9 settembre
8.54 a.m.
«Jauregay, ammettilo»
«Cazzo!Era solo una battuta!».
Lucy mi guarda in maniera allusiva facendomi alzare gli occhi al cielo.
«Concordo con Vives, anche perché altrimenti potevi risparmiartela».
Sbuffo accelerando il passo, mentre borbottò: «grazie dell'appoggio, eh».
«Come scusa?Che hai detto, Hansen?»
«Non lo ripeterò, sappilo» sbuffa Dinah «comunque a dopo, devo andare ad aritmanzia».
Ci salutiamo con un cenno e noto DJ un po' di fretta, ma decido di lasciare stare.
Poi, noi proseguiamo verso il campo da quidditch, visto che abbiamo un'ora di buco.«Non mi hai ancora detto dove avevi dormito» Vedo Lucy affiancarmi, tenendo il passo.
«Davvero Luce?È passata una settimana!» Dico esasperata. «Non sapevo ti interessasse così tanto la mia vita sessuale».
Si mette a ridere «Ma dai, non sei andata a letto con nessuna ultimamente».
La guardi con un sopracciglio inarcato. «E tu che ne sai?».
«Tesoro, ti conosco. Innanzitutto non hai avuto il tuo solito umore post sesso; secondo ho contatti, quindi sarei venuta a saperlo, e terzo, tu che non ti vanti nemmeno un po' della tua conquista e delle tue doti da regina del sesso? Impossibile».
Sorrido alla sua ultima affermazione, mentre usciamo dal castello. «Okay, non l'ho fatto, anche se rimango la regina del sesso. Ero solo tornata nel dormitorio un po' più tardi, tutto qua».
Lucy mi scruta e fingo di non notarlo, tenendo lo sguardo sui miei passi. «Sinceramente non capisco perché continui a mentirmi".
Sorpresa dalla sua affermazione mi fermo a guardarla, ma prima di poter dire qualcosa, mi precede.
«Laur, siamo cresciute insieme. Non puoi mentirmi» sorrido amaramente, pensando a quanto bene sia riuscita a farlo a tutti su alcune cose «beh tralasciando determinati argomenti».
«Va bene, non ho dormito né in camera né con qualcuno quella notte. Ora sei contenta?».
Ricominciamo a camminare. «E allora cosa hai fatto?».
«Bah per lo più vagato nel castello, poi sono andata nella mia tana e ho dormito per un po'».
A quel punto, annuisce entrando nello spogliatoio, seguita poi da me.Dopo esserci cambiate montiamo sulle scope e ci alziamo in volo.
«Visto che sono il capitano, vai in porta tu».
Mi guarda male e va verso la porta, borbottando un'insulto che però non riesco a decifrare. Rido e lancio la pluffa, segnando. «Più attenta, prefetta» La prendo in giro, così lei me la rilancia.
«Zitta capitano che la battuta a pozioni ha dimostrato che avevamo ragione».
Irritata, tiro con più forza. «Per Merlino! Stavo scherzando!».
Lucy la para con difficoltà. «Se davvero fosse così non te la prenderesti tanto».
Sbuffo e continuiamo ad allenarci, ma dopo mezz'ora decidiamo di andare a farci una doccia prima di pranzo.«Dai Laur, ammettilo».
Sbuffo continuando a sistemare i vestiti sparsi in bagno.
«Vives, non so più come dirvelo. NON SONO GELOSA!» Scandisco bene le parole, alzando la voce.
«Ah no? E Allora perché, quando Austin ha chiesto a Camila se volesse una mano con i compiti, tu hai detto testuali parole: 'Infatti, verme, ha bisogno di una mano, non di una zampa viscida', facendo in modo che lui non le rivolgesse più la parola per il resto della lezione?».
Sorrido pensando alla faccia del moro, amareggiato ed umiliato. «Beh... ho avuto un momento in cui mi girava di dover prendere per il culo qualcuno, non è colpa mia se poi lui è troppo spaventato per continuare a parlarle» scrollo le spalle e butto tutti i vestiti ai piedi del letto «dai, muoviti, che le altre ci stanno aspettando in sala grande... e magari riesco a trovare un buon motivo per iniziare uno scontro con un certo ragazzo».
Lucy ride e mi prende per mano. «Bene, andiamo, così ti posso parare di nuovo il culo nel caso ti ri-metti nei guai».
Scendiamo in Sala grande ed io, con un colpo di genio, vado verso il tavolo dei grifondoro, vedendo Dinah verso la fine del tavolo a partire da quello dei professori.
«Ti prego, non dirmi che stai per fare quello che penso» mi sussurra Lucy, seguendomi. Le rivolgo un sorrisetto e lei scuote la testa non sapendo se essere divertita o esasperata «1001 modi per far perdere punti alla propria casata, libro scritto da Lern Jergi».
Rido e mi siedo accanto a DJ, sentendo Lucy fare lo stesso accanto a me. «Come va, Hansen?».
«Speravo mi dovessi solo dire qualcosa, ma a quanto pare il mio istinto ha sempre ragione» Dinah mi guarda sorridendo e scuotendo la testa.
«Dai DJ, mi sono solo seduta su un tavolo diverso dal solito, non mi sembra tanto grave».
Lucy, seduta accanto a me, mi guarda divertita, ma poi sembra notare una cosa vicino a noi.
«Ti voglio bene anche io, ma non c'era bisogno di venire a sederti qui vicino a me per dimostrarmelo, Jauregui».
«O forse sperava che la Kordei e Camila si sedessero qui, come stanno per fare» sussurra la serpeverde, accennando col capo alle due ragazze che si stanno avvicinando. A stento trattiene le risate dopo aver guardato il mio volto impancarsi al sentir nominare la nuova arrivata. Mi giro di scatto verso l'entrata e, ormai tardi per andarsene, le vedo avvicinarsi per poi sedersi di fronte a noi.
«Oh, ma guarda chi c'è! Salve Kordei» le saluta Lucy, assolutamente divertita dalla situazione. Subito cerco di assumere il mio solito atteggiamento sfrontato, quindi faccio un'occhiolino alla ragazza accanto a Normani, la quale scuote la testa quasi divertita.
«Jauregui, sinceramente non so se farti andare al tavolo della tua casata assieme a Vives oppure farvi rimanere e godermi lo spettacolo di vedere qualche prof venire qui a dirvi qualcosa».
Sorrido a trentadue denti e metto un braccio sulle spalle della prefetta accanto a me, ma noto con la coda dell'occhio che Camila rotea gli occhi e distoglie lo sguardo al mio gesto. «Credi davvero che si presenteranno qui? Sai bene che, tranne la McGranit e Silente, tutti temono la mia famiglia».
«Infatti» concorda Lucy con me.
«Nonostante tutto però, se non fossi così vigente alle regole, avresti potuto far parte del nostro gruppo» sorrido e lei fa lo stesso «far parte di un gruppo di egocentrici? No, grazie».
Camila al suo fianco scoppia a ridere, così le rivolgo un altro occhiolino «la proposta per te è sempre valida, Cabello».
Kordei scuote la testa divertita, aspettando la risposta dell'amica che non tarda ad arrivare. «Non ci sperare troppo, Jauregui».
Mi limito a risponderle con un sorrisetto, dato che Normani prende la parola «sono insolitamente di buon umore, perciò per stavolta vi faccio rimanere».
«Che gentile Kordei, grazie» fingo prostrazione, provocando le risate delle mie amiche. Sento però Dinah accanto a me muoversi nervosa, quindi sorrido «tu e Dinah avete qualche lezione in comune?».
La ragazza sentendosi nominata si gira velocemente verso di me, ma Normani risponde prima. «Sì,la maggior parte visto che siamo nella stessa casata».
«Oh, bene! Anche aritmanzia, deduco, vero?»
«Si, perché?» mi guarda incuriosita, mentre Dinah abbassa la testa. Quasi scoppio a ridere capendo perché la mia migliore amica aveva tanta fretta stamattina.
«Beh a quanto ne so non va molto bene... magari tu puoi aiutarla».
Vedo gli occhi della mia mia amica sgranati e mi arriva un calcio sulla gamba che mi fa serrare le labbra dal dolore, ma evito di farlo notare. «Beh ho molti impegni... inoltre già aiuto Mila in pozioni...».
«Non c'è problema tranquilla!» Dinah la interrompe, con troppa enfasi a mio parere, e fa un sorriso forzato per poi guardarmi in maniera assassina.
«...stavo dicendo che però va più che bene, se vuoi possiamo fare anche questo pomeriggio dopo le lezioni, in biblioteca».
Dinah rimane spiazzata così rispondo io al posto suo. «Grazie mille! Sai, non vorrei perdermela per strada».
Dinah mi guarda storto per poi girarsi come se avesse avuto un colpo di genio «però Lern può aiutare al posto tuo Mila, così hai più tempo libero».
Quasi sgrano gli occhi «oh, uhm...» vedo Camila in difficoltà, così ne approfitto per non sembrare troppo imbarazzata.
«Certo, ma dovresti sapere bene anche tu, DJ, che con me le ragazze si distraggono molto».
«Mi spiace deluderti, Jauregui» ribatte la Cabello con un tono affatto dispiaciuto «ma io non sono una facile».
«Ragazza, ho fatto diventare lesbiche delle etero patentate».
«Sì, e poi quanto le hai pagate?».
Lucy, che fino a quel momento si era goduta la scena mangiucchiando il cibo in tavola, scoppia a ridere «molto simpatica la ragazza, finalmente qualcuna che le tiene testa...»
Riceve un'occhiataccia da parte mia, ma ormai è già tornata a mettersi il cibo nel piatto, che mi accorgo ora essere comparse.
«Oh, ti seguo volentieri!» dicono contemporaneamente DJ e Normani scoppiando a ridere ed iniziando a mangiare, mentre io mi limito a prendere cose un po' da una un po' dall'altra non avendo molta fame. Camila mangia solo delle patate con della carne «Tu non mangi?» mi guarda e scuoto la testa. «Nemmeno tu mi sembra mangi molto» alza le spalle e sorrido al suo atteggiamento «Io preferisco prendere il cibo dai loro piatti, c'è più gusto».
Ride e Lucy si intromette scocciata «Si specialmente dal mio».
Mi guarda male ed io le sorrido «ovvio, sei la mia ragazza, no?» scoppiamo entrambe a ridere.
«Comunque non farti illusioni, lei mangia come una scrofa, quando gli pare».
«HEY!».
Tutte scoppiano a ridere nel vedere la mia faccia indignata.
«uarda che per farlo si usano molte calorie!» esclamo, per poi fingere di essermi appena ricordata una cosa «oh no, mi dispiace -le metto una mano sul braccio con fare drammatico- tu non hai esperienza».
Rido e lei mi guarda male, così la abbraccio. «Scollati Jauregay, mi hai offesa e per di più usando la stessa battuta della scorsa settimana».
Rido, ma non mi stacco, così lei ci rinuncia ad allontanarsi, ma senza ricambiare l'abbraccio, anzi, continuando a mangiare.
«Scusate, mi sono ricordata di aver scordato una cosa in classe, ci vediamo, a dopo Mani» mormora Camila, dando un bacio alla ragazza di colore. A quel punto, la guardo uscire dalla Sala Grande, indecisa se seguirla o no.
«Vai» sento sussurrarmi dalla ragazza fra le mie braccia, la guardo sorridermi, così ricambio e mi alzo.
«A dopo, ci si vede Kordei» faccio due passi, ma sento chiamarmi proprio da quest'ultima.
«Jauregui, in biblioteca» la guardo e mi sorride, penso per la prima volta.
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We're Humans and Humans make mistakes -Camren
Fantasy«Sentito?». Alzo gli occhi al cielo, divertita, e lei ridacchia, ma torna rivolta verso il preside. «Le regole sono fatte per essere infrante», sussurro al suo orecchio facendole scuotere la testa con un sorriso sul volto. Camren ambientata ad Hogwa...