Una Svolta Alla Mia Vita.•

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La mezz'ora piu lunga della mia vita.
Angelo, aveva appena finito di mangiare il cornetto.

•Grazie.• mi sorride.

Sorrido anch'io.

《Allacciate bene le cinture di sicurezza. Pregate che non ci siano problemi con l'atterraggio e tutto andrà alla grande. Buona giornata.》

-Questa voce inizia a darmi proprio fastidio.-

•Perché va a Londra Signorina?• mi chiede.

▪Per dare una svolta alla mia vita.▪ aggiungo.

•Perché, la tua vita non ti piace?• incuriosito, si volta verso di me.

▪Se la mia vita fosse stata come desideravo io, ora non sarei qua, non crede?▪

Mi fa un cenno con la testa e ritorna a guardare dritto a sé.

•Voi giovani siete strani...• aggiunge.

Mi giro.

《Inizio dell'atterraggio fra 3...2...1.》

L'aereo fa tre svolte e dopo si appoggia delicatamente al suolo.

-Noi giovani non siamo strani, siamo soli. Tutto qua.- penso di nuovo tra me e me.

《Speriamo che il volo sia stato di vostro gradimento. I vostri bagagli li troverete sul nastro azzurro fuori. Arrivederci.》

Il cuore mi batte a mille.

Angelo esce dal suo posto e a passo svelto, lo faccio anche io.

-Marco. Oddio, mi ero quasi dimenticata di lui. Speriamo sia qui fuori.-

Le porte si aprirono.

Mille persone erano lì ad aspettare i loro cari. Osservo Angelo, raggiungere la sua famiglia e dare un bacio alla sua nipotina.
Ma di Marco, neanche l'ombra.
O almeno credo.

Perdo 10 minuti per prendere i miei bagagli... e mi dirigo verso il primo Bar vicino.

Mi siedo.
Prendo il bigliettino con scritto il numero di Marco e provo a chiamarlo.

•Hallo.•

Risponde.

▪Emm.. ciao..▪ dico imbarazzata.

•Sofia, buongiorno. Sono quasi arrivato. Casa mia dista un pò.• si scusa.

▪Non preoccuparti, sto al primo Bar vicino. A dopo.▪ stacco di fretta.

Aveva un voce dolce..
Anche troppo.
Sembrava avesse l'aria di uno che ha avuto una giornata mozzafiato.
Chissà...

10 minuti dopo.

•Sofia?• domanda un ragazzo dagli occhi marroni e capelli dello stesso colore.
Vestito stranamente di bianco, azzurro e rosso si avvicina al mio tavolo.

▪Em.. ciao Marco.▪ mi alzo e gli stringo la mano.

•Scusa per essere arrivato in ritardo.• si siede al mio tavolo.

▪Non preoccuparti, capita.▪

•Hai già preso qualcosa?• mi chiede.

▪Non ancora.▪ affermo.

Fa un segno per far avvicinare la cameriera e quando lei fosse in grado di sentirlo, lui ordinò un drik ed un gelato alla nocciola.

▪Come fai a sapere che la nocciola è il mio gusto preferito?▪ lo guardo con stupore.

•Tua madre mi ha detto tanto di te.• sorride.

Sorrido anch'io.

La signorina ci porta subito la nostra ordinazione e il conto. Lui paga.

▪Galantuomo direi. Quanto ti devo?▪ prendo il gelato e inizio a mangiarlo.

•Per così poco. Lascia stare. Ci rifaremo a casa.• inizia a ridere.

▪Ah ah ah. Che vor dì? Se pensi io sia una di quelle che non fanno altro che andare dietro a degli stronzi, ti sbagli di grosso.▪ mi parte un sorriso maligno.

•Non lo penso. Sei fidanzata?• Mi chiede.

▪No, non ancora.• affermo.

•Allora ho qualche chance...•

Non riesce a concludere la frase, che dalle mie labbra esce un:

▪No.▪ secco.

Non dice nulla.

Finito di sgranocchiare ciò che avevamo preso, lui prende i miei bagagli e ci dirigiamo verso la sua auto.

Mi apre lo sportelo e mi dice di entrare.
Dopo poco, entra anche lui.

▪Un galantuomo ah..?▪ dico.

•No, è solo rotta.• ride.

▪Ah.▪

-Che figura di merda- penso.

Sul suo cruscotto noto un pacco di Malboro.

▪Fumi?▪ chiedo.

•No, Vanessa.• al tempo stesso, mette in moto e parte.

▪La tua ragazza sa che potrebbe venirle un cancro?▪

•È mia sorella. Gliel'hai proprio mandata ah.• dice sentendosi un pò in colpa.

▪Scusa, vado sempre a conclusioni affrettate.▪ dico guardando fuori.

•Riposati. Ci aspettano due ore di macchina.• mi rassicura.

Accende la radio e ascoltiamo:
-In My Mind.-

Sto dentro al mio sogno.
Andrà tutto bene.

Ricordati Di Essere Felice.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora