Meraviglia•

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Marco mi dice di stare zitta e godermi lo spettacolo.
Meraviglioso.

Guardo di fronte a me e la London Eye spende più che mai.

Così, decido di fare una foto e inviarla a Cristy e a mamma:

Così, decido di fare una foto e inviarla a Cristy e a mamma:

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-"Marco è venuto a prendermi. Dopo due ore di macchina, ciò che mi accoglie è tutto questo ben di Dio. Inizio già ad amare Londra. Tutto sta andando per il meglio. Vi aggiorno dopo, un bacio enorme, Caroline.♡"

Decido così di lasciar perdere il cellulare e concentrarmi su Marco e su tutto ciò che avevo davanti.

▪Mi porterai a visitare tutto questo?▪ chiedo con le guance rosse rosse.
Marco aveva ragione... Io ed un pomodoro eravamo identici.

•Certo. Domani andremo a farci un giro insieme.• mi dice.

▪Grazie...▪ e continuo a fissare il panorama.

Londra era tutto ciò che sognavo fin da bambina.
Un sogno diventato realtà.

•Hai degli occhi bellissimi.•
Marco si sofferma a guardarmi.

Sorrido.

▪Lo credi davvero?▪ chiedo mentre mi volto verso il finestrino.

•Si. Sei bellissima...• sorride anche lui e continua dicendo •Si, sei bellissima anche quando hai quelle tue guanciotte color tramonto.•

▪Amo il tramonto.▪ ribatto.

•Allora, andremo insieme a guardarlo. Domani.• porge la sua mano sopra la mia.
Delicatamente.

•Siamo quasi arrivati a casa.• rimette le mani sul volante.

Mi volto un attimo per guardare la luce del sole che accarezza il suo volto. È bello come un tramonto in piena estate.

Prendo il cellulare che avevo lasciato sul cruscotto e guardo l'orario.

13:30.

Il mio stomaco emette un suono strambo.. Marco lo sente.

•Suppongo tu abbia fame.• ride.

▪Un pochino...▪ mostro il mio sorrisetto falso.

•Immaginavo. Appena arriviamo a casa, porterò le valigie al piano di sopra, mentre tu andrai verso il bagno. Ti laverai le mani e dopo mi raggiungerai in cucina. Va bene?• mi fissa distogliendo per troppo tempo lo sguardo dalla strada, in attesa di una mia risposta.

I miei occhi fissano i suoi.

▪Va bene.▪ la mia risposta è seguita da un occhiolino, per non prendere le cose troppo sul serio.

Lui sorride per la milionesima volta.

13:59.

•Ehi Caro, sono le due. Siamo arrivati. Svegliati dai.• mi tocca le spalle.

Apro gli occhi.

▪Ommio Dio. Ma cosa...▪ dico sbadigliando.

Scendiamo dalla macchina.
Come sempre, Marco scende per primo e da gran gentiluomo, mi apre la portiera.

▪Grazie uomo di corte.▪ un inchino suppongo andasse bene dopo questa frase.

Di fronte i nostri occhi, una casa color neve rispondeva più che mai.

▪Vivi da solo qua?▪ chiedo.

•Si. Mia sorella a volte viene a trovarmi.. Ma è rara come cosa.• dice mentre cerca di caricarsi tutti i bagagli per sbrigarsi.

Anche lui ha tanta fame.

Mi dispiace.

Faccio una foto (come sempre.):

▪È splendida

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▪È splendida. Sono sicura che sarà così anche l'interno.▪ sorrido.

•Vieni e controlla direttamente tu...• mi dice; •adesso, voglio proprio un tuo parere.• aggiunge.

Il mio parere che importa a qualcuno?
Ma da quando?
Okay, mi sento importante.

Prende le chiavi dalla tasca ed apre la serratura senza troppi sforzi...
Non come me che quando arrivavo a casa da scuola, se non ficcavo la chiave 200 volte nella serratura, non aveva la minima intenzione di aprirsi.
Ma tralasciando questo piccolo particolare.

Marco apre la porta e il dentro è meglio di ciò che mi aspettassi.

•Il bagno è al piano di sopra, in fondo a destra.• mi dà una pacca sulla spalla e si dirige verso la mia stanza per posare il tutto.

Salgo le scale.

-Cazzo- pensai.

Ricordati Di Essere Felice.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora