Capitolo 5

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Bianco. Ancora una volta. A quanto pare al creatore del gioco piace questo colore, visto che fino ad ora quasi tutti gli scenari sono bianchi. Come nella porta precedente, sembra di stare su una nuvola sotto l'effetto di stupefacenti. La voce metallica, anche questa volta rivela in che epoca sono finiti «Benvenuti nel Passato».

Dylan istintivamente si volta verso la porta rossa, che come ha visto fare con l'altra, sta iniziando a scomparire. Per un momento gli sfiora l'idea di varcarla e ritornare indietro.

«Sei sicuro che il Passato sia migliore della Zona A?» Dominic stuzzica Justin che titubante gli risponde «Em...Probabile».

«Ragazzi, penso che non sia stata una scelta giusta» sapere di essere finiti nel passato per Dylan non promette niente di buono, e questo lo rende agitato.

«Che hai intenzione di fare? Vuoi scappare anche tu?» Dominic sembra essere stufo dei ripensamenti degli amici.

«N-no» Dylan balbetta la risposta mentendo all'amico ed a sé stesso. Sa benissimo che la vera risposta è sì. Non solo vuole scappare da questo scenario, ma vuole anche scappare da questo gioco. Però preferisce non fare la figura del fifone, e tiene per sé le sue paure. Da quando sono diventato così pauroso? Pensa mentre rivolge nuovamente lo sguardo verso la porta e nota che è definitivamente scomparsa. La "nuvola" che li circonda ha incominciato a sbiadirsi. Il bianco, che fino ad ora è stato l'unico colore prevalente, sta dando spazio ad altre tonalità più vivaci di un bel paesaggio immerso nella natura.

In particolare l'attenzione di Dylan va su un enorme castello grigio con varie torri tondeggianti sui lati e tetti appuntiti. Talmente alto che sembra quasi toccare il cielo. Alle sue pendici vi si trova una distesa di case di legno con tetti di paglia. Il tutto è incorniciato da una grande distesa di verde ed altissimi monti dalle cime innevate in lontananza.

Dylan ha già visto questo paesaggio, non dal vivo, ma nei libri di scuola. Ebbene, la voce non mentiva, sono finiti veramente nel passato.

«Ragazzi, quel bestione è un castello!» Justin come al solito deve enfatizzare ciò che vede.

«Ah sì? Pensavo fosse un albero!» e Dominic prontamente gli risponde con del sarcasmo.

Dylan assiste ridacchiando. Adora quando i suoi amici si stuzzicano, assisterebbe ai loro punzecchiamenti per ore, con una bella ciotola di pop corn tra le mani «Ragazzi vi siete accorti che c'è una scritta?» ma questa volta è meglio interromperli.

«Quale scritta? Dove?» Justin è incuriosito.

«Quella» Dylan indica un grosso arco ovale a qualche metro da loro, al centro delle mura grigie della città. Ha tutta l'aria di essere l'entrata. Proprio su quell'arco, sorretto da due corde, penzola un pezzo di legno con una scritta incisa sopra: BENVENUTI NEL REGNO DEL RE D'INGHILTERRA.

«Cosa? E' uno scherzo?» Dominic è incredulo.

«Ha!» Justin trattiene una risata sarcastica «E chi sarebbe questo re d'Inghilterra?»

«Se si riferisce a re Artù inizio a sclerare» Dominic non la sta prendendo bene, anzi sembra che l'unico ragazzo intrepido del gruppo stia perdendo la calma.

«Io credo proprio che sia lui!» Dylan sorride vedendo le reazioni degli amici, ed è incredulo quanto loro.

«Oh cavolo!» esclama Justin «Quindi questa dovrebbe essere Camelot?»

La risata di Dylan inizia ad essere sarcastica «E' buffo, una delle mie serie preferite è quella con il mago Merlino».

«L'ho vista anche io! Dici che è questa la missione? Proteggere re Artù grazie all'aiuto del mago Merlino?» Justin inizia a scherzarci su «E' facile!»

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