Capitolo 3

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Scott pov

La sveglia inizio a suona ripetutamente, allungai il braccio per spegnerla ma ricordandomi che giorno fosse mi alzai andando a farmi la doccia prendendo i vestiti scelti il giorno prima. Dopo essermi vestito mi ritrovai davanti allo specchio a sistemare i miei capelli ribelli in un ciuffo, uscì dal bagno infilandomi delle vans per poi prendere il borsone e scendere in cucina "buongiorno tesoro" mi salito mia madre "giorno mamma, papà quando rientrerà?" domandai sedendomi sullo sgabello della penisola, lei si avvicino passandomi una ciambella al oreo la mia preferita "mh, non ne sono sicura, ma credo che torni per mercoledì" "va bene, sei pronta? Mi devi accompagnare in studio" lei annui e insieme ci dirigemo verso la macchina.
Arrivati li la salutai con un abbraccio "andrà tutto bene, quando puoi chiamami" disse lasciandomi un bacio sulla guancia e poi entrai.
"buongiorno signor Anderson" mi girai e nottai che era Alison, sorrisi "buongiorno Alison, huh e ti prego chiamami Scott mi fai sentire vecchio" lei mi si avvicino "va bene Scott" lei ridacchio "il signor Horan vuole che la accompagni in studio, il suo studio" annui sorridendo.
Eravamo saliti al 5 piano "il suo è il 13, dopo che ha sistemato le sue cose si presenti allo studio 3 al secondo piano, con permesso" detto questo se ne andò lasciandomi al lungo corridoio 1..2..3........10..11..12..e 13 ecco il mio finalmente stavo per aprire la porta quando la porta dallo studio 14 si spalanca rivelando un ragazzo biondo cenere che mi si scontro sopra facendomi cadere di sedere nel freddo pavimento, procurando i un brivido in tutto il corpo "aih" mi lamenta dal dolore per poi portai lo sguardo al ragazzo "oh scusami, ti aiuto" disse con un mezzo sorriso porgendomi la mano che accettai. Senti il suo cellulare squillare e lui improvvisamente mi mollo, così, facendomi sbattere di nuovo il sedere a terra, lo guardai con aria incazzata, lui trattenne una risata per poi rispondere subito dopo al cellulare "si si sto arrivando, vedi di calmarti, un momento" mentre parlava mi tese di nuovo la mano che accettai di nuovo, pessima idea.. "CHE COSAA TI SEI AZZARDATA A FAREE?! CON CHI!!?" e rieccomi a terra, mi alzai da solo, passando la mano sul sedere per pulire i pantaloncini, mi girai verso il ragazzo che mi sembro furioso con la persona dall'altro capo del telefono, ma me ne fregai raccogliendo la borsa e entrai nel mio studio sbattendo la porta alle mie spalle.
Che bastardo.
Di sicuro non sarebbe venuto a scusarsi per la sua cosiddetta 'fretta' quindi mi misi a sistemare per arrivare più in fretta possibile allo studio 3 del secondo piano.
Però ora che ci penso quel ragazzo.. No non può essere.. Però devo ammettere che per essere una testa di cazzo è carino.. NO ASPE CHE!? CHE CAZZO MI VIENE IN MENTE?? NON SONO GAY! oh almeno credo.. Cos no non lo sono, questa è la botta che ho preso prima.. Anche se la ho presa al culo..
Scossi la testa, per tornare in me per poi uscire dal mio studio e raggiungere il 3.
Prima di bussare senti che qualcuno stava cantando.. Era una voce maschile molto bella sembrava quasi angelica, eppure era così familiare..  Mi feci coraggio e bussai la voce si fermo e poi senti un 'avanti' entrai "permesso, mi è stato detto di raggiungere questo studio" "ah si, tu devi essere Scott Anderson -io annui- io sono Luna Reyers e lui è Heric Smith" allungo la mano indicando il ragazzo dall'altro lato della stanza che fino ad allora non avevo notato, di colpo mi girai, no non ci credo..

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