Capitolo 22

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Continuavo a guardare la macchina di Joy per capire cosa avrei dovuto fare.

Decisi poi di scendere per dargliene quattro non poteva venirmi a spiare, esiste la legge sulla privacy..

E poi chi si credeva di essere io non sono di nessuno e nemmeno sua.

Scesi le scale e uscì dalla porta indossando deu pantaloncini e una t-shirt di mio fratello che mi arrivava alle ginocchia, la macchina era ancora parcheggiata li così mi avvicinai e guardai nel finestrino per vedere se era dentro ma nulla, l'auto era vuota.

Quando però ad un tratto due grandi mani si poggiarono sui fianchi e sentì un corpo pesante schiacciarmi la contro il finestrino.

《 Speravo scendessi piccola 》 mi sussurrò all'orecchio stringendosi sempre di più a me.

《 Joy lasciami dai 》 dissi in tono calmo per non far capire che avevo paura e girandomi intanto con la schiena rivolta verso la macchina mentre le mani del ragazzo percorrevano la mia pancia.

Mi ritrovai faccia a faccia con Joy, era diverso faceva quasi paura, Il colore dei suoi occhi era diventato tutt'uno con la pupilla, si aveva gli occhi marroni ma non così scuri. Iniziavo ad avere davvero paura di quello che avrebbe potuto farmi.

《 Mi sei mancata 》continuò a dire avvicinandosi sempre di più al mio collo per toccare il punto dove mi aveva baciata poco tempo prima.

"È stata una pessima idea scendere.. dovevo stare nel letto a dormire" pensai

《 Joy no ti prego 》lo supplicai 《 lasciami andare》

Joy con un movimento quasi dolce spostò le mani dai fianchi alla mia schiena, infilando una mano nella maglietta e l'altra all'interno della tasca dei pantaloni. Non ci pensai due volte alzando la mano destra per tirargli uno schiaffo che si sarebbe ricordato per tutta la vita.

《 Cazzo fai? 》 chiese furioso strofinando il punto dove lo avevo colpito e guardandomi infuriato.

La paura si impossessò di me iniziai a correre verso casa ma appena arrivata alla porta prima di poter entrare Joy mi bloccò un braccio tenendolo stretto.

immaginavo il peggio, con il braccio libero mi ero coperta la faccia sperando mi proteggesse da qualsiasi cosa volesse farmi, sentì poi diminuire la presa sul mio braccio e un flebile 《scusa》uscire dalla sua bocca prima di allontanarsi dall'ingresso di casa mia e dirigersi verso la sua auto parcheggiata poco lontano.

Rimasi immobile, guardandolo andare via con la sua macchina nera, entrai poi in casa e mi sedetti sul divano, lo stesso divano dove avevamo dormito insieme abbracciati il giorno che aveva picchiato Luca.

JOY'S POVS

《Sono riuscito a trattenermi anzi a trattenerle per un po di tempo , ma le mie tenebre non mi lasciano in pace, raffiorano ogni volta e creano casini.

Cosa ho fatto? Ho fatto del male a Giulia? L'ho toccata? Non mi ricordo.

Perché ho questo dannato problema ? La colpa è solo dell'uomo che doveva essere mio padre.

Lui, lui è la causa del mio male lo so.

Ora Giulia non vorrà più parlarmi.. l'ho persa..

Questa mattina sono stato calmo fin quando lei non mi ha abbracciato, mi ricordo di averle baciato il collo, ero più o meno in me, e riuscivo a capire.. avevo una voglia matta di baciarla, di sentirla mia e ho voluto provare a baciarla sul collo per sapere che sapore aveva la sua pelle così morbida e profumata.. CAZZO! Cosa mi è saltato in mente?  Da li non sono riuscito più  a controllarmi ma cosa le avevo fatto questa sera? Odio avere I vuoti di memoria.》 Pensavo talmente tanto per poter ricordare che mi sembrava di essere in un altro mondo. La macchina sfrecciava a tutta velocità sulla strada vuota, diretta verso casa, o almeno la mia vecchia casa.

Infatti abitavo già da tempo in un appartamento con I miei colleghi di lavoro nella periferia di New York più o meno a 5 isolati da casa di Giulia.

Lavoro nel giro della droga, non ne vado per niente fiero ma per uno stupido contratto di " mio padre" e del padre di Luca, se potevo chiamarlo così, ero stato obbligato già da bambino ,al posto del mio ex migliore amico, a iniziare questo tipo di affari.

La mia vita era sempre in pericolo, mi piace la vita avventurosa ma non avrei mai pensato di diventare uno spacciatore. Odio guadagnare in questo modo ma ormai non posso più tornare indietro.. se me ne vado da questo sporvo giro mi ammazzano.

《 ODIO LA MIA VITA 》 Urlai stringendo sempre di più il volante, respirai a fondo per potermi calmare.

Arrivai dopo un'ora circa a casa di mia madre, viveva insieme a mia sorella e mio fratello, il più piccolo di tutti. In tutto eravamo quattro fratelli : mia sorella maggiore Martina, io , Jessica e

Federico.

Bussai sperando che mi aprisse, avevo bisogno di un suo abbraccio, sapeva la vita che facevo e mi è sempre stata vicina nei momenti in cui avevo bisogno ma dopo la morte di mia sorella minore, Christal, era cambiata. Odiava tutti e odiava soprattutto me perché l'avevo convinta a lasciarla andare ad una festa con i suoi amici e..

Non riuscì a continuare i miei pensieri, la colpa della sua morte è solo mia.

La porta si aprì, una ragazza mora alta e abbastanza magra mi era davanti. Jessica. indossava dei jeans e una felpa grigia, i capelli erano legati in una coda e aveva un filo di trucco. Era cresciuta dall'ultima volta che l'avevo vista, era molto bella e assomigliava moltissimo a mia madre.

Ci guardammo senza dire nulla, come se i ricordi del passato raffiorassero tutti in una volta per creare un album fotografico immaginario.

《 Joy 》 disse poi sorpresa facendomi entrare nella mia casa d'infanzia.

Sentì una voce provenire dalla cucina, mia madre chiese chi fosse alla porta senza però che Jessica rispondesse uscì dalla stanza trovandosi me davanti. Rimase per qualche minuto in silenzio per pensare a cosa fare e poi iniziò a piangere venendomi ad abbracciare. Sembrava avesse perdonato tutto, eto finalmente a casa, nella mia casa. La strinsi in un abbraccio più forte insieme ai miei due fratelli minori.

-to be continued -

Eccomi qui di nuovo :) come vi sembra la storia di Joy? anche se non ho scritto tutti i particolari ne scoprirete altri più avanti ♥

per il prossimo capitolo.. facciamo 5 commenti e 10 voti? ♥

Grazie a tutti :*

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