9 - Sexy dirty love

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You're my new obsession
Let go of any hesitation
Baby, be my new addiction  

- "Sexy dirty love" , Demi Lovato

Damian lavorò instancabilmente anche quel giorno. Era difficile che riuscisse a dormire otto ore dietro fila, anzi, a malapena ne sfiorava quattro. Non si fermava mai, neanche per mangiare.

A differenza di tutte le altre giornate però, questa volta fu costretto a prendersi delle pause, a causa del fatto che la sua concentrazione venisse sempre interrotta dal viso sorridente della donna. Nel momento in cui gli angoli della bocca di lei si erano sollevati, lui aveva smesso per un secondo di vederla come una delle tante puttane. L'aveva vista sotto una nuova luce.

E adesso quei maledettissimi occhi azzurri lo tormentavano, peggio dei suoi incubi notturni.

Aveva provato di tutto per smettere di pensare a lei, al suo corpo e al suo sorriso e a niente era servito spogliare la segretaria, la quale inizialmente era venuta solo a consegnargli dei documenti ed era finita a gambe aperte sulla scrivania.

Quella dipendente non era lei.

Si ritrovò anche più volte a maledire Leonor Carter, ma ottenne solo l'effetto opposto. Lei si era impossessata della sua mente ancora di più.

Poco prima della fine del turno di lavoro l'uomo stava già pensando all'agguato che avrebbe fatto l'indomani nello studio della donna, non sapendo quello che sarebbe successo da li a poche ore.

Difatti Leonor, dopo aver modificato quel biglietto, se ne stava sdraiata a pancia in giù sul letto di quella camera così grande per una sola persona, dondolando le gambe in aria. Aveva racimolato le cose indispensabili e aveva parcheggiato la moto a qualche minuto da casa di lui.

Non si era fatta problemi nel farsi un bicchierino di Bourbon, e una fumata sul suo balconcino privato. Aveva anche già esplorato il bagno personale, collegato direttamente a camera sua. Si sentiva la principessa fasulla nel castello di sua maestà.

Tutti l'avrebbero giudicata una pazza ad essersi introdotta di sua spontanea volontà nella casa del diavolo di Londra, ma ehi, in un modo o nell'altro lei doveva far ripagare a lui ogni istante in cui l'aveva tormentata. Adesso lei sarebbe diventata il suo incubo perenne. Non poteva esserne più soddisfatta. Si alzò dal letto, uscendo di nuovo sul balconcino.

Si sporse leggermente quando vide rientrare una macchina nera nel piazzale della casa. Sorrise, sul bordo di marmo del balcone, accendendosi subito un'altra sigaretta.

Aveva il corpo leggermente ricurvo, essendosi appoggiata con i gomiti alla superficie marmorea. Con un piede iniziò a battere all'ipotetico ritmo del suo cuore e attese.

La chiave nella serratura principale scattò e un uomo stretto in un completo grigio, fece il suo ingresso. Quando Damian rientrò, la signora anziana gli si affiancò con un sorriso: "Signore, la ragazza è arrivata. È stata sistemata come da lei richiesto".

L'uomo guardò la signora accigliato e slacciandosi la cravatta si diresse a grandi falcate al secondo piano, verso la terza porta sulla destra.

Cercò di darsi un contegno e quando aprì la porta, la vide. Era avvolta dal fumo che le accarezzava la pelle e in quel momento Damian fu geloso persino di quella sostanza inafferrabile. Poi si soffermò meglio su di lei. Indossava una maglia talmente lunga da coprirle anche un possibile short, nell'eventualità che lo portasse e quelle gambe lunghe e scoperte lo richiamarono come il più potente dei sortilegi. Il corpo leggermente piegato invece risvegliò altre parte di lui. Il vento le scompigliava leggermente i capelli, smuovendoli al ritmo delle folate che le colpivano il viso.

War of fire #WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora