avvicinandosi al tavolo dei Grifondoro al quale la ragazza era seduta.
«Non sono affari tuoi, Travis. Quante volte dovrò ripeterlo, per i prossimi sei anni?» chiese lei, alzando gli occhi al soffitto.
«Avanti! Vediamo...stai pensando ad Adrianuccio!» esclamò lui, indicando con un gesto teatrale il ragazzo, seduto di fronte a lei «Sai che non puoi perdere tempo con lui, Lestrange».
«Io ho solo undici anni! Ciò che mi importa adesso è soltanto riuscire a restare viva, Travis, è chiaro?» sbottò lei, picchiando un libro sul tavolo.
«Non hai nemmeno un amico che ti possa aiutare, Lestrange» continuò a tediarla Travis, fingendosi dispiaciuto.
A quel punto Melody si alzò e fece per lasciare la Sala Grande:
«Adrianuccio, però, potrebbe essere una possibilità!» le urlò dietro lui.
Ci aveva pensato anche lei. Forse lo aveva trovato, qualcuno che si avvicinasse a un amico.
«Scherzi, Henry? Io la odio!» esclamò Adrian.
Melody si fermò di colpo, stringendo i suoi libri tra le braccia.
«Dici davvero, Adrianuccio?» chiese Travis, sbattendo le palpebre.
«Certo! Che ti aspettavi? Che sarei diventato amico di quella Sanguemarcio? Semplicemente mi annoiavo, durante le vacanze, così ho deciso di farla illudere...prenderla in giro, Henry, come al solito. E lei ci è cascata! Ho tratto in inganno Melody Lestrange!».
L'intera Sala Grande scoppiò a ridere. Melody, totalmente rossa in volto, lasciò cadere i libri a terra, corse da Adrian e gli tirò uno schiaffo.
«SEI UN IDIOTA!» gli gridò.
Adrian la guardò per un attimo nei suoi occhi lucidi.
«UN IDIOTA IRRECUPERABILE!» urlò di nuovo Melody.
La Sala Grande ora era totalmente in silenzio:
«CHE AVETE DA GUARDARE?» sbottò lei, in preda all'ira. Tutti tornarono a bisbigliare sottovoce.
La ragazza sentiva un fortissimo nodo alla gola. Lanciò un'ultima occhiata carica d'odio a Hills, girò i tacchi e andò a raccogliere i numerosi libri a terra. Adrian la raggiunse:
«Vuoi una m-»
«NON MI TOCCARE!» ribatté lei. Indugiò per un attimo con lo sguardo sul segno rosso sulla guancia di lui, prese gli ultimi libri rimasti e se ne andò.

«Piertotum Locomotor» disse Melody alla Signora Grassa, cercando di mantenere ferma la voce.
«Ci puoi contare, cara» rispose la donna, spostandosi.
La ragazza entrò di corsa nel suo dormitorio, chiuse la porta e si buttò sul letto, con la faccia sul cuscino, piangendo. Era stata una stupida. Un'illusa. Nessuno voleva esserle amico, e mai ci sarebbe stato qualcuno che le volesse bene.
Sii gentile e abbi coraggio.
Prese Peter Pan di James Matthew Barrie. Il regalo di Adrian Hills.
Sfogliò le pagine fino ad arrivare al punto in cui Peter conosce Wendy e la porta con sé sull'Isola Che Non C'è, insieme ai fratelli della bambina.
Quanto avrebbe voluto incontrare qualcuno, per sbaglio, che la portasse a vivere un avventura mozzafiato come quella del libro!
Ricominciò a piangere. Una lacrima rotolò giù per la sua guancia e finì sulla pagina del libro, sopra la parola "Wendy".

«Devo ammettere che sei stato bravo» commentò Travis, ghignando e dando una pacca sulla spalla ad Adrian, ancora a terra, come se volesse aiutare Melody a raccogliere i libri.
«Non ho fame» replicò lui, alzandosi e andandosene via.
«Piertotum Locomotor» mormorò, arrivando al ritratto.
«Oh, dovrei lasciarti fuori di qui fino alla fine dell'anno, dopo quello che hai fatto a quella povera ragazza. Ah! Ti ha anche dato un bel ceffone!» commentò la Signora Grassa, guardando il segno rosso sulla guancia di Adrian «Ti sta bene. Ha!».
Senza aggiungere altro, il ritratto si spostò. Il ragazzo decise di non ribattere. Filò verso il suo dormitorio. Per un attimo pensò di andare da Melody. Non riusciva bene a capire perché, ma avrebbe voluto stringerla a sé, farle capire che sarebbe andato tutto bene. Lei, che sembrava così fragile, e invece nascondeva una forza da leonessa.
Non avrebbe mai voluto vederlo di nuovo, e faceva bene! Anche lui avrebbe avuto la stessa reazione.
«Sono un mostro» mormorò a se stesso, andando in dormitorio.

Melody fece finta di non sentirlo.

~My space~
I know, questo capitolo è più corto del solito, però non potevo metterci molto altro... spero che vi vada bene comunque! Io l'ho scritto ascoltando la canzone sopra, che è perfetta per Melody in questo punto della storia (I'll try è il titolo) e a un certo punto ho cominciato pure a piangere...bene. *I grilli grillano*.
Ci vediamo alla prossima!
Giuseppetritto9 e Camy❤

Billiant|Melody Lestrange [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora