Matching clothes

2.6K 196 271
                                    

Michael

"Qualcuno mi ricordi perché di sabato mattina siamo al centro commerciale. Io odio i luoghi troppo affollati!"

Continuai a lamentarmi, trascinando i piedi e seguendo Ashton, in mezzo alle persone che camminavano spensierate. Disgustose.

"E poi che cavolo ti sei messo addosso?"

Guardai con una smorfia i suoi pantaloni giallo canarino, a cui aveva abbinato una giacca del medesimo colore, sopra una camicia bianca... Aveva perfino un papillon!

"Quanta ignoranza... SONO VESTITO DA ENZO MICCIO!"

In un ricovero dovevamo andare, non al centro commerciale.

"E cosa ci facciamo qui...?"

Il biondo al mio fianco ripropose la domanda che stavo facendo da quando Ashton aveva bussato alla porta di casa mia, alle dieci del mattino, per dirmi che saremmo andati tutti e tre a fare compere.

Non capivo a che scopo, dato che sia io che Luke non avevamo bisogno di vestiti.

"Cos'è la cosa più carina che possa fare una coppia?"

"Baciarsi...?"

Io e il mio migliore amico rispondemmo quasi nello stesso istante ma il riccio scosse la testa in segno di negazione.

"VESTITI COORDINATI!"

"Oh, bello. Io torno a casa"

Ero pronto a voltare le spalle ad Ashton e a quel ridicolo piano ma solo in quell'istante mi ricordai che la mia mano era intrecciata a quella del biondo.

Appena scesi dalla sua auto, il pazzo ci aveva ordinato di tenerci per mano e, dovevo ammettere, che avevamo accettato senza troppe polemiche; mi stavo quasi abituando a quel contatto. Ma una cosa era tenere per mano un ragazzo, l'altra era indossare vestiti coordinati come quelle coppiette che si commentavano i post su instagram con "mia", "tua" e cose del genere. 

Per favore, era una relazione non una partita di pallavolo.

Ritornai alla realtà, puntando lo sguardo su Luke per cercare di capire cosa ne pensasse di quella faccenda, anche se non avevo dubbi.

"Potrebbe essere divertente..."

Ecco appunto.

Proprio io dovevo scegliermi un migliore amico che non aveva vergogna di fare nulla o, peggio, a cui piacevano le idee di Ashton Irwin.

Sbuffando, entrai nel negozio scelto da quest'ultimo, sperando che non prendesse per noi cose simili ai suoi outfit.

Prima che potessi anche solo guardarmi intorno, mi ritrovai ricoperto da una valanga di felpe e maglie, così come il più alto.

"Ma io non porto la XL..." borbottai, sentendomi quasi offeso.

Che stronzo, mi aveva detto implicitamente di essere grasso!

"Lo so, ma deve sembrare che sia una felpa del tuo ragazzo dalle spalle enorme, alias Luke Hemmings"

"Spalle enormi a chi?!"

La voce gli uscì più acuta del previsto, facendomi ridacchiare.

"E poi non potevo semplicemente dargli una mia felpa? Perché abbiamo bisogno di comprarne delle nuove...?"

"Perché tu hai pessimi gusti, Lucas e poi devono essere coordinati, quante volte devo dirtelo?"

Lui era vestito da banana e Luke era quello con pessimo gusto in fatto di moda?

Il mondo era diventato un posto davvero pericoloso se c'erano altri esseri come lui sulla terra.

"Va bene, proveremo questi vestiti, Ash..." mi intromisi, cercando di porre fine a quella ridicola idea.

"COSÌ TI VOGLIO MIKEY!"

Dopo questo, il biondo aggiunse qualcosa sottovoce al riccio, che non riuscii a capire e, non so per quale motivo, ma ebbi l'impressione che fosse proprio quella l'intenzione del moro.

Decisi comunque di lasciar perdere, entrando nel camerino e provandomi i diversi vestiti scelti da Enzo.

•••

Ventisei felpe dopo, e giuro che le avevo contate, finalmente Ashton ci disse che aveva trovato quelle giuste per noi.

"Ta dà!!!"

"Stai fottutamente scherzando?!"

Andava bene essere bisessuali e non vergognarsene, ma se lo poteva scordare che indossassi una felpa rosa con sopra Spongebob glitterato.

"Andiamo è perfetto! Tu Spongebob e Luke Patrick! La ship per eccellenza" piagnucolò Ashton, cercando di convincermi.

"Vi prego, sono adorabili"

Dopo un pomeriggio passato con Ashton Enzo, dentro quel centro commerciale super affollato solo per trovare delle inutili felpe, non avevo la minima voglia di sentirlo borbottare e piagnucolare per tutto il tempo.

"Va bene, ora zitto e andiamo a casa"

Le urla da ragazzina del riccio si propagarono per tutto il negozio e la cosa, stranamente, non mi infastidì.

•••

"Sta iniziando a starti simpatico"

Dopo essere tornati a casa, Luke era rimasto da me.

Eravamo sdraiati sul mio letto ad osservare il soffitto bianco. Lo facevamo spesso dopo una giornata stancante e quel pomeriggio lo era stata, fin troppo.

"Diciamo che ora lo accetto di più, ma rimane un pazzo" ridacchiai, accarezzando i suoi capelli, non appena poggiò la testa sul mio petto, sbadigliando.

"Hey Lukey... Cosa hai detto ad Ashton quando eravamo in quel negozio?"

Non ottenendo nessuna risposta, abbassai lo sguardo verso di lui, trovandolo addormentato.

Sorrisi istintivamente, spostandogli alcuni capelli dalla fronte.

Indossava la felpa che il riccio ci aveva fatto comprare e, dovevo ammettere, gli stava in modo adorabile. 

Seppure Luke fosse sempre stato più alto di me, aveva i lineamenti e l'aspetto di un bambino indifeso. Avevo sempre pensato che fosse una di quelle persone che andavano protette dai mali del mondo, essendo troppo buone e innocenti per la crudeltà che vi circolava.

E, quando mormorò quel "Michael" nel sonno, capì di sentirmi estremamente fortunato.

Io amo Ashton come Enzo Miccio okay
E DOPO QUEL CAPITOLO DEPRESSO DI ALLERGIC DOVEVO PUBBLICARE QUALCOSA DI ALLEGRO NO

𝐇𝐨𝐰 𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐮𝐩𝐥𝐞 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora