Capitolo 6

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"Festa a casa mia! Siete tutti invitati" sentì qualcuno urlare nella folla del corridoio. Alcuni ragazzi urlarono e applaudirono. Pensavo di andare alla festa, tutto sommato non ci andavo dall'inizio delle scuole medie. Appena camminai mi guardai intorno e notai immediatamente Harry.

Spinsi via le persone per arrivare al ragazzo alto e riccio. "Harry!" Gridai guadagnando un paio di sussulti. La sua testa si girò e mi notò. Aspettò fino a quando finalmente lo raggiunsi.

"Le persone ti stanno guardando come se tu fossi andata fuori di testa. Va via Kaylin" sospirò guardando il pavimento.

Aggrottai le sopracciglia prima di rispondere, "non mi interessa."

"Beh, dovrebbe" mi girò intorno. Presi sorprendentemente il suo polso e lo tirai indietro.

"Perché non puoi parlare semplicemente con me?" Gli chiesi.

"Fidati, non vuoi parlare con un ragazzo come me." Mi fulminò camminando via. Sospirai e decisi all'istante di andare alla festa. Magari avrei rimosso lui dai miei pensieri.

******

Ignorai la presenza di Harry tutto il giorno. Perché sono così presa da un ragazzo? Scossi la testa e spinsi via questi pensieri.

Finalmente erano le 10:00. I miei genitori erano già a letto, così uscì di nuovo dalla finestra.

Andai verso il luogo della festa. Entrai in casa e mi girai intorno. Il suono era davvero alto con la loro maledetta musica pop. Camminai in giro finché trovai un tavolo con dei bicchieri rossi e all'interno un tipo di liquido. Ne presi uno e bevvi un sorso.

Tirai fuori una faccia disgustata prima di buttarlo giù dalla gola. Notai un familiare cespuglio di capelli ricci; lo ignorai e decisi di bere un altro bicchiere. Dopo un altro ancora, andai sulla pista da ballo e inciampai distrattamente su uno sconosciuto. Improvvisamente si fermò e afferrò la mia mano trascinandomi da qualche parte. Inciampammo nelle scale e mi trascinò in una stanza.

Ero troppo ubriaca per capire cosa stesse succedendo. Iniziò a succhiarmi il collo e spingermi contro il muro. Gemevo e improvvisamente la porta della camera da letto sbatté violentemente. Lo sconosciuto mi fu tolto di dosso e mi buttò a terra. Una figura familiare saltò sopra di lui e gli diede un grande pugno prima di alzarsi e venire verso di me.

"V-Vai viaa da mee" farfugliai. La mia vista era confusa e finalmente realizzai che era Harry. "Tu testa di cazzo! Perché lo hai fatto? Sicuramente non avevi un diavolo di motivo per dargli un pugno!" La mia parte ubriaca urlò contro di lui. Sembrava incazzato ma non me ne importava. "Qual'è il tuo problema, Harry?" Improvvisamente mi prese e mi caricò sulla sua spalla.

Gridavo e lo prendevo a calci quando iniziò a scendere le scale attraversando la folla, guadagnando un sacco di attenzioni. Camminò fin fuori la porta e accanto la sua auto e mi fece sedere al posto del passeggero.

Tirai furiosamente la maniglia della porta chiedendogli di sbloccarla per lasciarmi andare.

Improvvisamente mi arresi quando lui andò via, così mi misi dietro e il sonno mi colpì.

***

Aprì gli occhi e un doloroso mal di testa offuscò i miei pensieri facendomi notare che quella stanza non mi era familiare.
Quella non era la mia stanza.
Iniziai ad andare in iper ventilazione, cercando di ricordare della scorsa notte. Tutto quello che sapevo era che ero andata ad una festa e presi un drink dopo l'altro; credo di essermene andata via con un numero massimo di drink calati giù dalla mia gola.

Mi girai dall'altra parte dove un ragazzo stava li accovacciato. Era di fronte a me con metà della sua faccia affondata nel cuscino blu. Ricordavo che quello era Harry e guardai in basso sospirando sollevata. Ero vestita esattamente come alla festa.

Il suo naso si arricciò dolcemente prima che si strofinasse la faccia e aprì gli occhi. I suoi occhi verdi incontrarono istantaneamente i miei.

"Perché sono nel tuo letto?" Sospirai.

"Stavi andando a letto con un atleta ubriaco, ti ho presa, hai dato di matto così ti ho portata a casa mia e sei svenuta" mi rispose fissandomi.

"Wow. Uhm, grazie" borbottai scioccata dal fatto che sono stata quasi rapita. Ancora.

Annuì e spinse via le coperte. Si alzò e notai che indossava solo dei boxer.

Non potevo fare a meno di fissare il suo sedere e tutti i suoi tatuaggi. Lo sentì ridere e immediatamente arrossì guardandolo negli occhi. Sorrise e prese una maglietta bianca infilandosela.

"Hai fame?" mi chiese.

Annuì e mi alzai seguendolo fuori dalla sua stanza e giù per le scale. Fissavo la sua testa immaginando le mie mani nei suoi ricci irresistibili.

I miei occhi fissarono le sue enormi braccia, oscillando mentre camminava attraverso il corridoio.
Sembravano forti a tal punto di poter far fuori qualcuno solamente con un pugno.

N/A

Scuuuusatemi per l'enorme ritardo, ma non ho potuto proprio aggiornare!

Se vi va passate a dare un'occhiata alla mia ff e magari lasciare qualche commento?

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Senza ulteriori indugi, vado via💕 ~mia

Shaded (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora