Un altro giorno di scuola era andato.
Tornai a casa e mi fermai davanti la porta fissando la maniglia davanti a me.
Riuscirò mai ad essere me stesso? Ero stanco di nascondermi e di fingermi chi non ero.
Presi le chiavi e aprii la porta spingendo la maniglia.
Solitamente le persone,si trovavano al caldo e al sicuro nelle proprie case,ma io no. Non riuscivo a sentire il calore della mia famiglia.
Io: Mamma,Papà
Entrai in cucina. Loro erano seduti ad aspettarmi.Mi misi seduto anch'io e li guardai attentamente. Potevo farcela,potevo fidarmi dei miei genitori.
Mamma: cosa hai fatto oggi?
Il mio sguardo si posò velocemente su di lei che stava già tagliando la carne per mangiarla.
Io: le solite coseMesso in disparte,troppo diverso per stare con questi ragazzi.
Pensavo che tingermi i capelli di biondo mi avrebbe avvicinato di più a loro e invece no.
Io: devo dirvi una cosa molto importante
Mi alzai dalla sedia. Le mani iniziarono a sudare e il cuore non smetteva di accelerare.Il mio sguardo era basso per la vergogna. Me ne vergognano così tanto.
Mamma: Dicci pureDovevo essere forte,erano semplicemente i miei genitori.
Io: sapete che vi dico sempre... Che nella mia scuola mi mettono in disparte perché sono diverso e voi pensate che sia semplicemente perché ho origini diverseFeci alcuni respiri. Potevo farcela.
Io: Non sono diverso dagli altri solo per questo
I miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime e lentamente scesero dal mio viso.
Io: Mi piacciono i ragazzi...Portai le mani al viso iniziando a piangere.
Non volevo sentirli e neanche vedere il loro viso deluso.
Mamma: Felix....
Mio padre fece sbattere le mani contro il tavolo alzandosi.
Papà: tutto questo è assurdo!
Mamma: Calmati amore...
Papà: come può esserlo? È il nostro unico figlio a ci sta causando problemi. Eppure gli diamo tutto l'amore che possiamo e ora viene da noi a dirci che gli piacciono i ragazziPortai le mani sul petto,mi si stringeva il cuore.
Mamma: Hey Felix,vai in camera tua
Mi diede un bacio sulla guancia cercando di calmarmi.Non avevo mai sentito i miei genitori litigare,ma quel giorno le urla si potevano sentire fino la mia stanza.
I giorni seguenti erano peggio,litigavano per piccolezza.
Tornavo da scuola a vedevo mia madre piangere.
Tutto a causa mia.
*****
Mi gettai sul letto fissando il soffitto. In questi casi mi sarebbe piaciuto proprio avere un buon amico.La porta si aprì e vidi entrare mia mamma che si mise sul letto accanto a me.
Io: Mamma...
Mamma: Hey Felix,so che non ti trovi bene a scuola e io... Io e papà abbiamo deciso di... Stare un po' lontani
Era colpa mia. Abbassai lo sguardo.
Mamma: Stavo pensando che potremmo riniziare tutto in un altro paese ti va?Io: altro paese?
Mamma: solamente io e te
Mi prese le mani e avvicinò due biglietti.
Mamma: ti va?
Io: S-sì******
Il viaggio era stato lungo,non avevamo neanche salutato mio padre.Entrai dentro la mia nuova casa tirando le valigie con me.
Io: wow
Mi piaceva,era abbastanza grande.
Mamma: la tua stanza è di sopra,riposati che domani inizi il primo giorno di scuola!Scuola? Avrei iniziato tutto da capo. Un nuovo inizio.
Io: Va bene
Gli rivolsi un sorriso per poi salire nella mia stanza.Iniziai a sistemare le mie cose,speravo solo di trovarmi bene.
Feci un sorriso mettendomi sul letto.
La Corea,speravo di saper parlare bene il Coreano e di non fare brutta figura.
****
Mia madre mi accompagnò davanti l'entrata della scuola.Mamma: andrà tutto bene Felix
Gli feci un sorriso e scesi dalla macchina allontanandomi da lei.Entrai dentro la scuola e mi guardai attorno,non sapevo nemmeno la mia classe.
Continuai a camminare cercando di essere più naturale possibile e non goffo.
X: ti serve una mano?
Mi girai ritrovandomi un signore,sicuramente un professore.
X: Sei Lee Felix? Il ragazzo nuovo?Annuii cercando di rimanere concentrato sulle sua parole.
Mi fece cenno di seguirlo ed entrò dentro un'aula.
Rimasi fermo allo stipite della porta. Ero veramente pronto?
X: Avrete un nuovo compagno di classe
Mi fece cenno di entrare e a passo svelto entrai fermandomi per guardare i miei compagni in faccia.Io: Emh... Salve a tutti,io sono Lee Felix e vengo dall'Australia. Non sono molto bravo a parlare,ma spero però di fare amicizia
Non sapevo nemmeno cosa avevo appena detto.X: vai pure a prendere posto
Alzai lo sguardo notando un posto libero e mi avvicinai sedendomi.Y: Hey Felix,piacere! Sono Han Jisung
Mi porse la mano e io la strinsi sorridendo.
Io: Ciao JisungEra carino e gentile come ragazzo,un po' buffo.
La lezione proseguì tranquillamente e al suono della campana i ragazzi si alzarono uscendo.
Io: eh? È già finita?
Jisung: Eh? No,c'è la pausa e poi educazione fisica
Io: Oh
Jisung: hai la divisa vero?
Io: certoMi alzai goffamente andando con lui in mensa. Mi misi seduto iniziando a mangiare.
Jisung: è bella l'Australia? Come mai sei venuto qua?
Io: Oh emh mia mamma ha trovato lavoro quaNon volevo raccontargli la verità,non sapevo se potevo fidarmi di lui al 100%.
Jisung: Oh wow! Sei bravo con gli sport?
Io: Non molto
Jisung: le lentiggini sono naturali? Risaltano con il colore della tua pelleCerto che questo ragazzo era davvero logorroico.
Io: sei simpatico
Jisung: oh grazie!Mi alzai posando il vassoio insieme a gli altri,per po avviarci verso la pelestra.
Entrai dentro gli spogliatoi,non sapevo nemmeno quale fosse il mio armadietto. Cercai la chiave dentro la mia tasca,c'era un "57" raffigurato in una.
Mi avvicinai all'armadietto ma era già aperto. Allungai la mano per vedere cosa ci fosse dentro ma mi sentii afferrare.
Mi voltai notando un ragazzo accanto a me con uno sguardo un po' duro.
Io: C-cosa?
Y: È il mio armadietto questo
Feci un'espressione confusa.
Io: non ho capito
Y: ma capisci il coreano? Ah vero,sei il tipo nuovo. Questo è il mio armadietto,non è carino mettere in naso nelle cose degli altri
STAI LEGGENDO
Freckles // ChangLix
FanfictionFelix è un ragazzo che è costretto a trasferirsi con la madre in un altro paese a causa di alcuni problemi familiari. Il padre non lo accetta,così decide di iniziare una nuova vita. Incontrerà nuove persone,che gli cambieranno la routine,sì farà nuo...