Capitolo 10 - Alla luce della luna

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L'oscurità è come se avvolgesse il corpo di Yumi.

Anche se il buio non è una delle cose che ama, il fatto che sia sola... la fa sorridere anche se è in balia dell'oscurità.

Si deve essere addormentata.

I suoi, appena si sveglierà, la mangeranno viva e questo lo sa.

Ma non le importa.

Se dorme, non sente le loro voci, non vede i loro volti che la guardano male... non sente nulla.

È come se lei non esistesse.

Il sonno può sembrare qualcosa di davvero semplice, ma per Yumi è proprio l'opposto.

Rimarrebbe così... anche per sempre.

Senza i suoi genitori che le dicono in continuazione dove sbaglia, cosa deve fare... il sonno è un'altra via di fuga.

Questo, finché, un tocco gentile non le si poggia sulla testa.

Ed allora, torna nella realtà.

Aprendo piano gli occhi, vede la figura di Riccardo, chinato di poco su di lei, con la mano poggiata sul suo capo.

«Sveglia, dormigliona» le dice, col sorriso persistente sul viso.

«Riccardo, che ore sono?» chiede.

Si alza dal tavolo e può notare un particolare immediato.

Nella sala non c'è nessuno, a parte loro due e alcuni domestici che stanno sistemando.

La ragazza non può far a meno che sgranare lo sguardo, mentre si guarda attorno.

Per quanto tempo ho dormito? si chiede, agitata.

«Riccardo, dimmi immediatamente che ore sono!» fa, spostando gli occhi verso di lui.

Ha paura.

Ha paura che loro la stiano aspettando, fuori da lì... coi loro volti pieni di delusione.

Mi stanno aspettando... pensa, col cuore in gola.

Si è addormentata su un tavolo, davanti a tutti... come una bambina.

Queste cose, i suoi genitori, le accettavano a malapena quando lei era ancora una bambina.

Adesso, a tredici anni, non possono più accettarlo.

E lei lo sa, eppure lo ha fatto.

Riccardo sembra notare la sua agitazione, per questo, le poggie entrambe le mani sulle spalle, guardandola serio.

«Yumi, calmati!».

«Mi dovevi svegliare prima!» gli dice lei «Perché non lo hai fatto?! Lo sai che cosa mi spetta ora?».

Dalla bocca del ragazzo esce un profondo sospiro.

«Fammi parlare, almeno!».

A quella frase, tutta l'agitazione di Yumi sembra come dissolversi, lasciando spazio solo alla voce del ragazzo.

«I tuoi genitori se ne sono andati, ma prima che tu possa agitarti, ti posso confermare che non ti hanno lasciata qui perché erano arrabbiati».

«Ed... allora?» chiede, calmandosi «Come mai se ne sono andati?».

Riccardo le lascia le spalle, continuando a tenere il proprio sguardo su di lei.

«Si stava facendo tardi ed hanno notato come dormivi... loro ti stavano per svegliare, quando poi i miei genitori insistettero coi tuoi per farti rimanere a dormire da me, siccome sembravi dormire davvero bene... e secondo loro, sarebbe stato un peccato svegliarti. Così, poi a fine serata se ne sono andati».

~°[Τrυε Sειf]°~ {Riccardo di Rigo} // SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora