1. Il ritorno di Charlotte

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《Mamma, io e papà andiamo a fare un giro in moto, torniamo più tardi!》
《Va bene Will, ma non far correre tuo padre per favore.》
《Sì mamma, tranquilla!》

******

《Papà vai più veloce!》
《No Will, così va bene.》mi rispose mio padre, con sguardo serio, così capii che dovevo smetterla e di godermi quel vento che tanto avevo sognato di sentire accarezzarmi la pelle.

Andavamo oltre i 100 km, ma per strada non c'era nessuno, ed era proprio per questo motivo che mio padre aveva aumentato la velocità.

Erano le 22:30, quando ad un certo punto, abbracciato a mio padre, sentii un clacson suonare continuamente alla nostra sinistra, e poco dopo, il buio.

******

《Will, Will apri gli occhi!》sentivo una voce dolce chiamarmi.
La riconobbi subito: era mia madre, e piangeva, forte.
Non so con quale forza riuscii ad aprire gli occhi, al punto da rimanere accecato dalla forte luce che vi era in quella stanza tutta bianca.
Aprii poco a poco gli occhi, guardandomi intorno.
Non ricordavo nulla del perché mi trovassi lì. Vuoto totale.

《Signora dovrebbe spostarsi, suo figlio ha bisogno di spazio..》
Non riuscii ad udire più nulla. Buio completo, di nuovo.

Sentii una porta chiudersi. Provai ad aprire gli occhi, piano piano, ma stavolta non fui accecato dalla luce. Era buio, segno che era sera, o notte.
Mi girai per cercare un orologio, in modo da vedere l'orario.
Le 4 e 37 di mattina.

Mi guardai intorno, riconoscendo la stanza.
Mi trovavo in ospedale.
Ma perché? Cos'era successo? Non ricordavo nulla.
Sentii una porta aprirsi, ed un medico entrare, così presi coraggio.

《Mi scusi, perché mi trovo qui? Cosa mi è successo?》
《William, giusto?》 Annuii.
《Ascolta ragazzo, tu e tuo padre avete avuto un incidente mortale ore fa. Sei salvo per miracolo, stiamo facendo il possibile per farti riprendere in fretta.》
Non lo lasciai continuare.
Un incidente? E mio padre?

《Dov'è mio padre!? Ditemi che è vivo vi prego!》

La porta si aprì nuovamente, facendo entrare mia madre e un altro medico.

《William, tesoro della mamma come ti senti?》
《Mamma..dov'è papà?》

Speravo di avere una risposta positiva.
Speravo fosse anche lui in una stanza.
Magari accanto alla mia.
E invece no.

《Amore mi dispiace..ma papà...》
Non riuscii a trattenere le urla.

《No! Non è vero! Papà non può essere morto! Ditemi che è vivo vi prego, ditemi che è qui accanto alla mia stanza, ditemi che state facendo di tutto per farlo rimanere in vita!》urlai talmente tanto che entrarono non so quante altre persone in stanza, e riuscii ad intravedere tra tutti, il mio adorato nonno.

《William calmati, sei sotto shock e non puoi permetterti di fare questi sforzi, rischieresti di peggiorare le tue condizioni fisiche.》un dottore entrato da poco mi si avvicinò, cercando di calmarmi.

Ma mi sta prendendo in giro? Come posso calmarmi sapendo che io sono qui e mio padre non ce l'ha fatta!? Per colpa mia!

《Voglio vederlo. Dovè!?》non riuscivo a non urlare, ero furioso. Con me stesso soprattutto. Se solo non avessi chiesto a mio padre di uscire in moto, adesso io non sarei qui e lui non sarebbe morto.
È solo colpa mia.

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