Leviam i lieti calici

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Capitolo riguardante la cerimonia dopo il matrimonio di Scorpius Malfoy e Rose Weasley.

Rose Weasley guardò preoccupata il tavolo bianco e le sedie delle stesso colore, adornate da rose rosse.
Su quelle sedie, sedevano i suoi genitori, Ron ed Hermione Weasley, e quelli del ragazzo che da circa un'ora era diventato suo marito, Draco e Astoria Malfoy.
-So cosa significa quello sguardo- le disse Scorpius Malfoy posandole un braccio intorno alla vita e attirandola a sé.
Rose lo guardò sospirando, poggiandogli la testa sulla spalla.
-Mio padre e il tuo daranno spettacolo- dichiarò lei -non avremmo dovuto metterli nello stesso tavolo-
Lui rise.
-Immagino sarebbe stato strano che i genitori degli sposi non fossero nello stesso tavolo- fece Scorpius.
-Però noi avremmo evitato una scenata alla Weasley-Malfoy- ragionò Rose -il fine giustifica i mezzi-
-Le nostre scenate ad Hogwarts erano memorabili. Ah che bei tempi-
Lei lo guardò accigliata, nascondendo un sorriso.
-Quindi preferivi i tempi in cui ti urlavo contro che adesso che ti bacio?- gli chiese.
Scorpius sembrò pensarci su.
-Uhm no, molto meglio ora- disse e si chinò a baciarla.
-Che ruffiano- disse lei sorridendo sulle sue labbra.
-Andrà tutto bene, Rossa-
Nonostante il passare degli anni, Scorpius aveva continuato a chiamarla così, con quel nomignolo solo loro.
Rose personalmente lo adorava.
Non aveva mai apprezzato molto i suoi capelli, ricci indomabili rossi come il fuoco, però quel nome che il ragazzo le aveva dato tanti anni prima quasi per scherzo, era l'unica cosa che glieli aveva fatti apprezzare.
Secondo Scorpius invece, i capelli della ragazza erano la cosa più bella e soffice che avesse mai toccato, dopo le labbra di lei ovviamente.
Quando la baciava, adorava infilarci dentro le mani e sentirseli scorrere tra le dita, come se fossero un tessuto prezioso.
-Spero sia così, Scorpius- gli sussurrò.
Poi lui le sorrise e le spostò la sedia.
Rose si sedette, sorridendo imbarazzata al padre.
Ron Weasley stava squadrando da capo a piedi Draco Malfoy, che lo guardava con un mezzo ghigno stampato in volto.
La rossa si rese conto di quanto padre e figlio fossero simili in quell'espressione.
-Visto qualcosa che ti piace Weasley?- fece Draco.
Astoria gli diede una lieve gomitata, borbottando qualcosa che suonava molto come un "Ti avevo detto di essere gentile!".
-Mia figlia- fece Ron -è uno splendore non trovi? Poi c'è mia moglie, una meraviglia.
Mia sorella che è una forza della natura. 
Le mie innumerevoli nipoti, tutte di una splendida bellezza.
Poi c'è sempre Camille che è favolosamente graziosa-
Gli sorrise beffardo.
Hermione lo sguardò con uno sguardo che significava semplicemente "So perfettamente come andrà a finire Ronald e io non voglio starti a sentire mentre litighi con Draco Malfoy. Non siamo più ad Hogwarts!"
-E tu Malfoy?- continuò il rosso -Hai per caso visto qualcosa che ti piace?-
Draco non si scompose minimamente.
Gli fece un sorriso tagliente.
-Se dicessi qualsiasi cosa su una qualsiasi donna qua dentro tu diresti che ti ho copiato quindi non dico niente- rispose appoggiandosi allo schienale della sedia.
Ron inarcò un sopracciglio, confuso.
-Oh scusa Weasley- fece Draco fingendo di essere dispiaciuto -forse ho detto qualcosa di troppo complicato per te?-
Hermione e Astoria lo fulminarono con lo sguardo.
Lui non sembrò nemmeno farci caso, continuando a sorridere.
Ron sbuffò rimanendo in silenzio.
-È stata una cerimonia fantastica- commentò Hermione dopo un po', tentando di alleggerire l'atmosfera.
Rose le sorrise riconoscente, posando la testa sulla spalla di Scorpius.
-Meravigliosa, signora Weasley- le rispose lui.
-A proposito di cognomi...- fece Astoria sorridendo gentilmente in direzione della ragazza -ora che tu e Scorpius siete sposati, prenderai il cognome Malfoy giusto?-
I due ragazzi si guardarono negli occhi, capendo che era arrivato il momento di parlare ai loro genitori della scelta che avevano fatto.
-Ovviamente no, Astoria- disse subito Ron
-Rose terrà il suo cognome da nubile!-
-Credi che per la tua rispettabile figlia il cognome Malfoy porterebbe ad un disonore?- sibilò Draco, punto sul vivo.
-Una cosa l'hai capita Malfoy-
-Tu invece non ti sei reso conto che Rose sarebbe più che fortunata se accettasse di essere una Malfoy, visto che diventerebbe membro di una delle famiglie più ricche del mondo magico-
-Famiglie corrotte vorrai dire-
I due uomini si squadravano a vicenda, sfidando l'altro a distogliere lo sguardo.
Nessuno dei due, però, voleva farlo.
Hermione e Astoria si lanciarono uno sguardo, sconsolate.
-D'accordo calmiamoci tutti- asserì Scorpius, raddrizzandosi.
Anche Rose si mise dritta sulla schiena.
-Siete consuoceri quindi vedete di trattarvi in modo gentile- impose lei.
Ron e Draco si voltarono a guardarla con uno sguardo di fuoco.
-Educati per lo meno- si corresse, mantenendo però lo sguardo fiero nonostante le occhiate.
Loro ritornarono a squadrarsi.
-Quindi Rose?- chiese Hermione -Che cognome avrai d'ora in poi?-
La ragazza strinse la mano di Scorpius e poi parlò.
-Weasley- e Ron esultò soddisfatto.
-Ma aspettate- continuò la rossa -non è perché ho paura dei pregiudizi che si celano dietro il suo cognome, signor Malfoy.
È più per rimanere me stessa, la stessa Rose.
E mantenere il mio cognome è il primo passo per farlo-
-E tu sei d'accordo?- chiese Draco alquanto scettico.
Scorpius gli sorrise fiero.
-Senza dubbio- rispose.
Rose buttò fuori il fiato che non si era accorta di star trattenendo.
-Sappi Granger che l'influenza che tua figlia ha sul mio è dovuta ai tuoi geni- commentò l'uomo.
Hermione alzò un sopracciglio.
-Dovrei prenderlo come un complimento?- chiese.
Ron si mise davanti alla moglie, come a farle da scudo.
-Malfoy non rispondere neanche- disse perentorio.
-E io che credevo che tua moglie sapesse difendersi da sola- fece Draco -È proprio vero, le persone cambiano. A proposito dei tempi della scuola, dov'è San Potty?-
-Oh santo cielo...- borbottò Harry Potter al tavolo affianco -Malfoy ma tu e Ron non dovevate fare un discorso?-
Poi si rese conto che avrebbe fatto meglio a starsene zitto.
Quanto mai aveva parlato.
-Oh perfetto Harry- osservò sarcastica Ginny Weasley -ora mio fratello insulterà pubblicamente il marito di nostra nipote.
E Malfoy litigherà con lui per questo.
Di bene in meglio-
-Sempre meglio che al nostro di matrimonio Ginny!- esclamò indignato il corvino -Io me la ricordo tua zia Muriel!-
Sua moglie lo guardò male ma non disse niente, nascondendo un sorriso.
Hermione borbottò uno "scusate" e si alzò dal tavolo.
Si avvicinò al migliore amico, accovacciandosi vicino alla sua sedia.
-Harry- sibilò la donna sporgendosi -giuro che finita la cerimonia io ti faccio fuori-
Lui si sporse in avanti e le diede un bacio sulla guancia.
-Oh Hermione mi dispiace tanto!- si scusò supplicandola con quei grandi occhi verdi, eredità materna -Sai che non penso prima di parlare-
-Ce ne siamo accorti da molto, molto tempo, Harry- osservò Ginny sorseggiando il suo bicchiere di vino.
-Sei un vero idiota!- sillabò Hermione ritornando poi al suo tavolo.
Guardò sconsolata la figlia che le restituì lo sguardo.
-Preparati al peggio- mormorò Rose.
Scorpius inarcò un angolo della bocca.
-Tuo padre mi insulterà davanti a tutti?- le chiese, per informazione.
-Penso insulti più il tuo, di padre!-
-È solo un discorso Rossa. Andrà tutto bene vedrai-
Ma non ci credeva nemmeno lui.
Ron guardò con sfida Draco e, dopo aver finito il bicchiere con il suo vino, si alzò in piedi.
L'altro imitò il rosso, non potendo essere da meno.
-Un momento di attenzione, per favore!- esclamò Ron puntando la bacchetta al cielo e creando delle scintille rosse che fecero zittire gli invitati.
-Io e questo buffone al mio fianco vorremmo dire alcune parole- prese il suo posto Draco, sorridendogli beffardo.
-Il buffone, come mi ha chiamato l'ossigenato, ci terrebbe a sottolineare che la sposa è sua figlia-
-E l'ossigenato che lo sposo è suo figlio, allora!-
Ron gli lanciò un'occhiataccia, poi proseguì.
-Oggi è il giorno del matrimonio di due persone speciali: Rose e Scorpius- disse sorridendo.
-No guarda, è l'anniversario della morte di Nick-quasi-senza-testa!- sbottò Draco.
-Qui servirebbe un servizio di disinfestazione, non sentite anche voi una specie di ronzio fastidioso? Comunque, stavo dicendo.
In questo giorno speciale, si celebra l'unione di due persone molto diverse che però si completano a vicenda-
Ron chinò leggermente lo sguardo, poi prese fiato per parlare.
Il biondo inarcò un sopracciglio.
-Weasley- cominciò trattenendo a stento le risate -ma ti sei scritto il discorso da fare?-
Il rosso, punto sul vivo, arrossì fino alla punta delle orecchie e nascose immediatamente un pezzo di carta che gli fuoriusciva dalla manica della giacca.
-Malfoy per lo meno lui ha tentato di prendere la cosa seriamente- rimbeccò Hermione, punta sul vivo avendo aiutato il marito a scrivere il discorso -non come hai fatto tu! Ti ricordo che è anche il matrimonio di tuo figlio!-
Draco la guardò per un istante, con lo sguardo perso.
-Infatti- disse infine -ricordo ancora quando è nato. Era una fredda mattina di gennaio, il primo giorno di quel mese e...-
E il biondo iniziò a raccontare la storia della vita di Scorpius, che nel frattempo aveva il volto sulla spalla di Rose e continuava a ripetere che non avrebbe più messo piede in casa sua.
-Direi, Malfoy, che hai parlato abbastanza- intervenne Ron -Quindi ora tocca a me. A differenza di Scorpius, Rose è nata in una calda notte d'estate, lo stesso giorno dell'attacco alla Bastiglia nella rivoluzione francese, aggiunge mia moglie. E poi...-
Questa volta fu il turno di Rose di seppellire la testa nell'incavo del collo del ragazzo che amava, arrossendo fino alla punta delle orecchie.
-D'accordo ora basta- intervenne chiara una voce dal tavolo affianco -Direi che Rose e Scorpius hanno sopportato abbastanza.
Zio, signor Malfoy, vi prego di concludere qui-
Albus Potter si era alzato dalla sua sedia e li guardava minaccioso con i suoi grandi occhi verdi.
-Per la sanità mentale di tutti noi- aggiunse a bassa voce Camille Finnigan, al suo fianco, carezzandosi la pancia lievemente gonfia.
-Specialmente del bambino- Albus le si sedette di nuovo accanto sfiorandole dolcemente la pancia e sorridendo.
-Forse potremmo provare ad andare d'accordo Malfoy- disse Ron dopo qualche istante alzando il calice.
Draco fece un mezzo ghigno.
-Uhm non ti prometto niente Weasley- e trangugiò il suo.
-A Rose e Scorpius!- esclamò Harry Potter, dal tavolo affianco, con il braccio teso.
-A noi- sussurrò Scorpius incatenando il suo sguardo a quello di Rose.
La ragazza fece incontrare i loro calici che produssero un debole tintinnio.
-A noi- rispose.

Missing Moments Believe in MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora