Il ragazzo davanti a lui non parlava, era molto impegnato a riempirsi la bocca con il pesce fritto e le patate arrosto. Lui non aveva mangiato molto, non aveva molta fame, voleva solo studiare meglio quel ragazzo. Aveva qualcosa che lo incuriosiva di lui, ma non sapeva dire cosa.
Sapeva che lo stava osservando, e forse si doveva un pò vergognare del modo in cui stava mangiando, ma non gli importava. Era da molto che non mangiava.
Non era decisamente di lí.
-Da dove vieni?-gli chiese.
Lui dovette smettere di mangiare per rispondere, il che lo disturbó parecchio.
-Puerto Rico.
-E come sei arrivato qui?
-Con...-non era sicuro di poter parlare, ma che cosa poteva fare quel ragazzo? Non poteva fare niente, se non andare dalla polizia. Sospira-Mi hanno fatto entrare...-non sapeva come spiegare l'ultima parte. Ma aveva capito.
-Immigrazione clandestina.-disse bevendo un sorso d'acqua.-Quanto hai pagato?
-Ho dato tutto quello che mi era rimasto.
-Sei orfano?
-Si. Dovevo andare via...Mi hanno detto solo di dare quello che avevo.
-Peró non ti é rimasto niente per sopravvivere.
-Non mi aspettavo che fosse così dura.
-Perché quei due ti stavano colpendo?
-Perché un vagabondo va preso a calci e buttato via.
-Hanno detto questo?
-Si.
Non era poi sorpreso di sentire una cosa simile, i ragazzini sono perfidi e si credono grandi se fanno quello. Era solo dispiaciuto per il ragazzo rimasto solo e che aveva rischiato tutto per arrivare in un paese sconosciuto a lui per tentare di riprendersi.
Fu lì che gli si accese la lampadina e sorrise.
-Ti servono soldi per sopravvivere. E un tetto sulla testa.
Si guardarono nei occhi per un lungo istante. Uno chiedeva aiuto e l'altro dava risposte... Potevano fare qualcosa.
Il silenzio si rompeva una volta girato l'angolo, da dove si iniziava a vedere le luci e alcune persone che giravano a testa bassa. Con gli occhi passava uno ad uno le persone, finché non lo vide nascosto, intento a non farsi notare. Si avvicinò veloce a lui.
-Tutto bene?-gli chiese una volta raggiunto
-Non del tutto. Io non ho mai fatto una cosa simile. Ho paura.
-Non devi averne.
-Christopher.
Un uomo si avvicinava a loro, e il fatto che sapesse il suo nome fece rilassare Zabdiel.
-Speravo di vederti. Ho bisogno di un pó di roba. Mi deve durare tutta la settimana.
-Mi conosci. Solo metà.-disse
-Non puoi fare un eccezione per me? Ti ho portato io nuova gente e ti pago molto meglio degli altri.
-Lo so. Ma ti darò la roba per metà settimana, poi farò rifornimento. Solo dopo ti darò roba per una settimana.
-Ok.
Zabdiel osservò bene ciò che avveniva. Christopher tirò fuori una piccola busta, l'uomo prese i soldi e se li passarono.
-Facile,no?-fa verso Zabdiel-Devi solo aspettare e quando loro si avvicinano dagli quello che chiedono. Solo una cosa.-lo guardò serio-Hai visto che non ho mollato la busta finché non mi ha lasciato i soldi?
-Ehm...non ci ho fatto caso.
-Non lasciare mai finché non hai i soldi in mano, capito?
-Si.
-Adesso dividiamoci.- prense un pó di roba e glielo passó.-Ci ritroviamo di nuovo qui per le 5.- Si tolse il suo orologio da polso e glielo mise in mano.
Non gli diede tempo di formulare una frase che si allontanò. Si guardò intorno spaesato e spaventato, deglutí e poi si allontanò veloce, cercando un posto nascosto dove stare. Appena ne trovó uno si attaccó al muro.
Ora non sapeva che cosa fare.
Gli sembrava tutto così assurdo, non era da lui ma...gli servivano soldi.
Dopo cinque minuti che era lì, qualcuno iniziò ad avvicinarsi e subito scattò in allerta.
-Ehi.-disse il ragazzo-Hai della roba da vendere?
-E tu hai soldi?- non seppe da dove arrivò la forza di fare una domanda simile.
Il ragazzo tirò fuori un piccolo rotolo di banconote e glielo passò. La mano tremava, ma cercò di non farlo vedere al ragazzo. Fu veloce.
I soldi scivolarono dalle mani del ragazzo e contemporaneamente lui lasciò scivolare la bustina nelle sue mani.
-Grazie.- disse il ragazzo prima di andarsene veloci.
Appena sparì, tirò un lungo sospiro di sollievo. Contó i soldi e rimase sorpreso nel vedere 230 dollari nelle sue mani. Ma poi...non aveva aspettato di avere in mano i soldi.
Si diede un colpo e si impose di stare più attento
Alle 5 si ritrovarono nel punto di inizio. Christopher contó quanto avevano fatto, contó a voce alta perché lui non credesse che voglia imbrogliare. Poi divise a metà il guadagno e gli diede la sua parte.
-C'è un motel a un chilometro da qui. Chiedi una stanza e domani comprati dei vestiti...i miei sembrano piccoli su di te.
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Todo Empeza Así
FanfictionQuesta storia é una specie di spin-off del mio libro "Tan Facíl". Vi avevo chiesto se volevate sapere come si sono incontrati i ragazzi e ora in questo libro vi racconto e come i ragazzi sono entrati nella vita di Christopher.