Una brezza fresca sfiora la pelle di Dylan che come ogni mattina si dirige verso l'università, provocandogli dei brividi di freddo lungo le braccia. Procede a passo svelto, determinato, ha la sensazione che questa giornata gli porterà qualcosa di buono.
Il mondo digitale ha stregato il ragazzo sin dalla sua infanzia, i videogiochi sono diventati il suo pane quotidiano, dove quando può, ci si immerge per rilassarsi. Non ci sono mai stati dubbi riguardo il suo futuro, vuole diventare un programmatore di videogames, ed è proprio per questo che si è iscritto alla facoltà di informatica della sua università.
Dylan entra nell'edificio, dove abbandona i brividi di freddo e viene travolto da un piacevole senso di calore. Fa qualche passo, quando viene fermato da un ragazzo, circa cinque centimetri più basso di lui, che gli va incontro. E' Justin, il suo migliore amico. Loro due si conoscono dai tempi delle elementari, hanno condiviso parecchi momenti di crescita insieme, nonostante il loro carattere differente, ma è proprio questo che rafforza il loro legame. Justin è un ragazzo magrolino, dai capelli biondi corti e dagli occhi verde smeraldo.
«Ciao bel biondo!» urla il ragazzo con enfasi.
«Ancora questo nomignolo?» sbotta Dylan infastidito, fulminandolo con lo sguardo.
Dylan è un ragazzo abbastanza magro di 20 anni, alto circa un metro e ottanta e con dei corti capelli castani, arricchiti da un ciuffo più lungo che gli scende sulla fronte e degli incantevoli occhi chiari.
Durante il periodo da adolescente ribelle, decise di regalare alla sua folta chioma una tonalità bionda, che portò con fierezza per qualche mese. Quei capelli però erano di un giallo talmente indefinito che i suoi amici si divertivano utilizzando dei nomignoli che lo mettessero in imbarazzo. Purtroppo alcuni di questi vengono utilizzati ancora.
«Che vuoi?» continua.
«Ho una bella notizia!» nella voce di Justin si percepisce l'entusiasmo, il che fa incuriosire Dylan «Spara!».
«Dominic ha ricevuto il gioco!» a Justin gli si illumina il viso dalla felicità.
«Era ora! Sono due settimane che aspettiamo!» Dylan si sente sollevato dalla notizia, e si ricorda della bella sensazione che provava qualche minuto prima, la sua giornata è iniziata nel verso giusto.
«E non è tutto!» continua Justin «Dom ci vuole fare una proposta».
«Quale proposta?» domanda Dylan impaziente.
«Calma, ce lo dirà adesso. Ci sta aspettando in aula!» Justin inizia ad incamminarsi verso i corridoi dell'edificio, facendo cenno a Dylan di seguirlo.
I due attraversano lunghi corridoi grigi tappezzati da locandine di progetti studenteschi che vengono illuminati da grosse finestre in ferro. Due rampe di scale gli dividono dalla loro aula, ed una volta varcata la soglia, i ragazzi vengono travolti da un'ondata di voci. I due sono di fronte ad una scena che ormai vivono ogni giorno: ragazzi che scherzano, che gesticolano, che rivolgono la loro attenzione al proprio smartphone e ragazzi che nonostante il baccano, sono adagiati sul banco mentre recuperano il sonno interrotto.
Un ragazzo, in mezzo a questo trambusto attira l'attenzione di Dylan e Justin, facendogli notare i due posti liberi che ha lasciato appositamente per loro. Dominic. Un ragazzo dalla corporatura leggermente robusta, ed è alto un paio di centimetri in più rispetto a Dylan. I suoi capelli sono di un castano chiaro ed ondulati, e i suoi occhi sono marroni.
Dom, è il secondo migliore amico di Dylan, e rispetto a Justin, è entrato a fare parte della sua vita durante le scuole superiori. Ciononostante, il ragazzo si è dimostrato essere un fedele amico sin da subito, ed il corso degli eventi ha fatto diventare Dylan, Justin e Dominic un trio abbastanza particolare.
Dylan, impaziente di sapere cosa passa per la mente del ragazzo, si precipita verso di lui seguito da Justin. Arrivato sul punto, mette da parte i saluti, ed introduce subito l'argomento mentre scosta la sedia per accomodarsi.
«Ho saputo del gioco!».
Dominic ha l'espressione elettrizzata, come un bambino davanti ad un grosso sacco di caramelle «Si, finalmente il tizio che lo ha programmato ha deciso di darmelo. Ha detto che i codici al suo interno, ci aiuteranno molto per l'argomento che stiamo studiando».
«Ottimo!» Justin si introduce nel discorso sedendosi in mezzo ai due «E invece qual è la proposta che ci vuoi fare?».
«Ora viene il bello!» gli occhi di Dominic brillano «Stavo pensando, che questo file contiene i codici di un gioco...»
«Si» Dylan incalza.
«Perché lo dobbiamo studiare...» continua Dominic allungando il brodo.
«Dove vuoi andare a parare?» Justin invece freme per arrivare al dunque.
«Quello che voglio dire è che abbiamo un gioco tra le mani! E quindi, prima di studiarlo, avrei in mente di farci una bella partita insieme» Dominic finìsce la frase mostrando la chiavetta USB contenete il gioco agli amici.
«E tu crei tutto questo mistero per chiederci di giocare?!» Dylan aveva delle aspettative più alte, ma l'idea dell'amico l'ha sfiorata già da un bel po' di tempo « Ovvio che lo dobbiamo fare! Sono curioso di vedere di che si tratta».
Justin sbatte una mano sul banco in maniera decisa «D'accordo allora, quando iniziamo?».
«Oggi pomeriggio» risponde prontamente Dominic, poi si gira verso Dylan e gli punata dito verso il petto «A casa tua».
Dylan colto di sorpresa esita per qualche secondo «Cosa? Non so se...».
Justin lo interrompe dandogli una pacca sulla spalla «Perfetto! E' deciso!».
Dylan sta per lamentarsi, quando il baccano della classe viene interrotto dall'entrata in aula del professore. I tre ragazzi si ammutoliscono per qualche secondo, posizionando sul banco i libri, poi Justin riprende la conversazione bisbigliando «Come hai detto che si chiama il gioco?» rivolge lo sguardo a Dominic che è seduto alla sua destra. «A Zone» gli risponde l'amico senza aggiungere altro.
«E che nome è?» Justin dal tono è perplesso.
«A me piace» interviene Dylan.
Justin si volta verso di lui prontamente, dallo sguardo che ha Dylan sa già che sta per dire qualcosa di stupido «Ti piace la A di A Zone, perché ti chiami Andrew?» il suo tono è sarcastico, e sorride in maniera stupida. Dylan si innervosisce. Il modo di scherzare dell'amico alcune volte è esagerato ed infondato, ma in questa circostanza è talmente insensato che cerca di assecondarlo per farlo smettere.
«Cosa centra il mio secondo nome adesso? Ho detto che mi piace perché ha qualcosa di misterioso, Daniel» sorridendo.
«Ma...» Justin rimane stupito.
«Eh, credo che questa volta ti ha fregato» Dominic sorride, dandogli una forte pacca alla spalla e guarda Dylan compiaciuto.
Un urlo, interrompe le risate dei ragazzi. E' il professore che gli guarda con nervosismo. I tre tacciono immediatamente.
In quello stesso pomeriggio, avrebbero ripreso l'argomento.
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A Zone
AdventurePassato, presente o futuro? E' questa l'incognita che pone A ZONE ai suoi giocatori. Un videogioco complesso, difficile da spiegare, bisogna semplicemente viverlo. E' proprio quello che stanno provando sulla propria pelle Dylan e i suoi amici Justi...