21 - Nightingale

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I can't sleep tonight
Wide awake and so confused
Everything's in line
But I am bruised
I need a voice to echo
I need a light to take me home
I kinda need a hero
Is it you?

- "Nightingale" , Demi Lovato

Continuava a rigirarsi tra le coperte mentre queste si avvolgevano attorno al suo corpo, stringendola e facendole mancare in certi momenti anche l'aria e lei di aria ne aveva davvero bisogno. I polmoni le bruciavano e la testa era una bomba ad orologeria pronta a scoppiare e fare terra bruciata attorno a sé.

Perché si sentiva così? Perché percepiva tutto, tranne la vita scorrerle in corpo? Sentiva il vento attraversare la sua pelle facendo rizzare i peli delle braccia, sentiva persino il mal di pancia che le preannunciava il ciclo imminente, ma tutto quello poteva essere considerata vita? Percepire tutto ciò le dava ragione di pensare che fosse viva e che stesse davvero vivendo?

E se in realtà fosse stata solo uno stupido personaggio di una serie televisiva o peggio ancora di un libro? Nella prima opzione lei sarebbe stata una pessima attrice ma con una vita al di fuori del set, nel secondo caso invece le sue scelte sarebbero state totalmente controllate da qualcun altro eppure... lei si sentiva padrona di se stessa, delle cose che la circondavano ma non si sentiva assolutamente capace di controllarsi in presenza di Damian Price.

Che fosse lui il burattinaio con tutti i fili, pronto a muoverli a suo piacimento? Non poteva davvero essere così, perché Leonor lo aveva visto, aveva osservato anche sul viso di lui uno sguardo confuso in certe occasioni, come se non capisse quale fosse la ragione di ogni sua stupida ed inutile azione.

Beh, se la seconda ipotesi relativa al libro fosse stata realtà, poteva affermare di essere finita tra le mani di una scrittrice davvero sadica.

Si girò di nuovo sul lato sinistro mentre un tuono la fece trasalire, ma si incantò per qualche secondo nel guardare quel cielo illuminato, come se qualcosa avesse deciso di accendere una luce su quel manto e poi spegnerla velocemente.

In quel momento si immedesimava in quel cielo, perché con tutto quello che la circondava, il casino regnava dentro di lei e certe volte era davvero convinta di riuscire a chiarire tutto, ma le nuvole e il caos erano decisamente più potenti della ragione e della forza di volontà.

Prese il cellulare, volendo sapere come stesse Jeremy. Lo aveva lasciato con la paura ad attanagliargli lo stomaco e adesso si sentiva decisamente una stronza di merda per aver dato la priorità al negozio piuttosto che ad una delle persone più importanti della sua vita. Controllò l'orario, decidendo di lasciar perdere dopo aver contattato la madre di lui, che le aveva detto che finalmente dopo tanto era riuscito ad addormentarsi.

Sorrise a quel pensiero, e sperò vivamente che gli incubi non lo raggiungessero.

"Signorina Leonor".

La voce della donna anziana la fece alzare, e quando aprì la porta un profumo di tiglio invase le sue narici, distendendo leggermente i suoi muscoli tesi.

"Le ho portato qualcosa per rilassarsi, penso lei ne abbia bisogno. In più volevo davvero ringraziarla, non avrei dovuto reagire così, ma quando si tratta di Damian... sento di doverlo proteggere da tutto e tutti, nonostante lui sia davvero forte".

Leonor sorrise, prendendo la tazza e posandola sulla scrivania accanto alla porta, poi si chinò, avvolgendo l'anziana nelle sue braccia, proprio come aveva fatto quando la donna era crollata, prima che lei potesse andarsene da quella casa.

Tutt'ora le parole di Claudette risuonavano nella sua testa, come se qualcuno le stesse urlando a pieni polmoni in un megafono.

Tornare alla realtà per quell'uomo significava venire a patti con il suo passato, ma cosa nascondeva di così tanto destabilizzante?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2019 ⏰

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