Capitolo 7

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Scott pov

Ormai è una settimana che evito Heric, ma domani io e lui, dobbiamo consegnare la canzone. Si proprio quella che non abbiamo nemmeno iniziato a scrivere. Sono,..siamo nella merda.
La porta della mia camera si spalancò, rivelando un Dimitri tutto sorridente. Ah giusto Dylan è Cole mi hanno presentato anche lui, un ragazzo sempre solare, gentile e simpatico, ha dei profondi occhi marroni, capelli del medesimo colore e a un gran bel fisico, ok si lo ammetto la prima volta che lo ho visto sono rimasto un po' cosi.
"Hey Dimmy" salutai il ragazzo "hey Scottiee" lui mi si butto sopra, facendoci cadere sul divano, lui è sopra di me e inizia a farmi il solettico per poi fermarmi le mani sopra la testa ad un certo punto sentiamo un colpo come un libro cadesse in terra. Ci giriamo notando solo ora che la porta era ancora aperta e un ragazzo dai capelli biondo cenere era intento a raccogliere una agenda: Heric.
Appena la ebbe raccolta si tiro su girandosi verso di noi. Vidi un luccichio nei suoi occhi era..era tristezza? Ma non lo capi perché venne rimpiazzato dal suoi soliti occhi freddi "dovreste chiudere la porta in queste occasioni" il suo tono di voce era freddo, spostai Dimitri da sopra di me " Non è come pensi" dissi andando verso la porta, fa un passo indietro "non.. Non mi interessa, stanza tua, cazzi tuoi, ma chiudi sta fottuta porta"già poi perché le stavo dando spiegazioni? ed ecco di nuovo quell'espressione "Heric.."lo chiamai  "Scott" questa volta fu Dimitri a chiamarmi, mi girai "e andato via.." mi girai ed era vero. Se ne andato. Chiusi la porta, tornando a sedere sul divano "provi qualcosa per Heric?" provavo qualcosa per Heric? "No" mentì, sinceramente non lo sapevo, con lo sguardo rivolto ai piedi "amico.. Sta solo attento" "va bene" lui mi diede una pacca sulla spalla per poi raggiungere la porta ed uscire.
*******
La mattina non tardo ad arrivare, quindi ero diretto allo studio di Luna, busso. "avanti" entrai, Heric non c'era ancora.. "oh Scott, prego entra mettiti pure comodo" chiusi la porta e mi sedetti davanti a lei. Una decina di minuti dopo si senti bussare "entra" Heric entro poggiando un fascicolo sulla scrivania mollando la borsa atterra è affermando il mio braccio portandomi fuori trascinandomi. Mi ritrovai con la schiena sbattuta contro le piastrelle fredde del bagno con una mano di Heric affianco alla mia faccia e l'altra che mi teneva il collo. "ma che cazzo di problema hai?" dissi "ora dimmi perché cazzo mi hai evitato tutta la settimana" mi urlo in faccia, chiusi gli occhi per lo spavento aprendoli subito dopo "i-io.." le parole mi morirono in gola non appena guardai i suoi occhi, che non avevano più il loro color ghiaccio ma bensì erano tendenti sul blu "tu? Tu cosa!??" disse avvicinandossi di più al mio viso "lasciami andare bastardo" mi dimenai cercando di liberarmi dalla sua presa ma lui mi sbatte di nuovo contro le piastrelle "come?" merda ero spacciato "come, cosa?" dissi cercando di essere più credibile possibile, lo avevo chiamato bastardo ora mi ammazza minimo, ma non funziono perché mi afferrò al colletto avvicinandomi pericolosamente al suo viso. "ora o mi ripeti ciò che hai detto, oppure te lo ficco su per il culo finché non mi implorerai di smettere con le lacrime agli occhi" disse con un ghigno serio sul viso, metto su un sorrisetto " e se me lo metti in culo ora?" la sua espressione? Impagabile.

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