Sto diventando pazzo.
Vedo cartelli, gente che ne parla, la mia testa si gira continuamente nella direzione della foresta.Che sia una giornata a tema? Un anniversario? O tutto il paese si è coalizzato per farmi ammattire?
Ho una strana sensazione d'ansia. Sento che non smetterà finché non accontenterò l'universo.
Ma io non credo a queste cose. È solo un modo di dire.
Spero.
Ok, allora provo a fare qualcos'altro.
Che so, vado al parco a vedere i bambini giocare o cose del genere. Mi rilassa quando sono stressato.
Posso andare al lago dall'altra parte della...
Va bene, lasciamo stare il lago.
Sono arrivato, mi fermo su una panchina e metto la testa tra le mani, sperando di non sentire ancora quella parola.
I bambini sono tanti e fanno chiasso, ma stranamente è calmante. E come se con tutto questo casino non potessi sentire nessun'altro.
- Ehi, tu! - mi chiama una bambina.
Sento che sta per succedere di nuovo, non ho un attimo di pace.
Lascio cadere le mani sulle ginocchia e alzo un po' la testa.
- Sì, cosa c'è? - incrocio le dita perché non ne parli, ma mi preparo al peggio.
Lei mi porge la sua palla di gomma rossa. Sopra c'è disegnata una tigre gialla, scolorita dal sole.
- Vuoi giocare con me? - mi sorride e inizia a saltellare. Quasi mi spinge la palla in faccia.
Tiro un sospiro di sollievo: - Va bene, va bene - rido e la afferro.
- Pronta? Te la lancio!
Inizio a tranquillizzarmi.
A volte sbaglio e la colpisco accidentalmente. Penso sempre che si metta a piangere, ma non lo fa mai.
- Sono più brava di te! - Urla con la sua vocetta acuta e stridula.Mi avrebbe dato fastidio, di solito, ma è da cinque minuti che l'universo non mi tormenta e sono felice.
- Ah sì? - la sfido - Prendi questa! - lancio la palla come prima, ma un po' più in alto. Lei la prende senza problemi.
Mi fa una pernacchia ed io rido.- Mi compri un gelato? - implora dopo aver finito di giocare.
- Ehi! Ma non ci stiamo allargando un po', adesso? - le sorrido, mentre ripete "ti prego" appendendosi alla mia maglietta.
- Scusami, Lara, non ho i soldi dietro - mi abbasso per arrivare alla sua altezza. Deve avere sei anni circa.
Mette il broncio.
- Dai, non fare così. Facciamo una cosa: adesso torniamo dai tuoi genitori e lo chiediamo a loro, ok?
- Qua c'è mia nonna, i miei genitori sono andati al lavoro lontano. Oggi sto con lei.
- E tua nonna te lo fa prendere, il gelato?
- Sì ma... solo uno! Non è giusto! - batte i pugni sulle gambe.
- Ma...! - riesco a dire prima di scoppiare a ridere.
- Forse allora faresti meglio ad aspettare domani! - mi rimetto in piedi.- Sù, adesso torniamo dalla nonna. - le prendo la mano e aspetto che mi faccia strada.
- Grazie per avermela riportata, ragazzo - ridacchia l'anziana signora - spero non ti abbia fatto impazzire!
- Stia tranquilla, niente del genere - le sorrido.
- Non posso avere un altro gelato, nonna? - si lamenta Lara.
La signora è magra e ancora energica. Si alza dalla panchina e mi saluta.
- Nonna, non è giusto, voglio restare qui! Noi stavamo giocando! - si appende al suo vestito.- Facciamo un'altra volta, va bene? - mi chino verso di lei. Poi mi rivolgo alla nonna: - Venite spesso qui?
- Oh, non tanto spesso. Vedi, noi non abitiamo in questa parte di paese. Siamo al di là della foresta.
Fatico per tenere il mio sorriso in sù.
- Capisco. - mi limito a dire.
- Siamo venuti qui perché a Lara piace molto questo parco - aggiunge.
- Nonna, se non possiamo restare lui può accompagnarci a casa? Ti prego! Ti prego! Ti prego! Ti prego...!
- Ma non dire sciocchezze, Lara! Avrà ben altro da fare. Dai, sù, salutalo che andiamo.
La bambina mi fa un cenno con la mano, poi incrocia le braccia e mette il broncio.
Li seguo per un paio di passi, poi cedo.
- D'accordo. Non ho niente da fare oggi. Se posso fare felice sua nipote lo faccio volentieri. - sorrido un po' amaramente.Non ho mai avuto una sorellina, ma se l'avessi avuta l'avrei voluta così allegra e pimpante.
Infatti, come accetto si mette a saltare di gioia.E non sarà l'unica felice, adesso. Contento, universo?
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Behind Mountains
De Todo"Questa storia è un esperimento." Protetto e isolato dalle montagne, il paese di Valegno è un posto tranquillo dove vivere. Sembra piccolo ma ha varie concentrazioni al di là delle foreste, che hanno alberi alti e fitti, con qualche stretto sentiero...