Capitolo 194

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Rise, Melanie era sul petto di Marcus, tutti e due rivolti verso lato, lei stava ridendo per il ragazzo, era così bello quando cercava di farla ridere, ci riusciva sempre.
Si girò e lo baciò, poi sorrise e si sdraiò di nuovo sul suo petto.
"Sai, sarebbe... molto romantico farlo qui..." disse toccando i capelli della ragazza, lei sorrise.
"Dici?" Lo prese in giro.
"Ne sono certo." lei si girò di nuovo e lo baciò velocemente.
"Allora facciamolo." Sorrise maliziosamente, lui mise la mano in tasca e prese il preservativo.

"Sai, non mi hai mai raccontato nulla della tua famiglia..." disse Martina, erano ancora in quella posizione, lui sorrise e sospirò.
"Non mi hai mai chiesto." lei lo guardò.
"Com'è la tua famiglia?" Sorrise.
"Beh diciamo che la mia famiglia l'hai conosciuta, i miei nonni li ho incontrati quando ero piccolo, e poi... beh poi ho i miei zii e cugini ma sono tutti a Oslo."
"Oh, mi dispiace" disse Martina tirandosi su.
"Beh non fa nulla. I miei zii da parte di papà, anno due figli uno piccolo, di due anni e una bimba di sei."
"Che cosa dolce, sono piccolissimi. Beh tua cugina ha l'età di mia sorella."
"È vero, beh poi ho un altro zio, ma non lo vedono quasi mai, lui ha una compagna, ma non è mai stata molto presente con noi... perciò, ecco la mia famiglia." disse sorridendo.
"Beh comunque già voi siete numerosi! Ed è bello."
"Si assolutamente... tu? Com'è la tua?" Chiese Martinus, avevano le gambe intrecciate fra loro.
"Beh... pazza." disse ridendo.
"Però siamo tanti. Beh c'è Melanie, Chiara e Andrea. Poi ci sono tutte le mie zie da parte di mamma, e poi un sacco di cugini. Insomma una classica famiglia del sud ahah."
"Ho presente, ne ho visti tanti di film italiani. E i tuoi nonni? Tu li hai conosciuti?"
"Beh... si." disse più seria.
"Mia nonna era siciliana, è mio nonno brasiliano."
"Wow! Davvero?"
"Già, sono morti tutti e due ormai. Non ho conosciuto mio nonno... ma mia nonna si."
"Oh mi dispiace, come si sono conosciuti i tuoi nonni?"
"Beh mia nonna era una sarta ed è stata chiamata per fare gli abiti per l'esercito, mio nonno era in quel esercito per la seconda guerra mondiale. Perciò si sono conosciuti così. Mi diceva che una volta alla settimana andava da lei, con la scusa che un filo era uscito o che i pantaloni si erano scuciti, solo per vederla." Disse sorridendo, gli occhi iniziarono a diverrà più lucidi e abbruciare.
"Avrei voluto tanto conoscerlo." una lacrima si fece strada sulla sua guancia, ma fu subito asciugata dal pollice di Martinus.
"Se non ti va..."
"No, mi fa piacere parlarne, sono lacrime di gioia." Disse sorridendo, si asciugò velocemente gli occhi.
"Beh poi mia nonna era simpaticissima, penso che ti sarebbe piaciuta! Ho imparato tutti i giochi di carte da lei, ci divertivamo un sacco. Amavo un casino guardare le teen fiction insieme a lei, sembravano due ragazzine. Li a commentare e a sperare che si fidanzassero o che si sposassero in protagonisti. Li a piangere e ridere, insieme. Così spensierate..." Disse sorridendo, un' altra lacrima le bagno le labbra.
"E poi...Quante volte ho indossato quel abito!" Sorrise.
"Mi aveva fatto un vestito da cenerentola, per carnevale. Ricordo che non lo tolsi per una settimana, ahah. Quando non mi andò più piansi un sacco, ma non lo buttai." Lui ascoltava sorridendo, le teneva la mano, e ogni tanto le asciugava qualche lacrima. La guardava con occhi sognanti, sembrava di guardare un film. Era così bello mentre ascoltava, comprensivo.
"Era davvero brava come nonna." disse lui.
"Già, la migliore." Lui l'abbraccio, è finalmente si lasciò andare e non scesero più due lacrime, tante da bagnare la spalla di Martinus.
"Amore." disse lui stringendola, lei si riprese subito.
"Scusa! Che stupida." disse andando in bagno.
"È normale!" Disse lui rincorrendola, si sciacquò la faccia.
"No, sono patetica... non serva a nulla pingere ora." disse asciugandosi la faccia.
"Amore." disse mettendosi alla sua altezza, e le prese il viso.
"So che provi, ti mancano, è normale. Rivivere quei momenti così belli, fa male lo so. Ma è l'unico modo per viverli come se fossero ancora qui. E non smettere mai di parlarne per aver paura di piangere!" Annuì.
"Promettimelo" disse lui sorridendo.
"Telo prometto!" Disse sorridendo, lui ricambiò e la baciò.

"Grazie." aggiunse lei.
"Per cosa?" Chiese, erano di nuovo sul letto.
"Per avermi ascoltata."
"Non ringraziarmi! Lo faccio con piacere, se no non sarei qui." Sorrise.
"Ti amo."
"Anch'io." La baciò nuovamente e la strinse forte.
"Scendiamo?" Chiese porgendole la mano, annuì e l'affetto.
I momenti che aveva vissuto con sua nonna era in momenti più importati per lei. Rivivere quei momenti, come nelle favole. Il suo eroe, e la bellissima principessa. Si, erano bellissimi da giovani, sua nonna così dolce la faceva sentire sempre bene, ogni giorno passato in sua compagnia era un giorno magnifico, pieno di risate, erano magici, come lei. Lassù sono finalmente insieme, sono stati separati per troppo tempo, ora potevano essere felici, di nuovo come la prima volta che si incontrarono, in quella sartoria, dove lui aveva occhi solo per lei, e lei per lui.

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