[...]
Due sigarette, ho già fumato due fottute sigarette.Sono appoggiata al solito muretto fuori da scuola,è da più di un quarto d'ora che lo spetto.
Ma dove cazzo è finito?Spengo il mozzicone sotto i tacchi, osservo l'ingresso della scuola ed eccolo, tutto trafelato, con lo zaino in spalla in modo scomposto, una sacchetto verde di plastica in mano e la giacca appoggiata al braccio.
È sconvolto, i capelli sono scombinati, ha le guance rosse e avvicinandosi noto che ha il fiatone.Mi saluta con un gesto della mano, ricambio e ridacchio.
"Ma hai scopato?" chiedo divertita indicando la camicia sgualcita fuori dai pantaloni.
"C-cosa, no!" Ribatte paonazzo.
È adorabile.
"Ecco h-ho avuto motoria le ultime due ore e il coach mi ha fatto correre di più per-perchè sono stato per troppo tempo nello spogliatoio a a cercare una lente a contatto che mi era caduta"dice arrossendo ancora di più per poi sistemarsi la cartella sulle spalle distrattamente.
"Ok Johnny, io ti perdono ma é brutto far aspettare le ragazze"
Ribatto ammiccando.Annuisce e ci dirigiamo chiacchierando verso casa sua.
Mentre passeggiano noto che nonostante io abbia il tacco 12 lui sia comunque più alto di me di qualche centimetro.
Centimetri
O cazzo.
Mi blocco sul posto, lui si gira e mi guarda interrogativo.
"Porca puttana domani ho il test di geometria e non ho capito nulla"Lui mi sorride
"Tranquilla si da il caso che sia un secchione, ti aiuteró io"[...]
"Caro vuoi offrire della pizzette alla tua amica?" urla una voce abbastanza stridula dalla cucina.
Sono in casa Depp, la madre di Johnny una signora bassina con i capelli biondi e un paio di occhiali da vista rosa continua ad assillare il suo povero figlio con richieste di ogni tipo.
Mi pare si chiami Mary ma non ne sono sicura.Si vede che non hanno spesso visite.
Ma la trovo molto dolce e simpatica.
"Scusala è molto felice che io abbia una amica di genere femminile- si blocca tornando serio- siamo amici giusto?""Certo Johnny" risposi scompigliandogli i capelli.
"Forse è meglio che tu ti faccia una doccia cervellone"ridacchio
"Oh s-si va bene"
"Vuoi una mano?"chiedo facendo la finta seria.
Il ragazzo sbianca per poi arrossire violentemente."Sto scherzando idiota"scoppio in una fragorosa risata, lo vedo sospirare impercettibilmente.
"B-Bene io allora V-vado fai come fossi a casa tua".
Sparisce nel corridoio e mi misi a sbirciare in camera sua.
È ordinata e pulita, le mensole attaccate al muro candido sono piene zeppe di premi di concorsi di scienza e matematica.
Sul letto rifatto è adagiata una coperta blu notte, una di quelle morbide e calde.La scrivania è ricoperta da pietre e gemme di tutti i tipi, forme e colori possibili; ogni minerale è etichettato e classificato.
Alzai gli occhi sulla parete difronte a me, su una piccola mensola di legno c'è una pietra di forma cubica, è verde brillante con qualche sfumatura più scura, la targhetta dice:
Giada, Cina settentrionale.Ma perchè è su quella mensola e non sulla scrivania come tutte le altre?
"Me la spedí mio padre prima che sparisse in Cina"una voce dietro di me spezzó il silenzio in quella stanza.
Vi voltai, era appoggiato allo stipite della porta con indosso dei pantaloni della tuta grigi e una maglia blu a maniche corte, i capelli umidi erano più scuri del solito.
Alcune goccioline cadevano dalle ciocche bagnate sugli occhiali.
Era molto bello.
Fu la prima volta che mi accorsi di quanto fosse bello."Mi dispiace per tuo padre"risposi impacciata spezzando quel momento 'intimo'
Sorrise leggermente guardando il pavimento.
" tranquilla non è colpa tua"annuì per poi dirigermi verso il suo armadio."Bene geniaccio cominciamo, vediamo un po' cosa abbiamo qui"
Detto questo spalancai le ante dell armadio rivelando il contenuto del mobile.
Decine di camice inamidate mi si pararono davanti. Maglioni a quadri a scacchi e a rombi erano ripiegati accanto a una pila di pantaloni scuri, blu e color cachi.Storsi in naso.
Sbirciai nel ripiano sotto, trovai qualche felpa con la cerniera e altre chiuse davanti, qualche jeans e perfino qualche maglia a maniche corte dell Adidas e una felpa bianca della Nike.
"Bene bene damerino, domani pomeriggio si va a fare shopping"
Esclamai felice."Ehi cosa hanno che non va i miei vestiti?"
"Johnny hai quasi 18 anni e ti vesti come un sessantenne"
Risposi prendenti in mano un maglione blu a quadri infeltrito.Sbuffò
"Sei tu il capo""Già e non dimenticarlo" sorrisi compiaciuta.
Il ragazzo ridacchiò
Che dolce suonoMi abbassai per prendere la grande felpa della Nike che avevo adocchiato prima e la poggiai sul letto.
Il ragazzo mi guarda attento per carpire il maggior numero di informazioni possibili.Alla felpa ci accostai un jeans nero e delle converse nere trovate vicino all' guardaroba.
"Hai delle forbici?"chiesi spostando lo sguardo su di lui
Trafficò nei cassetti della scrivania per poi estratte ciò che gli avevo chiesto;
Afferrai le forbici e feci due tagli nei jeans in corrispondenza delle ginocchia.Lui spalancó la bocca scioccato.
"Ma cosa?"
"Shhht, è la moda"ribattei stizzitaOsservai il risultato soddisfatta
"Questo sará il tuo abbigliamento per domani soldatino ok?"Niente più pantaloni color cachi e niente più maglioncini d'accordo?"
Annuí spostando lo sguardo dal mio viso alle forbici ancora tra le mie mani.
"Tranquillo non ti ucciderò con queste altrimenti chi mi aiuterebbe in matematica?" dissi poggiando l'arnese sulla scrivania.
"Ok grazie Mag"
Che bello sentir dire il mio nome da lui."Bene allora direi di ripassare geometria" dissi decisa sedendosi sul letto seguita poi da lui.
Non avrei capito nulla di geometria perché sarei stata distratta dalle goccioline d'acqua scivolate dal collo al suo petto tonico e dalla sua voce calda e roca che rimbombava nella mia testa come un tormentone estivo.
Salve sudditi. No scherzo.
Comunque 1000 parole amatemi.
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𝔐𝔢𝔤 |Johnny Depp
RomanceE se una ragazza non si innamorasse del solito bad boy? E se fosse lei ad essere sopra le righe? Questa è la storia di Megan,una ragazza eccentrica e piena di spasimanti; una ragazza che non ha mai provato l'amore vero, una ragazza priva di affett...