Capitolo 25

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JOY'S POVS

Avevo bisogno di parlarle.. era l'unica cosa che volevo in quel momento, è strano ammettere come una persona dipenda quasi da qualcuno, ma dovevo spiegarle tutto, volevo raccontarle tutto.

Giulia non ha esitato a  venirmi a parlare subito dopo scuola, nonostante ci fosse Luca che la controllava da lontano.

E ora era li, parlava con lui chissà di cosa poi.. Lo bació sulla guancia, sentí una strana sensazione, mai provata prima..

Arrivò da me sorridendo 《 beh andiamo?》mi chiese impaziente di andare via da quel luogo.

Accennai un sorriso, stavo malissimo dopo quello che le avevo fatto. C'era un silenzio tombale mentre camminavamo verso una meta sconosciuta, sentivo che lei voleva dirmi qualcosa ma non riusciva, così presi parola.

《 Grazie per essere venuta con me》 dissi quasi sottovoce. Eravamo in una stradina di campagna, la stavo portando in un posto lontano, così che potevamo parlare senza alcuna interruzione.

《Non potevo lasciarti da solo, è così che fanno gli amici》rispose calciando dei sassolini poggiati per terra.

Mi fermai in un punto della strada mentre lei senza accorgersene andava avanti finché, si fermò anche lei e si giro. Abbassai lo sguardo spontaneamente. Una lacrima mi rigò il viso. Di nuovo.

Delle mani calde mi accarezzarono la pelle fredda delle mie guance.

Brividi.. erano poche le volte che provavo delle emozioni o sensazioni forti.

Due grandi occhi azzurri mi guardavano dal basso, la differenza d'altezza tra di noi non era molta, ma era abbastanza per far arrivare la ragazza fino quasi ai miei occhi.

《 ti perdono, non eri tu quel ragazzo io lo sapevo..》 disse continuando a fissare I miei occhi e accarezzandomi le guance. Notai solo in quel momento come il calore di una persona,fosse più forte di quello di qualsiasi indumento.

《 scusami, io non.. volevo fare quello che ho fatto...non ero io.. cioè si ero io..ma non ero cosciente》

Giulia tolse le sue calde mani dalle mie guance per poi infilarle nella cappotto. Il vento era gelido e lei aveva freddo, si notava dal colore roseo delle sue guance.

《 Vorrei solo sapere perché lo hai fatto..》 mi disse spostandosi qualche ciocca di capelli che le era volata davanti agli occhi.

Dovevo dirle la verità. Era l'unica soluzione.《 io..》non sapevo come dirglielo, non avevo mai raccontato il mio passato a qualcuno.

Tolse le mani dalle tasche, e le fece scivolare lungo I suoi fianchi, una goccia le cadde sul naso e poi un'altra sui capelli,pioveva.

Le presi la mano e lei la afferrò, non cercò di creare della distanza tra di noi. Iniziava a diluviare e noi continuavamo a correre senza meta alla ricerca di un riparo. C'era un parco giochi, ci riparammo così sotto la tettoia dello scivolo, avevamo entrambi il fiatone.

Le nostre mani erano ancora congiunte e lei poggiò la sua testa sul mio petto.

《 quando ero bambino mio "padre".. mio padre abusava di mia madre e picchiava me e le mie sorelle ,mio fratello non era ancora nato.. e io cercavo di difenderle tutte essendo l'unico maschio in famiglia, ma un bambino di 10 anni non riesce a difendere una famiglia intera da un mostro.

Quel mostro ha rovinato la mia vita, mia madre, dopo che avevano arrestato mio padre andava ogni  giorno dallo psicologo le mie sorelle erano traumatizzate e non parlavano più..io ero l'unico che poteva occuparsi di loro,l'unico che ha dovuto prendersi la responsabilità della famiglia. A causa di quell'uomo ora sono nel giro della droga è a causa di quell'uomo ho.. delle tenebre dentro di me》 Giulia mi ascoltava sempre appoggiata sul mio petto e stringeva le mie mani nelle sue, e le stringeva di più quando sentiva che avevo difficoltà a parlare, come per darmi forza. 《 affiorano sempre quando non voglio, sono incontrollabili..io non so cosa ti ho fatto quella sera, non me lo ricordo ma qualsiasi cosa giuro che non era mia intenzione farlo.. sei la cosa più importante che ho avuto in tutta la mia vita l'unica persona che mi tratta diversamente e che mi ha salvato da tutta questa merda.. non te ne andare da me ti prego 》finì il mio racconto in lacrime, non avevo mai pianto ma sentivo che con lei era diverso, con lei potevo. C'era solo silenzio tra noi.. la pioggia era aumentata e ad un tratto Giulia mi guardò anche lei piangeva, era come se il tempo rispecchiasse il nostro stato d'animo.

《 ti avevo già perdonato Joy, il bambino coraggioso non ha mai avuto abbastanza affetto, sei un ragazzo fantastico, dolcissimo tutto ciò che si può desiderare quell'uomo non fa più parte della tua vita ora, c'è un mondo meraviglioso da scoprire e io sono qui per te, solo per te, non devi dimostrare nulla al mondo sii te stesso》mi rispose guardandomi negli occhi, quasi come se mi stesse leggendo dentro.

《 stai con me perché sei l'unica cosa di cui ho bisogno.. rimani come me per sempre》le chiesi incredulo per ciò che stava accadendo in quel momento, aveva capito come mi sentivo, era l'unica. Continuava ad accarezzare le nocche delle mie mani come per scacciare via tutta la mia agitazione. Era lei, lei era il mio tutto.

《Per sempre》mi rispose sorridendo mentre le sue mani mi circondarono la vita per abbracciarmi. Un abbraccio che mi fece sentire vivo, amato, mi fece sentire sicuro di aver fatto la scelta giusta. La strinsi forte a me cercando di darla anche tutto il calore possibile, visto il freddo che faceva. Quell'abbraccio valeva più di mille baci. Eravamo una cosa sola. Eravamo perfetti.

-to be continued-

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