Capitolo 18

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"Reggiti!" "Lauren non-" Do una forte spinta con le gambe sfrecciando nel venticello serale tipico autunnale "Ok Laur, rallenta!" Sento urlarmi da Lucy aggrappata a me. Rido e spingo in avanti accelerando un'ultima volta per arrivare alla mia 'tana', che non è altro se non una collinetta coperta dagli alberi dove si può ben ammirare il lago ed il tramonto. "Sei una stronza, lo sai vero?" Mi dice appena scesa dalla mia nuova scopa. Scoppio a ridere mandandole un bacio "Mi hai chiesto di andare a divertirci, quindi..." Mi fulmina con lo sguardo ed io scrollo le spalle sedendomi sul prato, meticolosamente tagliato e curato da Honey che viene a sistemarlo una volta ogni due giorni sotto mia richiesta. "Ok iniziamo con 'l'addestramento'" Annuisco attendendo che continui "Intanto devi chiamarlo" Afferma come se fosse una cosa ovvia. Inclino leggermente la testa facendo una faccia confusa "Chiamare chi?" Ridacchia "Non ci credo che non è venuto nemmeno una volta in questi anni ad avvertirti" Ora sono ancora più confusa, di chi sta parlando? "Di chi..." Improvvisamente mi ritorna alla mente quel...quell'essere(?) che era apparso il giorno prima della partita "Parli di quel tipo strano, depresso, con il cappuccio nero che gli copre il viso e un'aria tetra attorno come se gli fosse morto non uno, ma due gatti che mi ha chiamata principessa?" Chiedo, cercando di descriverlo al meglio. Annuisce divertita e si siede rivolta verso il lago, che si trova alle mie spalle, incrociando le gambe. "E sentiamo, sapientona, come dovrei fare?" "Devi chiamarlo telepaticamente diciamo" Aggrotto le sopracciglia facendola sospirare. "Ora chiudi gli occhi- faccio ciò che mi dice -immagina che dentro la tua testa ci siano 3 porte: una per chiamare gli spettri, una per chiamare me ed una che non devi assolutamente aprire, poiché ti renderebbe troppo vulnerabile" Mentre spiega nella mia testa inizia a formarsi una stanza senza finestre, lampadine o fiammiferi, eppure illuminata da qualcosa all'interno, nonostante anche le pareti, tra il blu scuro ed il nero, siano vuote; tutto a sinistra compare una porta completamente nera e lucida, con il pomello d'argento; tutto a destra una porta verde come le profondità del lago nero con il pomello di bronzo e al centro di queste due, una rosso fiammeggiante con il pomello d'oro. "Cosa c'è dietro quella porta?" Sussurro. Ad un certo punto vedo, attraverso il piccolo spiraglio sotto la porta centrale che non dovrei aprire, un'ombra fermarsi esattamente davanti a questa, come se l'avessi chiamata, come se mi stesse aspettando. "Non è importante ora" Sento toccarmi il braccio, quindi riapro gli occhi facendo sfociare via la stanza, perciò l'ombra che avevo immaginato. "Ok quindi dovrei aprire la porta degli spettri, giusto?" "Esatto, però devi sapere una cosa prima" Le faccio cenno di proseguire "Per ogni porta hai 3 differenti modi di comunicazione. Come sai ed hai imparato, nel mondo dei maghi esiste la legilimanzia, ma nel tuo caso è leggermente diverso; nella legilimanzia, devi avere la persona ad una certa distanza se vuoi entrare nella sua testa ed in ogni caso non puoi comunicare, ma solo leggergli la mente, invece, attraverso queste tre porte, puoi mandare dei segnali. Ad esempio, tu puoi chiedermi aiuto ed io posso chiederlo a te, ma non possiamo conversare telepaticamente, solo sentire quando l'altra è in pericolo o sta male in qualche modo. Con gli spettri, invece, puoi solamente invocarli o dargli ordini, ma loro non potranno mai risponderti, se non, in casi di estrema necessita, consigliarti" "E come so che ubbidiranno?" "Semplice, non possono non farlo, sono vincolati" Scrolla le spalle ed io annuisco "Non mi hai detto in che modo posso comunicare con chi è nella terza porta" "Perché non va fatto, ma stai tranquilla, non dovrebbe riuscire a contattarti fino a che mantieni la tua mente protetta, come hai imparato a fare in questi anni per tua madre...allora, vuoi o no iniziare ed invocarlo?" Mi alzo pulendomi i jeans neri e le do le spalle facendo in modo di guardare il lago, così il tramonto "Si, iniziamo"


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"Ok ora mi spieghi come hai fatto a tirare fuori da quella stanza questa che era diventata praticamente una morta che respira" Dice Dinah mentre usciamo dalla sala comune dei serpeverde sotto lo sguardo stupito di molte persone, che mi vedono finalmente in giro dopo una settimana di pura vegetazione. "Non è stato così difficile, le ho semplicemente detto che se non fosse uscita, avrei fatto in modo non potesse più toccare la nutella" Mente Lucy ridacchiando. In realtà mi ha convinto facendomi pensare ad una certa grifondoro che, intanto che io rimanevo rinchiusa in camera, stava beatamente girando per i corridoi della scuola senza pericolo di incontrarmi. "Mi sento sinceramente offesa, a me non caghi di striscio per una settimana e lei arriva un pomeriggio e già il giorno dopo esci sotto sua richiesta!" Afferma Dinah dandomi un colpetto sulla spalla in maniera giocosa. "Che ci vuoi fare, è il fascino della cattiva ragazza" Dice Lucy mettendomi un braccio intorno ai fianchi. A quel punto decido di proferire parola per difendere il mio orgoglio "Per 'il fascino della cattiva ragazza' intendi il mio, spero" Circondo le sue spalle con il braccio "Certo, credici Jaguar" Ride e le do un colpetto sulla spalla sorridendo.

Mentre giriamo l'angolo per raggiungere la sala grande ci scontriamo con l'ultima persona che volevo incontrare "Oh ma salve Jauregui" "Mahone...che grande dispiacere incontrarti" Gli faccio un sorriso finto "Hai finito di fare la depressa, vedo" Serro la mascella, ma sento Lucy stringermi per tenermi calma "E tu non hai ancora smesso di essere un coglione, vedo" Dinah e Lucy scoppiano a ridere, mentre Ally si limita a sorridere divertita "Sarò pure un coglione, ma intanto ti sto soffiando la ragazza da sotto al naso" Stringo i pugni "Mi spiace deluderti, ma non ho una ragazza e preferisco continuare a non averla...ora se non ti dispiace, andrei a mangiare prima che vomiti dopo aver visto la tua faccia da culo" Mi stacco da Lucy e supero il ragazzo, ma mentre lo faccio urta intenzionalmente la spalla facendomi retrocedere di un passo. Non riuscendo più a contenermi, lo prendo per il colletto e lo spingo al muro, ignorando le proteste delle mie amiche "Che cazzo vuoi da me, mh?" Nonostante lo tenga attaccato al muro, lui sorride soddisfatto e si avvicina al mio orecchio "Mi hai appena dato esattamente ciò che volevo" Benché confusa, la mia rabbia non da segni di placarsi "Lauren, lascialo" Rimango di stucco a quella voce. La sua voce. La presa si allenta e lui, sempre con il sorrisetto stampato sul volto, si allontana. Chiudo gli occhi per qualche attimo, per poi girarmi determinata senza far trasparire alcuna emozione. "Cabello, hai ancora il coraggio di farti vedere?" Quando i nostri occhi si incontrano, vedo il suo vacillare leggermente al contatto con la freddezza dei miei "Non vedo perché non dovrei" Austin si avvicina a lei e le mette una mano sulle spalle. Cerco di trattenere una smorfia ed ignorare la gelosia che mi sta iniziando ad attanagliare "Allora evidentemente ci vedi male" Normani, che fino a quel momento era rimasta taciturna accanto a lei, sbuffa, spostando lo sguardo da me a Camila, come se aspettasse qualcosa. Quest'ultima scuote la testa, mi guarda e fa per parlare, ma un suono acuto nella mia testa rimbomba costringendomi a poggiarmi al muro per mantenere l'equilibrio. Realizzo che qualcuno sta cercando di entrare nella mia testa quando è ormai troppo tardi. Riesco a sentire solo due parole, prima di percepire tutte le forze venire prosciugate dal mio corpo:

"Sto arrivando"

We're Humans and Humans make mistakes -CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora