4. Alleanze inaspettate. - Atto I

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Severus rimase nel suo studio per diverse ore - pensando, senza immaginare come strangolare la vecchia folaga, fu veloce a dirsi - ma sapeva che alla fine avrebbe dovuto fare quello che Silente gli aveva detto - o meglio, ordinato. O, più precisamente "suggerito sotto minaccia".

Per quanto gli sarebbe piaciuto fortificarsi per l'ordalia in arrivo, data la vicina discussione coi Weasley e con i Wood che avrebbe dovuto sostenere di lì a breve, con un bicchiere di Whiskey Incendiario, sospettava che l'odore di alcool nel suo fiato avrebbe potuto non andar bene a Molly, e nemmeno a quella vecchia volpe di Wood. Non aveva avvertito Silente di quest'ultimo spiraglio di "aiuto" per lui ed i gemelli, ma era quasi certo che, se l'essenza da Serpe di uno dei due mocciosi fosse venuta fuori alla Tana, qualcuno dei sette figli di Molly avrebbe fatto una brutta fine. Per quanto gli piacesse quest'idea, però, dovette scacciarla via dalla mente; per quanto i Weasley potessero essere dei Grifondoro purosangue, e pertanto insopportabili agli occhi di qualsiasi Serpeverde che si rispetti, non poteva permettere che i Bambini Sopravvissuti diventassero degli psicopatici solo per esaurimento nervoso.

Per un breve momento considerò l'ipotesi di presentarsi ubriaco, ma gli tornò in mente che sarebbero corsi da Silente sostenendo che era un tutore inadeguato, perciò rinunciò con riluttanza all'idea.

Era assai consapevole di quanto i Weasley fossero fermi sulla loro idea della sua inadeguatezza al ruolo di tutore delle due pesti, ma Silente era fatto di tutt'altra pasta, avrebbe compreso immediatamente il piano di Severus, sapeva benissimo quanto lui e quella famiglia si odiassero, e pertanto avrebbe costretto le due parti a conciliarsi, "per il bene dei bambini". Già se lo immaginava, a crogiolarsi in quella scusa apparentemente valida solo perché si divertiva a manovrarli tutti quanti. Con i Wood, però, c'era un rapporto più pacato. Probabilmente non avrebbero protestato solo perché era un Mangiamorte, anche se sotto copertura.

Piton serrò i denti. Era proprio la sua fortuna: era passato dal servire un maniaco egocentrico praticamente onnipotente al servire una vecchia folaga manipolativa praticamente onnisciente.

Perché non poteva fare la fine di tutti gli altri insegnanti di Pozioni? Leggeva le loro lettere nel Quotidiano degli Educatori di Pozioni ogni giorno, come se fossero problemi gravissimi. Gli altri insegnanti di Pozioni lamentavano che i loro presidi non procurassero loro spazio sufficiente per i loro rifornimenti, o rifiutassero di sovvenzionare nuovi calderoni o facessero battute taglienti sugli occasionali incidenti capitati con le pozioni: ma nessun altro scriveva dopo essere stato minacciato velatamente solo per essersi impuntato ad adottare una coppia di ragazzini marchiati da una profezia o dopo aver dovuto partecipare alla costruzione di elaborate trappole su terreni scolastici contro Signori Oscuri in caccia di un semi-mitico tesoro.

Severus compose mentalmente la propria lettera: "Caro QEP, sarei interessato a sapere come gli altri insegnanti di Pozioni dividono il proprio tempo tra i diversi incarichi. Trovo complicato creare nuovi piani per le lezioni e preparare le sessioni di laboratorio mentre contemporaneamente lavoro per la Luce allevando due bambini vittime di abusi e marchiati da una profezia. Qualcuno ha qualche suggerimento sul come combinare le ramanzine da fare ai due mocciosi molto probabilmente sfacciati con la preparazione per i M.A.G.O.?" No, nessun altro sembrare avere di questi problemi. Com'era fortunato, lui.

Realizzò che si stava facendo tardi. Avrebbe dovuto farlo ora oppure spiegare a Silente la sua mancanza, e se avesse dovuto gestire un altro sguardo scintillante o un'altra caramella al limone, sarebbe diventato pazzo, pazzo da legare. La vita nel letto accanto a quello dei Paciock cominciava a sembrare sempre più attraente, giorno dopo giorno. Prese un respiro profondo e attivò la Metropolvere.

« Signora Weasley? » chiamò, rivolgendosi alla donna dai capelli rossi affaccendata all'interno del soggiorno confortevolmente trasandato.

« Chi è? Oh, professor Piton! » Le sopracciglia di Molly si sollevarono per la sorpresa, prima di corrugarsi in un'espressione spaventosa. « Cos'hanno fatto questa volta? »

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