8. Nuove regole.

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Dopo vari ripensamenti, finalmente Harry riuscì a farsi forza e ad alzarsi.

Non fraintendetelo, non è che non volesse alzarsi, soprattutto in un giorno così importante, oppure proprio ora che era riuscito a dormire per bene e su un letto comodo.. semplicemente non voleva interrompere così presto la sensazione bellissima e calorosa delle coperte sulla propria pelle, e l'urgenza nel tono di voce di sua sorella gli dava sui nervi. Harry, quindi, si sollevò a fatica puntellandosi sui gomiti, con delle occhiaie che arrivavano fin sotto l'ufficio di Silente ben scolpite sul proprio volto, e mentre buttava letteralmente la mano sul comodino accanto al letto alla ricerca dei suoi occhialetti tondi, lanciava un'occhiataccia alla gemella: lei appariva freschissima riposata, per quanto Harry non vedesse nemmeno ad un palmo dal naso senza occhiali.. e beh, vorrei vedere, non era lei quella che stava litigando con un pitone apparso dal nulla la notte prima! E poi va pure a svegliarlo di botto a suon di cuscinate! Ma che voleva questa?!

«Che c'è?» chiese Alexandra con una vocina innocente, inclinando la testa di lato davanti all'occhiataccia del gemello. Cioè, ok, era nervoso, ma per che cosa? Perché il signore in nero li aveva chiamati o perché lo aveva svegliato bruscamente? – se ve lo stavate chiedendo, Alexandra ha iniziato a prenderlo a cuscinate col proprio cuscino per svegliarlo. E no, non si sentiva minimamente in colpa. "Volevo solo assicurarmi che fosse sveglio del tutto", si disse tra sé e sé, come a prepararsi una parte da recitare.

«Come che c'è?! Perché mi hai svegliato così?! Che c'è sono io a chiedertelo!» sbottò Harry, indossando gli occhiali con una lentezza da bradipo, continuando però a fissar malissimo la sorella, riuscendo a vedere finalmente la sorella per quello che era, e non come un fottìo di macchie sfocate davanti a sé. Lei, in tutta risposta, girò gli occhi al cielo, seccata, e nel mentre incrociò le braccia sotto al petto – la perfetta copia femminile e ringiovanita del meme su Robert Downie Jr praticamente.

«Il Signor Severus ci vuole parlare, vuoi alzarti o no?!» chiese la ragazzina, di rimando, con uno sguardo alla "o ti muovi o te la faccio pagare a cuscinate nell'esofago". Harry, non cedendo allo sguardo terrificante della gemella, si alzò lentamente, mettendo i piedi sul marmo gelato della stanza – cosa che gli fece risalire un brivido di freddo lungo tutto la schiena. Cioè, per lui e la sorella non era un cavolo praticamente, avendo provato cose ben peggiori, ma era sempre una brutta esperienza il pavimento gelato quando ci si è appena alzati. Alexandra, vedendo che il gemello si diede finalmente una mossa, gli fece strada nella stanza dove il signore in nero li stava aspettando. Harry, sapendo che il signore in nero voleva parlare con loro con urgenza, andò al cospetto di quest'ultimo, senza sollevare lo sguardo, con fare sommesso, non sapendo se dovesse sedersi o meno, e si guardava gli alluci, mentre la sorella, dietro di lui, si accomodava tranquillamente su una poltrona. Severus, con un leggero colpo di tosse, attirò l'attenzione del ragazzino su di sé, e con un gesto quasi seccato gli fece cenno di accomodarsi accanto alla sorella, ed Harry non tardò ad ubbidire, per quanto perplesso.

«Buongiorno. Vi ho convocati per farvi un discorso abbastanza serio. Innanzitutto, il modo in cui siete stati trattati dai vostri zii è inaccettabile, e -» Il moccioso cominciò a parlare, ma poi decise ovviamente che era meglio non farlo. Perfino Alexandra corrucciò le sopracciglia davanti a quella scena. Piton sospirò. Questa timidezza avrebbe dovuto passargli molto in fretta. Non che lui volesse che il ragazzo ereditasse i modi arroganti della maggior parte dei Grifondoro, ma vedere un Grifondoro, appunto, essere così spaventato era stranamente inquietante. «Che c'è? Chiedi quello che vuoi, Harry.»

«Ecco, mi stavo chiedendo cosa facessero che fosse sbagliato. Non voglio tornare da loro, eh!» aggiunse in fretta, guardando la sorella come alla ricerca di conferma di non star dicendo una cretinata, il tutto sotto lo sguardo perplesso del professore. «Ma... perché ci state portando via da loro solo ora? Non avreste dovuto farlo già da tempo, tipo... tipo da quando mamma e papà sono morti nell'incidente?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2019 ⏰

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