Capitolo 9 - Confrontazione

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«Dimmi tutto».

La voce di Yumi dice questa frase con fermezza, mentre ha gli occhi fissi su Riccardo.

Il ragazzo ha lo sguardo perso nel vuoto più assoluto.

Non deve fare come lei. Non deve assolutamente fare come lei.

Non deve chiudersi in sé e aspettare che qualcuno lo salvi, deve... chiedere aiuto.

«Riccardo, dimmi che succede... » lo intima di nuovo, lei.

«Io... » inizia il ragazzo, balbettando.

È come spaventato da ciò che deve dire.

Prima era tranquillo... pensa Yumi Cosa gli succede ora?

Sta sinceramente iniziando a preoccuparsi per lui.

«Riccardo, qualunque cosa sia, io ti resterò accanto, lo prometto» gli sussurra piano, poggiandogli una mano sulla spalla.

Il ragazzo sembra come tranquillizzarsi al tocco di lei, per poi sospirare.

«Scusa, Yumi... era solo un momento» le dice lui, guardandola con un piccolo mezzo-sorriso che la ragazza ricambia.

«Quindi... ?» dice con cautela «Che mi stavi dicendo?».

«Va bene... credo che questo sia il momento migliore per spiegarti tutto» Riccardo prende un bel respiro, per poi riniziare a parlare con voce più o meno ferma: «Kimiko non è la mia fidanzata, o almeno... a me lei non piace. Il problema sono i miei genitori... ».

L'ultima parola è detta con un che di amaro, che Yumi può percepire molto bene.

«Per loro... io sono la rappresentazione della perfezione, devo esserlo! E che fare per rendere il proprio figlio ancora più perfetto se non... trovargli una fidanzata? Magari una ragazza di una famiglia molto più ricca, e anche viziata e che a lui non piace per niente... "ma è per il suo bene! Lui è il nostro orgoglio, quindi come può non avere una fidanzata?! Prendiamogliene una che però non conosca nemmeno, presentiamogliela e diciamogli solo che d'ora in poi dovrà far finta di amarla!"».

Ad ogni parola, la voce di Riccardo si fa più rotta e soffocata... quasi sul punto di piangere.

Yumi ascolta ogni frase con attenzione, preparandosi all'imminente esplosione del povero ragazzo.

«C-chi lo dice che io non sia stanco di tutto questo? Non posso mai, MAI stare tranquillo, perché ogni minimo errore significherebbe essere "imperfetto"! Una nota anche solo perché ti sei dimenticato un libro a casa? Sei imperfetto! Non sei andato bene ad un saggio di pianoforte, o perché non avevi il coraggio o hai sbagliato una nota? Sei... sei ancora più imperfetto! Non hai dimostrato alla gente tutta la tua bravura in tutto? Dovevi dimostrare di essere perfetto!» Riccardo si volta verso Yumi «Io... io devo essere perfetto, io devo servirgli... ».

Yumi guarda gli occhi marroni del ragazzo.

Da essi sembra quasi voler uscire l'oceano.

Un'oceano che è rimasto calmo per troppo tempo, senza mai concedersi una piccola tempesta.

Yumi è a dir poco scioccata.

Riccardo nascondeva dentro di sé molte più cose di quante le nascondesse lei.

E sono tante, troppe.

È come se le loro anime siano collegate in questo momento, infatti, lei lo avvolge in un abbraccio improvviso, proprio l'esatto istante in cui lui inizia a piangere.

«Riccardo, smettila di pensare queste cavolate!» dice lei, stringendolo di più «Tu non devi "servirgli", non sei un oggetto! Tu sei loro figlio!».

~°[Τrυε Sειf]°~ {Riccardo di Rigo} // SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora